vinti affiti 1(ASI) Perugia. Nuclei familiari composti da non più di due persone, delle quali almeno una sia di età superiore ai 65 anni, o compia il 65° anno di età nel 2014. E' questa le tipologia di famiglie che potranno beneficiare di un contributo, che potrà arrivare fino a 7.500 euro in tre anni, da parte della Regione, per integrare il canone di affitto del proprio alloggio, già individuato o anche da individuare.

Il bando, pubblicato in questi giorni sul Bollettino Ufficiale della Regione, resterà aperto fino al prossimo 2 gennaio 2015 ed è stato illustrato questa mattina, venerdì 5 dicembre, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede regionale di Piazza Partigiani. "Questa iniziativa, che si aggiunge alle altre già intraprese dalla Giunta regionale in materia di affitti, va in direzione di quelle famiglie in condizioni di particolare debolezza sociale che sono in difficoltà e non riescono a far fronte al pagamento dell'affitto. Esiste una richiesta di intervento pubblico - ha sottolineato Vinti - peraltro piuttosto consistente, per il sostegno all'affitto. Sono sempre più numerose le famiglie che, a causa delle proprie condizioni socioeconomiche, non solo non possono accedere alla proprietà di un'abitazione, ma non sono nemmeno in grado di sostenere l'onere di un affitto nel mercato privato delle locazioni. Stiamo parlando di nuclei familiari con un reddito ISEE alla data di pubblicazione del bando e con un ISEE 2014 (redditi percepiti nell'anno 2013 e valore del patrimonio mobiliare e immobiliare al 31/12/2013) non superiore a 23.500 euro per i nuclei con presenza di anziani. Famiglie che certamente fanno fatica a tirare avanti in questi periodi di crisi economica".
"I problemi lavorativi o altre circostanze della vita incidono pesantemente sui bilanci familiari, già gravati da una tassazione insostenibile e da una politica economica basata sull'austerità, ed è ogni giorno più evidente, con l'apertura di nuove emergenze – ha affermato l'assessore –. Lo confermano da tempo ormai tutti i rapporti sul settore casa. Non solo aumenta il numero di coloro che non riescono a pagare i canoni di affitto, con un incremento conseguente degli sfratti, ma dall'analisi della società specializzata nei contratti a tutela delle obbligazioni derivanti dai contratti d'affitto emerge anche che in appena un anno è cresciuto del 33 per cento il numero dei condomini che, per scelta o necessità, non hanno più pagato le spese condominiali. Il 23 per cento, un condomino ogni cinque in Italia, non versa quanto deve con un ritardo medio di sette mesi".
"Una indagine condotta dall'agenzia di stampa Adnkronos tra le associazioni che rappresentano inquilini e proprietari di case – ha proseguito l'assessore Vinti – stima inoltre che un affitto su due non venga versato con regolarità. I casi di insolvenza sono cresciuti in media del 5 per cento. La metà degli inquilini, dunque, non paga e circa il 25 per cento arriva a una condizione di insolvenza tale da rischiare uno sfratto".
"Per far fronte a queste situazioni, ha concluso l'assessore Vinti abbiamo destinato circa 730.000 euro, prevedendo un sostegno economico all'affitto, che viene corrisposto per i contratti di locazione stipulati, a decorrere dal 1 gennaio 2012 sino al termine di 180 giorni successivi alla data di approvazione della graduatoria definitiva e regolarmente registrati".
Il sostegno economico consiste in un incentivo, pari alla caparra richiesta dal proprietario fino ad un massimo di 200 euro, e in un contributo mensile, erogato per un periodo di 36 mesi. Il contributo mensile è calcolato in base all'incidenza del costo dell'affitto sul reddito annuo e può arrivare al massimo fino a 200 euro mensili. per i contratti registrati prima della data di approvazione della graduatoria definitiva, il contributo verrà erogato all'inquilino, mentre per quelli registrati dopo tale data, l'incentivo verrà liquidato a favore del proprietario dell'alloggio.
Le richieste di contributo potranno essere effettuate da cittadini residenti in Italia o di Paesi che non aderiscono all'Unione Europea (purchè in regola con le vigenti norme sull'immigrazione) che abbiano la residenza o attività lavorativa nella Regione Umbria da almeno ventiquattro mesi consecutivi e non siano titolari della proprietà, della comproprietà, dell'usufrutto, dell'uso o di altro diritto di godimento su di un alloggio o quota parte di esso, ovunque ubicato sul territorio nazionale. Gli alloggi per i quali si richiede il contributo devono essere ubicati nella Regione Umbria, devono far parte di un fabbricato costituito da almeno due alloggi; devono essere accatastati nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e devono avere una superficie utile non superiore a 95 mq. Nella graduatoria saranno privilegiate le famiglie in possesso di sfratto esecutivo, gli alloggi situati nei centri storici, i lavoratori precari ed i nuclei inseriti nelle graduatorie comunali per l'assegnazione di alloggi di edilizia pubblica. Tutte le domande che otterranno il contributo, verranno sottoposte a controllo da parte del Comando regionale della Guardia di Finanza dell'Umbria.


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