(ASI) “Mentre i nostri politici di professione sono in vacanza, il M5S umbro sta organizzando per settembre, in continuità con la campagna nazionale ‘#iodicono Costituzione coast to coast’, numerosi appuntamenti nel Cuore Verde d’Italia. Poi saremo tutti a Palermo, il 24 e 25 settembre. La macchina referendaria 5stelle è in piena attività”. .
Traccia la road map referendaria delle prossime settimane il deputato 5stelle Filippo Gallinella che insieme ai meet up dell’Umbria sta organizzando gli incontri di settembre nel Cuore Verde d’Italia e la presenza dei penta stellati umbri all’appuntamento di Palermo, dove si terrà la terza edizione di “Italia 5 stelle”. La manifestazione nazionale in Sicilia sarà occasione per ribadire le ragioni del no alla riforma costituzionale. Il via libera ieri della Cassazione al referendum ha fatto scattare il countdown per il voto dei cittadini sulla riforma istituzionale. Il M5S chiede al governo di fissare subito una data certa per la consultazione.
“L’Umbria a 5stelle - precisa il portavoce parlamentare umbro – farà sentire forte la propria voce contro la modifica costituzionale. Una deforma costituzionale che eliminerà il Senato elettivo, ottenendo risparmi irrisori, ed aprirà palazzo Madama a sindaci e consiglieri regionali, che avranno l’immunità. Una deforma costituzionale che abbinata alla legge elettorale ‘Italicum’ darà così tanti seggi al primo partito che quest’ultimo potrà condizionare l’elezione del Presidente della Repubblica e conseguentemente i giudici della Corte. Una deforma costituzionale che renderà il processo legislativo più complesso con 12 modi diversi di approvare le leggi. Una deforma costituzionale che allontanerà ancora di più, se possibile, gli elettori dalla politica chiedendo loro un numero più alto di firme per avanzare proposte di legge di iniziativa popolare e stabilirà un quorum aggiuntivo per il referendum abrogativo di 800 mila firme. Un deforma costituzionale che non serve al Paese, sostenuta da un’Europa che preferisce l’oligarchia alla democrazia, e che va fermata. Chiediamo che la parola passi al più presto ai cittadini”.