20190825 205849(ASI) È stata una doppietta dal dischetto dell'attaccante Pietro Iemmello a decidere la prima di campionato in favore del Perugia di Massimo Oddo, impegnato contro il Chievo Verona, una delle compagini più forti ed attrezzate del torneo cadetto. Tutt'altro che un "cantiere aperto", come l'aveva definito alla vigilia l'allenatore Michele Marcolini, il Chievo ha messo subito in chiaro le qualità e le potenzialità di cui potrà disporre durante la stagione.


Lì davanti, Meggiorini e Stepinski fanno paura ed il primo ad accorgersene è l'estremo difensore biancorosso Guglielmo Vicario, che già al 3' si fa ipnotizzare da un traversone velenoso, che non riesce a bloccare e respinge corto proprio sui piedi dell'ex punta di Torino e Novara, il quale mette la palla facilmente nel sacco portando in vantaggio gli ospiti.
I grifoni, subito tramortiti dalla rete a freddo, vanno in confusione e, pur mostrando un certo agonismo, non danno mai la sensazione di seguire uno schema preciso, affidandosi piuttosto alle inefficaci iniziative personali di Paolo Fernandes, Pietro Iemmello e Vlad Dragomir o a traversoni e verticalizzazioni che non trovano mai un uomo piazzato al posto giusto, pronto a colpire verso la porta difesa da Adrian Semper.
Attorno alla metà del primo tempo sono ancora i clivensi, con Riccardo Meggiorini ed Emanuele Giaccherini, a farsi pericolosi sfiorando il raddoppio in almeno due occasioni, senza tuttavia riuscire a trovare lo specchio della porta di un Vicario ancora insicuro ed intimorito dopo l'errore in avvio. La squadra di Marcolini, ben più solida tatticamente e meglio messa in campo rispetto al Perugia, ha il controllo della gara almeno fino al 43', quando un episodio cambia gli equilibri. Il nuovo regolamento, introdotto proprio a partire da questa stagione, viene applicato senza esitazioni dal direttore di gara Pezzuto che, sul tocco di mano di Maxime Leverbe, pur chiaramente involontario, vede il braccio largo del difensore gialloblu ed indica il dischetto. Al tiro va Pietro Iemmello che, dopo un primo tempo in chiaroscuro, colpisce dagli undici metri ed insacca alle spalle del croato Semper, sotto una Curva Nord ovviamente in visibilio.
La rete dà fiducia ai grifoni che tornano in campo nella ripresa con un piglio diverso. Il Chievo arretra, il Perugia guadagna metri e dà l'impressione di essere più ordinato, tranquillo e consapevole dei propri mezzi. A salire in cattedra è soprattutto Marcello Falzerano, arcigno in fase di interdizione e rapido nel far ripartire la squadra. Non a caso, proprio dalla sua fascia, quella destra, giungono le manovre più avvitanti e pericolose dei grifoni nel secondo tempo. Marcolini capisce che i ritmi della partita stanno cambiando e già al 13' della ripresa corre ai ripari richiamando Manuel Pucciarelli per gettare nella mischia il centrocampista Jacopo Segre, ma il Perugia continua a costruire buone trame di gioco entusiasmando il pubblico.
Quando al 18' il Chievo, evidentemente meno brillante rispetto alla prima frazione di gara, fallisce una ghiottissima occasione con Stepinski è chiaro che anche gli ospiti - malgrado i valori altissimi di una formazione destinata ad un campionato da protagonista - devono scontare i fisiologici limiti fisici e tattici di inizio stagione. Un minuto più tardi è Christian Capone, da poco subentrato ad uno stanco ma prezioso Melchiorri, a tentare il gran gol con un colpo di biliardo su un traversone basso di Fernandes dalla destra: tentativo che esce di poco a lato del palo alla destra di Semper.
È il preludio all'episodio che porta al secondo rigore in favore dei grifoni: il dinamismo di Capone ravviva la capacità offensiva del Perugia sulla corsia sinistra, dove Dragomir si invola al 23' entrando in area per tentare il dribbling su Leverbe prima di colpire a rete, ma il francese lo aggancia e lo stende. È ancora Iemmello a presentarsi dal dischetto: freddo, l'ex centravanti del Foggia infila la palla sull'angolo alla sinistra di Semper che, spiazzato, non può nulla.
La rete del vantaggio costringe il Chievo a scoprirsi per cercare il pari, aprendo ai biancorossi spazi importanti in contropiede, con Falzerano, Dragomir, Fernandes e Capone a cercare la giocata capace di chiudere virtualmente la partita. Al 29' gli ingressi in campo di Djordjevic per uno stanco Stepinski nel Chievo e di Buonaiuto per l'acciaccato Fernandes nel Perugia cercano di imprimere freschezza e lucidità alla manovra delle due squadre, ma a subentrare sono anche la stanchezza e la conseguente confusione in fase di manovra.
Al 39' Oddo decide di inserire Bianchimano per Iemmello, cercando di dare respiro alla manovra e tenere la palla alta, più lontano possibile dall'area di rigore dei grifoni, dove comunque il nuovo arrivato Gabriele Angella sembra aver già preso in mano le redini della difesa. È anche grazie al suo ruolo da leader di reparto, sottolineato dallo stesso Oddo nel post-partita, che gli attacchi ospiti nel finale, pur pressanti e pericolosi anche durante gli oltre cinque minuti di recupero, vengono costantemente sventati, garantendo al Perugia i primi tre punti della stagione.

PERUGIA (4-3-1-2): Vicario; Rosi, Gyomber, Angella, Di Chiara; Dragomir, Carraro, Falzerano; Fernandes (74′ Bonaiuto); Melchiorri, Iemmello (84′ Bianchimano). All. Massimo Oddo

CHIEVO (4-3-1-2): Semper; Bertagnoli, Rigione, Leverbe, Brivio; Garritano (71′ Vignato), Esposito, Giaccherini; Pucciarelli (58′ Segre); Meggiorini, Stepinski (74′ Djordjevic). All. Marcolini.

Arbitro: Ivano Pezzuto di Lecce; Assistenti: Manuel Robilotta di Sala Consilina e Vittorio Di Gioia di Modena; Quarto Uomo: Claudio Petrella di Viterbo.
Marcatori: 3′ Meggiorini, 45′ e 69' Iemmello (rig)

Ammoniti: Di Chiara (P), Esposito (C), Vignato (C), Rosi (P), Bianchimano (P)

Spettatori: 7.840 (di cui 3.220 paganti)

Andrea Fais – Agenzia Stampa Italia


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