(ASI) Perugia - Una gita virtuale per l’Umbria rimanendo seduti all’interno del Salone d’Onore di Palazzo Donini, il tutto per imparare il linguaggio virtuale dei computer. Il gioco, lo scambio reciproco e il “peer learning” per inoltrarsi tra i segreti della programmazione digitale. Questa l’esperienza vissuta da venti bambini dai 7 ai 12 anni che oggi pomeriggio hanno preso parte al CoderDojo, ultimo appuntamento dei cinque giorni degli “Umbria Digital Days”, organizzati per festeggiare i trenta anni dell’accensione della rete Internet in Italia e svoltosi dalle 15 alle 18 nel palazzo della Giunta Regionale.
I CoderDojo, vere e proprie palestre di codice, sono club gratuiti il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica a bambini e giovanissimi, con un focus speciale nella fascia di età dai 7 ai 12 anni. CoderDojo è un movimento aperto, libero e totalmente gratuito organizzato in centinaia di club indipendenti sparsi in tutto il mondo. Ogni Dojo, o palestra, organizza le proprie attività senza scopo di lucro, rispettando le indicazioni della Carta Internazionale stilata dalla Fondazione Internazionale CoderDojo. Come detto, le attività di formazione dei club ruotano intorno al gioco come elemento di apprendimento. I bambini imparano la programmazione in modo divertente e stimolante, passando attraverso la realizzazione di videogiochi, app, cartoni animati interattivi.
Il termine CoderDojo unisce due parole. Coder significa programmatore. Un dojo è il luogo (palestra) in cui si apprendono le arti marziali. I bambini che entrano in questo mondo vengono quindi definiti “ninja” della programmazione perché entrano in un dojo dove apprenderanno l’arte della programmazione. Non si tratta di percorsi di studio formalizzati ma di un approccio informale, seppur organizzato, al tema della programmazione e del pensiero computazionale.
Tra gli obiettivi che il CoderDojo di Perugia si è posto, per specifica volontà dei fondatori (impegno che va oltre le regole tradizionali dei CoderDojo internazionali) c’è anche quello di supportare la diffusione della conoscenza delle bellezze della nostra città che i perugini stessi spesso ignorano.
All’appuntamento era presente anche Antonio Bartolini, assessore regionale alla Salute, Riforme, Innovazione e Istruzione. “Sono molto felice di questa iniziativa. CoderDojo – ha detto - ha il merito di creare un luogo di incontro per l’apprendimento del digitale. Il mio sogno è quello di trovare a Perugia e in tutta l’Umbria spazi dedicati proprio al digitale. Nel capoluogo – ha aggiunto Bartolini - quello spazio, secondo me, potrebbe essere Monteluce. E nel giro di due anni potrebbe essere pronto”. Bartolini ha anche ricordato come “coinvolgere i bambini sia molto importante, ma bisogna tornare a formare anche i nostri genitori o i nostri nonni. Hanno bisogno di tornare a scuola, perché rischiano di essere esclusi”.