(ASI) "La notizia dell'acquisto del castello di Antognolla, con tutta la proprietà di circa 560 ettari, da parte del fondo “Hospitality Viy Grande Europa” e l'annuncio di un progetto da 150 milioni di euro per la ristrutturazione del maniero, la realizzazione di un campo da golf, strutture termali, piscine, campi da tennis, sale riunioni e ristoranti, un hotel a 5 stelle e un complesso residenziale di 77 ville, gestito da un operatore internazionale, dimostra che è possibile favorire investimenti, anche rilevanti, compatibili con la naturale vocazione ambientale, storica e turistica della nostra regione e che abbiano reali ricadute economiche ed occupazionali.Questi sono gli esempi positivi da contrapporre a progetti di sfruttamento delle nostre risorse, come nel caso del rinnovo della concessione sulle sorgenti dell'acqua minerale Rocchetta o il tacito sostegno al progetto di sfruttamento della geotermia a Castel Giorgio, il tutto con rischi certi e vantaggi economici ed occupazionali tutti da dimostrare. Al di là delle specifiche competenze in capo ai singoli enti, soltanto la Regione può creare le condizioni necessarie per attrarre investimenti raccordando investitori e Istituzioni in un equo e paritetico rapporto di collaborazione, ma soprattutto tutelando l'ambiente, prevedendo procedure snelle e trasparenti in materia edilizia ed urbanistica.
Le recenti dichiarazioni della compagnia aerea low cost Ryanair , che annuncia l’impiego di un miliardo di Euro in Italia dal 2017, obbligano la Regione Umbria ad aprire una stagione di investimenti nuova e pensare al nostro Aeroporto come una struttura capace di accogliere un turismo di massa possibile, ma anche dai voli executive di alto brand ad alto valore aggiunto.
Tornando sull’acquisto del complesso dell’Antognolla, è evidente che se certi operatori investono milioni di euro in strutture di pregio, la domanda ovvia che ci dobbiamo porre è come questi utenti arrivino in Umbria, non certo con i Freccia Rossa che non passano nel territorio, e come possano percorrere le nostre colline con una viabilità ordinaria al collasso per assenza di una programmazione seria. Con queste premesse si fornisca convintamente tutto il supporto necessario a coloro che intendano puntare veramente su di un'Umbria Cuore Verde d'Italia. La Lega Nord Umbria ha già fatto proposte costruttive nelle apposite commissioni, speriamo che non arrivi il solito 'no' ideologico". Lo dichiarano Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, consiglieri regionali della Lega Nord Umbria.