(UNWEB) Empoli. Perde netto ad Empoli il Perugia, e non solo nel risultato. Pur tenendo palla più dell’Empoli, pur creando molto fino alla tre quarti, pur non sfigurando nel confronto squisitamente tecnico con i toscani, la manovra perugina è sterile e si perde negli ultimi venti metri.
Si perde per imprecisione nell’ultimo passaggio, per errato posizionamento degli attaccanti, per scarsi inserimenti dei mediani, per scelte sbagliate sulla cosa più giusta da fare, come tirare quando si dovrebbe passare o passarla quando si potrebbe tirare, o tentare improbabili soluzioni individuali alla faccia dello spirito di squadra, problema su cui Oddo dovrà molto lavorare. L’Empoli, invece, ha dato sempre l’impressione di poter far male quando si è spinto in avanti. Ma questo è il portato della differenza tra chi sa trasformare con cinismo quello che crea e chi sbaglia sempre qualche dettaglio in fase conclusiva. La differenza tra la maturità e la forza mentale di una corazzata costruita per stravincere il campionato, che è già squadra, ed un insieme di giocatori che per ambire alla promozione deve invece crescere molto, soprattutto nella capacità di gestire con la testa le partite e nelle giocate fatte con e per il gruppo. Oggi il Perugia è entrato in campo con la testa solo dopo le due sberle prese tra il 10’ e il 13’. E concedere a chiunque, ma soprattutto all’Empoli grandi firme, due gol di vantaggio dopo neppure un quarto d’ora, significa mettersi nella difficilissima condizione di dover poi provare a scalare l’Everest con le infradito. La formazione iniziale schierata da Oddo presenta un robusto turnover. Dentro Balic in regia con Kouan e Dragomir ai lati. Buonaiuto sulla tre quarti dietro a Falcinelli e Iemmello. In difesa, torna Sgarbi al fianco di Gyomber con sugli esterni Mazzochi e Di Chiara. L’inizio è choccante, i grifoni brancolano per il campo senza mordente. I due gol sono una specie di elettrochoc e, per lo meno, determinano una reazione nervosa nei grifoni, che provano a costruire e arrivano alla conclusione con una certa continuità. Ma si tratta di conclusioni imprecise, o non ben preparate, talvolta velleitarie e tentate ignorando la presenza di compagni in posizione migliore per tirare. L’Empoli, invece, aspetta e riparte, si rende pericoloso quasi ogni volta che arriva dalle parti di Vicario con gli ex Dezi e Bandinelli in grande spolvero, e le punte Mancuso e La Gumina sempre in agguato. La ripresa ha lo stesso cliché. Oddo al 10’ sostituisce Buonaiuto con Fernandes e Balic con Nicolussi, per un centrocampo a quattro con Kouan davanti alla difesa e Fernandes più avanzato. Poi, prima della mezz’ora Capone entra al posto di Dragomir e Oddo disegna un 4/2/4 all’insegna del la va o la spacca, con i soli Nicolussi e Kouan in mediana e Fernandes e Capone davanti a sostegno di Falcinelli e Iemmello. Bucchi risponde inserendo Nicolau per Bandinelli e mettendosi a tre dietro. Ma il trend della partita resta quello, il Perugia ci prova ma non è incisivo, L’Empoli è sempre pericoloso nelle ripartenze. Il Grifo crea situazioni, più che occasioni. In un paio di circostanze a Falcinelli, apparso in lieve crescita, arriva palla con le spalle girate alla porta. Poi nel finale ci pressa Mazzochi a dpfare la frittata che determina lo 0-3. Alla fine i quasi mille tifosi biancorossi devono ammainare le bandiere domandandosi se la sconfitta è solo frutto della differenza di squadra tra Empoli e Perugia o se, magari, un turnover non spinto e la sostanziale conferma della squadra vittoriosa col Frosinone, avrebbero potuto scalfire o annullare quella differenza. Alcuni giocatori non schierati stasera, in primis Carraro e Falzerano, sembrano al momento difficilmente sostituibili. Ma già venerdì contro il Pisa si capirà che indirizzi avrà maturato Oddo.
Daniele Orlandi-Agenzia Stampa Italia