(ASI) Perugia. E adesso il dilemma è se peseranno di più le ansie per la quinta sconfitta consecutiva o i segnali positivi che pure Perugia ha dato nella prestazione contro il super Benevento.
La domanda è, ovviamente, nell’ottica ormai ridimensionata della salvezza da conquistare. La risposta, crediamo, possa essere rassicurante, per quanto si è visto nella serata contro la capolista. Perché il Perugia ha tenuto sempre il campo, ha giocato con applicazione e attenzione e rischiato poco al cospetto della corazzata campana; è rimasto sempre aggrappato al risultato fino allo 0-2 e, poi, è riuscito persino a riaprire uno spiraglio per i minuti di recupero con il gol (bentornato!) di Melchiorri. Certamente, è mancata spesso lucidità in fase di costruzione, perché spesso la frenesia porta i grifoni a occupare male gli spazi e tentare giocate non propedeutiche ad arrivare alla conclusione. Eppure, la squadra di Cosmi ha saputo impegnare quella di Inzaghi in entrambi i tempi. Iemmello spesso rientrava sulla tre quarti e apriva varchi per i compagni. La granitica difesa ospite ha rischiato qualcosa. Però il Perugia, come detto, non arriva al tiro e, se non tiri, non segni neppure. Ma i segnali non sono stati certo quelli di una squadra allo sbando, né tecnico, né psicologico. Tatticamente, poi, il ritorno a 3/5/2 ha ridato certezze alla squadra, nonostante il cambio di molti interpreti. La difesa a tre con Falasco al fianco di Rajkovic e Sgarbi; Mazzocchi e Di Chiara esterni con Konate di nuovo in regia, e Greco e Falzerano, riabilitato, mezzali; Falcinelli al fianco di Iemmello davanti. Il Perugia ha retto bene sul piano agonistico, ma è mancato in alcuni fondamentali tecnici specie nei momenti topici e nelle zone decisive del campo. E ha di nuovo preso gol evitabili, pur senza far registrare sviste difensive clamorose. Però, un’anima stavolta si è vista e su questo lavorerà Cosmi nei giorni da qui alla partita con la Salernitana. Gara da vincere a tutti i costi. Per imboccare la strada giusta dopo lo spaesamento delle cinque giornate a vuoto. Perché, se non altro, non sempre (anzi mai più per quest’anno) ci sarà da affrontare il Benevento, squadra fuori concorso per manifesta superiorità nella serie B di quest’anno.
Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia