(ASI) Perugia- La rivoluzione di Internet con tutte le sue potenzialità spiegata da chi in Internet, per motivi diversi, ne ha fatto una ragione di lavoro e di successo: da Davide Astolfi, diventato nei social una vera e propria star facendo satira sui politici, ad Alessio Romeo, che dal nulla ha creato una società di recruiting on line stanziata a Terni che ha un fatturato da decine di milioni, fino a Sonia Montegiove che con la piattaforma LibreOffice ha rivoluzionato lo sviluppo aperto nella Rete.
L’appuntamento, nell’ambito degli Umbria digital days, si è svolto stamattina davanti a una platea di studenti dell’I.I.S.P.T.C. “Casagrande-Cesi” di Terni. A coordinare i lavori Fabio Paparelli, vicepresidente della Giunta regionale e Assessore allo Sviluppo economico e Infrastrutture immateriali. “Oggi non è solo la giornata celebrativa dell’accensione di Internet in Italia – ha detto -, è anche l’occasione per far capire che siamo di fronte a una terza rivoluzione industriale fatta con il digitale, una rivoluzione che cambierà le nostre vite. Pensate alle auto che fra poco si guideranno da sole o all’Internet delle cose, per cui in futuro chi avrà in mano uno smartphone potrà richiedere un servizio e servirsene, oppure alle energie rinnovabili, alla logistica, ai trasporti, alla mobilità, alla rivoluzione del 3D, per cui le cose che consumeremo potranno essere realizzate in tempo reale da noi. La rivoluzione digitale – ha rilevato Paparelli - sta cambiando ogni aspetto della società. È fondamentale che la generazione che verrà dopo di noi sappia cogliere le opportunità e ma anche capirne i rischi”.
Di satira e web, come un canale incredibile per connettersi con il mondo, ha parlato il blogger Davide Astolfi nel suo intervento. “Internet può essere uno straordinario acceleratore, ma dovete imparare ad utilizzarlo bene. Solo così potrete avere dei frutti impensabili – ha spiegato Astolfi – La rete ci permette di eliminare quel gap che spesso c'è nella società e che divide le persone importanti e famose dalla gente comune. Con i miei profili fake di Twitter ho fatto proprio questo, ho raggiunto persone e situazioni che mai avrei pensato. Come con il profilo satirico su Gianni Cuperlo che è seguito da mezzo Parlamento e dai più grandi media nazionali”. Poi Astolfi ha consigliato ai giovani presenti in sala di “non accettare mai di lavorare gratis per chi vi promette della visibilità, ma allo stesso tempo non dimenticate mai che la visibilità è un’opportunità da sfruttare per mettere in mostra il proprio talento”.
Dalla satira al mondo del lavoro. Il web è anche uno strumento eccezionale per unire domanda e offerta di lavoro. Lo sa bene il ternano di adozione Alessio Romeo che ha lasciato una carriera da manager per creare “Face4job”, una piattaforma social (che vale decine di milioni di euro) capace di superare le intermediazioni esistenti nel mercato del lavoro e connettere direttamente imprese e lavoratori. “Face4job è uno strumento meritocratico e a costo zero per i candidati. In qualunque parte del mondo voi siate – ha detto Romeo – vi basterà un computer con una webcam e a breve solo uno smartphone, per sostenere un curriculum con le aziende che vi avranno individuato per il vostro talento. Voi ci mettete la faccia, il resto lo fa la piattaforma”. Tra poco Face4job diventerà anche un social network sul mondo del lavoro, è già stato scelto dal Ministero del Lavoro come portale di riferimento per il programma “Garanzia giovani”, è presente in diversi Paesi ed è una sorta di Google del lavoro che cerca direttamente nei siti delle aziende le offerte. “Ma in tutto questo – ha concluso Romeo rivolgendosi ai ragazzi – la prima risorsa siete voi e le vostre idee che possono innescare, grazie ad Internet, sviluppi incredibili”.
Sonia Montegiove di LibreItalia ha, invece, illustrato l’importanza della libertà digitale offerta da Internet. “Internet aiuta a costruire progetti importanti per il nostro futuro. Senza Internet non avremmo la possibilità di creare delle community come quelle del software libero. Senza l’apertura di Internet avremmo poca libertà. Dobbiamo essere in grado di difendere la libertà digitale. E l’unico modo per farlo è conoscere gli strumenti che abbiamo a disposizione, non diventandone schiavi. Il software libero, il suo sviluppo, serve proprio a questo, a condividere il meglio che abbiamo e renderlo fruibile per tutti”.
La scuola del futuro dovrà essere molto più digitale di quella attuale e molto più interattiva, è quanto ha sostenuto il prof. Donato Limone, docente di Informatica giuridica presso l'Università “La Sapienza” di Roma e fondatore dell'università telematica Unitelma. “Il 70% delle classi italiane è in rete ma ha una connessione bassa, l'Italia è al 25esimo posto in Europa per numero di studenti che utilizzano Internet e il 36% dei professori dice di non essere preparato alla scuola digitale – ha spiegato Limone – I numeri sono sconfortanti e per questo il Piano nazionale della scuola digitale è una grande opportunità per un Paese come il nostro che deve recuperare terreno”.