BariPerugia(ASI) Bari. Una partita combattuta sul piano agonistico, tatticamente equilibrata, col Bari che ha giocato meglio nel primo tempo e il Perugia che ha controllato la ripresa, senza trovare il colpo del ko.

Il punto conquistato dai grifoni in trasferta è buono, la prestazione di sostanza, l'atteggiamento è stato intelligente, perché ha puntato anzitutto a non fare errori e ad ottimizzare le attuali possibilità della rosa. Dopo i tre gol presi contro il Cesena, il Perugia torna a mostrare una buona solidità difensiva, con Brignoli autore di due interventi decisivi e, nel complesso, una prestazione accorta di Volta e Mancini (poi infortunato e sostituito da Monaco, anche lui bene) e degli esterni Belmonte e Di Chiara, anche loro senza macchia. A metà campo, Dezi, Brighi e Ricci fanno rivedere personalità e continuità, e il Perugia non è mai stato messo in soggezione dai padroni di casa nei momenti nevralgici del match. Davanti, invece, è mancato ancora qualcosa, soprattutto in termini di inventiva, anche se un atteggiamento più guardingo e il fatto che gli attacchi non vengono portati in cinque o sei, rendono più prevedibile il gioco. Questo è comunque un dato da tener presente nel valutare le possibilità della squadra in proiezione play off. Il discorso va fatto sia in relazione al rientro degli infortunati Di Carmine e Nicastro, sia in prospettiva mercato. Mustacchio, all'esordio, ha ben figurato: partita generosa, la sua, terminata coi crampi, a dimostrazione che Bucchi gli chiede un atteggiamento tattico dispendioso, a puntare l'uomo, ma non è un attaccante che tradizionalmente segna molto. Forte ha bissato la partita col Cesena per impegno e lotta, gli sono arrivate poche palle e sporche, ma ha dimostrato di aver senso della posizione. Guberti, invece, ancora una volta non ha inciso sulla partita e se uno come lui non è decisivo, significa che ha reso meno di quanto può, al netto di una condizione fisica non ancora ottimale. In generale, se il Perugia a Bari è tornato a mostrare personalità e spirito di sacrificio, ha anche evidenziato che il tasso tecnico andrebbe elevato di qualche punto, se si vogliono coltivare ambizioni importanti. Il recupero degli infortunati e il mercato (si aspetta un centrocampista di qualità e quantità per sostituire Zebli, ma in molti vorrebbero anche una punta di peso) diranno se e come il Perugia potrà sedersi al tavolo delle grandi e non sullo strapuntino dell'ottavo posto. Tenuto conto che la zona play off, intanto, si allunga, con la terza e la quarta che si allontanano, mentre da dietro rinvengono varie squadre. Bari può essere una piccola svolta, la ripresa di un cammino in cui il Perugia torni ad esprimersi con autorevolezza. A patto che ora i grifoni riescano anche a vincere con una certa regolarità, perché di tanti pareggi è costellata la strada della mediocrità.

Daniele Orlandi –Agenzia Stampa Italia


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