(UNWEB) Perugia. Migliorare il sistema regionale di protezione civile attraverso un accordo formale che preveda il coinvolgimento dei professionisti in virtù delle loro competenze tecniche e della profonda conoscenza del territorio con le sue caratteristiche, risorse e criticità e dei suoi abitanti.
È la proposta contenuta nella lettera d’intenti consegnata alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, da Roberto Baliani, coordinatore della Rete delle Professioni tecniche dell’Umbria, durante la cerimonia di consegna degli attestati ai 69 ingegneri umbri che hanno conseguito la qualifica di agibilitatori per la compilazione delle schede Aedes, che si è svolta ieri pomeriggio al Centro regionale di protezione civile a Foligno.
“Vorrei innanzitutto ringraziarvi per il lavoro, importantissimo e delicato, che state già svolgendo con estrema professionalità e competenza – ha detto la presidente Marini -. La verifica di agibilità per le case, come per tutti gli altri immobili danneggiati dal sisma, rappresenta un fondamentale elemento di serenità per i tanti cittadini che la richiedono e che hanno il bisogno di conoscere lo stato di sicurezza della propria abitazione. Al tempo stesso queste verifiche sono indispensabili per le istituzioni, ai fini di una valutazione più complessiva dell’opera di ricostruzione che stiamo già avviando”.
“Questo terremoto – ha aggiunto la presidente - ci pone una grande sfida: ideare, progettare e realizzare una ricostruzione che sia capace di definire non solo nuove tecniche ricostruttive, ma anche l’utilizzo di nuovi materiali da impiegare per la realizzazione di case e altri fabbricati in grado di garantire, in un’area altamente sismica, la sicurezza delle persone. Così come, per lo straordinario patrimonio artistico che il terremoto ha drammaticamente danneggiato, dimostrandone tutta la sua fragilità, dobbiamo poter immaginare una ricostruzione che dal concetto di conservazione si passi a quello di difesa del bene culturale”.
“Per tutto ciò, le vostre competenze, la ricerca scientifica, saranno di enorme importanza – ha proseguito - per chi come noi amministratori, è chiamato a scrivere le regole della ricostruzione. Ci stiamo, infatti, apprestando ad avviare il percorso istituzionale per la legge regionale che dovrà definire tutte le caratteristiche della ricostruzione, dal tema delle delocalizzazioni a quello delle tecniche di costruzione e dei materiali da utilizzare. E dunque, anche in questo, il vostro contributo sarà molto importante”.
“Posso quindi assicurarvi – ha concluso - che, come avete scritto e chiesto con la vostra ‘lettera di intenti’, non mancheranno le occasioni di confronto e collaborazione per un lavoro comune nell’interesse delle nostre comunità”.
La volontà della Rete, che in Umbria raggruppa oltre 11 mila professionisti tra ingegneri, architetti, geologi, geometri, periti industriali e agrari e agronomi, è di migliorare quella che viene definita “resilienza”, termine usato in ingegneria per indicare la capacità di un materiale di assorbire energia, capacità che in protezione civile si muta nella capacità di una comunità, del suo territorio e infrastrutture, di affrontare gli eventi calamitosi, di superarli e di uscirne rafforzata e addirittura trasformata.
Nello specifico, come risulta dalla lettera, il contributo dei professionisti può riguardare le attività di prevenzione e qualificazione, il rilievo del danno e vulnerabilità non solo in emergenza, la vigilanza per prevenire il rischio soprattutto idrogeologico sul territorio, la collaborazione con gli enti istituzionali nelle funzioni delle sale operative in emergenza o nella reperibilità per la diagnosi dei fenomeni calamitosi, l’informazione ai cittadini e la formazione in materia di Protezione civile. E in questa direzione si sono già mossi gli Ordini degli Ingegneri delle province di Perugia e Terni che al loro interno dispongono di sezioni operative composte da professionisti con la qualifica di agibilitatori, 44 a Perugia e 25 a Terni, che già dallo scorso 24 agosto stanno supportando la Protezione civile nazionale e regionale nella attività di rilevazione dei danni e delle agibilità degli edifici; il tutto, grazie a una collaborazione che nasce dall’adesione all’Associazione nazionale ingegneri per la prevenzione e le emergenze (IPE).
Baliani, in qualità anche di presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Perugia, ha innanzitutto ringraziato i colleghi che con il loro operato in questa situazione di emergenza, sono la testimonianza della missione sociale degli ingegneri all’interno della comunità. “La proposta, che nasce prima degli eventi sismici, contiene uno scatto importante - ha spiegato – se fino ad oggi i professionisti hanno partecipato alle associazioni di volontariato come semplici cittadini, oggi propongono di operare come professionisti non solo in fase di emergenza, ma anche a livello di prevenzione e programmazione”.
Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti anche il presidente della Federazione degli Ordini degli ingegneri della regione Umbria, Simone Monotti, il dirigente del servizio protezione civile Regione Umbria, Alfiero Moretti, Alessandro Severi, coordinatore della commissione Protezione civile della Rete delle professioni tecniche e alcuni rappresentanti dei consigli degli Ordini e Collegi provinciali che costituiscono la Rete.