chinadays terni 2(ASI) Terni – E’ stata interamente dedicata al turismo tra Umbria e Cina l’ultima delle due giornate di “China Days” che si è tenuta oggi al “Caos” di Terni, promossa dalla Regione Umbria, in collaborazione con la fondazione Italia-Cina.

Al centro dei lavori, articolati in tre “Panel” tematici, il turismo tra i due Paesi in tutte le sue declinazioni, partendo dall’attualità per individuare ulteriori canali di promozione, scambio e sviluppo. Un quadro articolato in cui sono stati affrontati i temi legati alle politiche di incoming, ai servizi, ai trasporti, per passare ai fattori ritenuti maggiormente attrattivi per il turista cinese, da quello culture e ambientale, fino a quello enogastronomico, dalle politiche di accoglienza alle modalità di comunicazione e promozione delle eccellenze e produzioni dell’Umbria. A tirare le fila della prima parte della giornata, coordinata da Luigi Rossetti, Direttore al turismo della Regione Umbria, è stato il vice presidente della Giunta regionale dell’Umbria e assessore al Turismo Fabio Paparelli che ha voluto sottolineare come “l’Umbria è la meta giusta per chi apprezza le cose autentiche e l’intreccio tra tradizioni e innovazioni è il punto da cui la Regione è partita per farne una meta di forte appeal. E’ sempre più richiesto – ha spiegato Paparelli - un turismo esperienziale, intelligente e sostenibile fuori dai grandi circuiti del turismo di massa. E in questo quadro la Regione è impegnata, insieme a quanti operano nel settore turistico, per attrarre ed accogliere chi proviene da altri Paesi, e fra questi i turisti cinesi a cui abbiamo dedicato l’appuntamento dei China Days. Aver puntato su una nuova strategia che mira alla promozione dell’Umbria partendo dai suoi tre fattori identitari: paesaggio, eventi e cultura e spiritualità ci ha premiato – ha aggiunto”.
I dati del 2015 raccontano che con 2 milioni 394 mila 771 arrivi e 5 milioni 910 mila 632 presenze c’è stato un incremento del +3.19% negli arrivi e +0.88% nelle presenze rispetto al 2014. Le principali correnti straniere si confermano i Paesi Bassi, Germania, USA, Belgio e Regno Unito, ma si assiste ad un notevole aumento proprio dei flussi dalla Cina (+16.22% arrivi e +18.36% presenze) che lo scorso anno hanno raggiunto e superato la soglia dei 100 mila pernottamenti, diventando così il secondo Paese, dopo gli USA, in termini di arrivi in Umbria dall’estero.
Per quanto riguarda i dati più recenti forniti da ENIT e ICE, nel 2013, l’Italia è stata scelta dai cinesi come seconda destinazione per arrivi dopo la Francia, e in questo quadro l’Umbria si colloca al sesto posto a livello nazionale, dopo Veneto, Toscana, Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna, con 49 mila 075 visti. Sul fronte delle presenze (secondo dati Eurostat) nel 2015 l’Italia è stata la meta preferita dai cinesi in Europa. Sul totale delle presenze in Italia soggiorna il 21,45 dei cinesi, rispetto al 21% della Gran Bretagna ed il 17,6% della Francia. Anche qui l’Umbria occupa un positivo settimo posto, con 61mila 577 presenze. Da un punto di vista delle fasce d’età il turismo cinese, con un alto livello di scolarizzazione, è prevalentemente giovane, tra i 25 ed i 34 anni, attratto prevalentemente dalla cultura, dalle città d’arte, ma anche dallo shopping e dallo studio, con destinazioni da catalogo. Gli uomini d’affari scelgono resort e destinazioni esclusive, sulla base di proposte provenienti dalla stampa specializzata e da periodici di lusso. Trasversalmente a tutti i target comunque internet rimane la principale fonte di informazione.
“Secondo l’ultimo report del Centro ricerche sui media coordinato dal Klaus Davi – ha ricordato l’assessore - la stampa internazionale dedica all’Umbria visibilità con articoli che celebrano le ricchezze naturali, artistiche, culturali e gastronomiche, mentre le località classiche continuano ad essere le più gettonate. Tuttavia negli ultimi anni si evince una marcata predilezione dei giornali stranieri ad esplorare gli angoli più nascosti e suggestivi della regione. Le località più apprezzate sono i borghi storici non battuti dal turismo di massa, immersi nel verde dove il turista può ritrovare, in un’armonica miscela di autenticità e comfort moderno, il fascino della tradizione locale e l’inconfondibile gusto dei prodotti tipici. L’Umbria ha sempre attratto l’attenzione degli osservatori stranieri conquistando nell’ultimo decennio uno spazio fisso e in continua ascesa sulle pagine dei più autorevoli giornali internazionali, con oltre 2000 articoli censiti nell’ultimo trimestre – ha aggiunto l’assessore”.
“Inizialmente erano le testate europee e americane a dedicare ampia visibilità all’Umbria, mentre più di recente si è registrato un crescente interessamento di nazioni come la Russia, l’India, il Medio Oriente, l’Argentina e l’Australia e, non ultima, la Cina. All’incremento dei flussi dalla Cina – secondo Paparelli – ha concorso l’azione promozionale che, dal 2012, la Regione ha portato avanti in quel Paese insieme agli operatori dell’offerta turistica regionale. Lo svolgimento di alcune missioni, anche nell’ambito del progetto MAE-Regioni-Cina, in cui venivano, insieme al comparto turistico, create collaborazioni con alcune Province cinesi su temi della sicurezza alimentare, del restauro dei beni culturali, hanno consentito di accrescere l’interscambio commerciale e per l’incoming turistico. L’organizzazione di press trip e l’assistenza fornita ad alcune produzioni televisive cinesi, la collaborazione, in qualità di soci sostenitori, con la Fondazione Italia-Cina, sono ulteriori tasselli su cui stiamo lavorando per sostenere il brand Umbria in quel Paese. Va in questa direzione – ha detto – anche l’imminente missione-evento di Uj che sarà protagonista in Cina con vari appuntamenti, tra fine aprile e maggio, che sapranno raccontare la visione culturale e musicale dell’Umbria e della sua storia recente e la possibilità, a breve, di poter fruire a anche il lingua cinese del portale www.umbriatourism.it, recentemente riarticolato sia nei contenuti, sia in un sistema di promo-commercializzazione, proprio a testimonianza dell’importanza che per noi riveste questo mercato turistico. Stiamo inoltre lavorando – ha aggiunto l’assessore – ad un accordo con il social ‘we-chat’ quale ulteriore strumento di promozione dell’Umbria ed eventualmente di commercializzazione, in grado di raggiungere 800 milioni di cinesi. La crescita dell’incoming cinese avvenuta in questi ultimi anni in misura esponenziale – ha concluso Paparelli – è frutto di un lavoro che intendiamo proseguire e, possibilmente, potenziare nel prossimo futuro. La scommessa sarà quella di poter attirare gruppi ancora più selezionati e alla ricerca di un turismo motivato, esperienziale, alla ricerca di autenticità, atmosfere e stili di vita di cui l’Umbria è ricca e che rappresentano insostituibili fattori di competitività sul piano globale”.
I lavori della giornata si erano aperti con i saluti del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, che ha introdotto i lavori del primo dei tre “panel” in programma, dedicato alla attualità ed alla prospettive del turismo cinese in Italia e in Umbria.
Nel corso del suo intervento Attilio Massimo Iannucci, già Ambasciatore d’Italia a Pechino, si è soffermato sul confronto di Italia e Cina come due “superpotenze” culturali. Per Iannucci si tratta di superpotenze non paragonabili, non solo per numero di popolazione e per potenza economica, ma anche da un punto di vista storico culturale. “Quando ci rivolgiamo alla Cina - ha detto - ci rivolgiamo a un pianeta diverso, ad un altro mondo. Perciò quando da un punto di vista turistico ed economico ci si confronta con la Cina per avviare iniziative bisogna avvicinare questo pianeta con consapevolezza e conoscenza, seguendo i canali appropriati, incluso quelli istituzionali. L'Umbria è una meta sempre più gettonata dai turisti cinesi e nuove opportunità si stanno aprendo per l'ospitalità alberghiera di livello elevato rivolta ad un target particolarmente benestante della popolazione che esige però servizi adeguati”.
I servizi di rappresentanza, d’informazione e di supporto al movimento turistico cinese verso l’Italia è stato invece il tema trattato da Sergio Maffettone, Console Generale d’Italia in Chongqing, che ha evidenziato come “per comprendere la Cina bisogna fare sforzi di immaginazione perché il Paese è un vero e proprio continente: da Provincia a Provincia cambia la lingua locale, ma anche la legislazione e il modo di pensare della popolazione. Il crescente benessere che si sta diffondendo in Cina apre spazi nuovi per il turismo cinese nel nostro Paese - ha aggiunto. Gran parte del turismo cinese e attualmente interno, lo scorso anno ad esempio la Provincia di Chongquing è stata visitata da 150 milioni di visitatori. Per quanto riguarda il turismo verso l'estero le prime mete scelte sono quelle asiatiche e poi l'Europa con un primo viaggio di gruppo. Le politiche di attrazione per turisti cinesi - ha concluso - devono passare per un rapporto con i tour leader, avendo la capacità di promuovere pacchetti turistici che puntino sulle eccellenze e alle peculiarità ”.
Francesco Tapinassi, Dirigente Politiche del turismo MIBACT, ha annunciato che per la prima volta si sta lavorando in Italia alla redazione di un piano strategico nazionale per il turismo. “Un piano - ha detto - che sarà molto partecipato, frutto di una metodologia nuova, convinti che il turismo deve essere un patrimonio comune su cui decidere insieme a tutti i soggetti coinvolti e con l'assunzione di responsabilità di tutti i componenti della filiera. Fra due giorni - ha aggiunto - si terrà l'assise italiana a cui parteciperanno 400 persone su 25 domande per definire le linee del documento su cui si aprirà poi una piattaforma online per arrivare entro tre mesi alla redazione della proposta. La sfida per l’Italia - ha proseguito -, che ha un patrimonio storico e culturale diffuso, é quella di far conoscere le possibilità alternative e complementari alle mete più note, partendo dalla conoscenza di tutti gli indicatori, a cominciare dalla percezione del brand Italia e dal rilancio dell'osservatorio sul turismo”.
Nel pomeriggio, ulteriori due “panel”. Al primo, che ha riguardato le tematiche dei collegamenti aerei e dei servizi di accoglienza per il turismo cinese, hanno partecipato rappresentanti delle più importanti compagnie aeree internazionali. Si è inoltre parlato dei principali target e prodotti turistici d’interesse per l’incoming cinese, con tour operators e titolari di agenzie di incoming, delle eccellenze enogastronomiche dell’Umbria come elemento di attrazione per il turismo cinese, con esperti del settore della ristorazione, e dei servizi dedicati per favorire gli acquisti dei cinesi in Italia. A coordinare gli interventi Antonella Tiranti, Dirigente del servizio turismo e promozione integrata della Regione Umbria.
Il terzo e ultimo “panel” è stato invece incentrato sulle questioni della comunicazione e degli strumenti di promozione del turismo in Cina, con approfondimenti su la comunicazione diretta al grande pubblico cinese e i servizi a disposizione dell’Umbria attraverso l’applicazione WeChat, ma anche della Cina come nuova frontiera per la film Commission, dello stile di vita e le tipicità dell’Umbria viste dal NGT, della promozione del sistema Umbria attraverso le guide o diretta ai big spender cinesi. Il “panel” è stato coordinato da Andrea Canapa, Responsabile Ufficio di Roma Fondazione Italia – Cina.


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