(ASI) Perugia. Scellerato, incredibilmente sciagurato, leggero fino all’evanescenza. Inconcludente allo specchio della propria presunta superiorità, sconsiderato nell’atteggiamento mentale nella partita più importante dell’anno.
E perciò schiantato da avversari che incarnano alla perfezione l’essenza del calcio della serie B, nel quale l’accanimento agonistico è condizione necessaria per competere. Il Perugia perde col Trapani lo scontro-verità e adesso sarà costretto a vincere a Venezia (altra squadra tosta simil-Trapani) per non dover ricorrere a conteggi complessi e classifiche avulse nelle quali sarebbe assai probabile l’eventualità di andare allo spareggio, e per giunta da quint’ultima. Si arricchisce così la già ricca serie di sconfitte dei grifoni nel girone di ritorno. Sconfitte apparentemente beffarde, ma in realtà frutto di carenze strutturali della squadra di questa assurda stagione, imputabili soprattutto alla scelta di giocatori bravini tecnicamente, ma carenti sul piano del personalità. Emerge, su tutto, la mancanza dello spirito di gruppo che cementa e moltiplica le forze individuali, limita le carenze dei singoli e dà quel quid in più che al Perugia è mancato per tutta la stagione. In campo si vedono tante individualità che non fanno gruppo e questo determina poi la leggerezza e gli errori, offensivi e difensivi, che hanno compromesso innumerevoli partite spesso non giocate nemmeno peggio degli avversari. Stasera il Perugia, nella ripresa, col Trapani disperatamente all’arrembaggio, ha commesso errori a ripetizione in zona gol, sprecando malamente con Kouan, Nicolussi e due volte Buonaiuto (occasioni capitate evidentemente sui piedi sbagliati) altrettante ripartenze che una squadra cinica quanto basta non si lascerebbe mai scappare. Per il resto, però, dopo una prima fase in cui i grifoni hanno controllato il gioco, il Trapani ha preso il sopravvento, fisico e agonistico, a metà campo. Il Perugia è stato chiuso dietro e non è più riuscito a ripartire, per metà del primo tempo e per tutta la ripresa. Le sostituzioni operate da Oddo non hanno sortito l’effetto di alzare la squadra e spezzare la continuità di azione del Trapani. Il Grifo ha resistito soprattutto grazie ai suoi difensori centrali ma, appena fuori area, seconde palle e contrasti erano sistematicamente appannaggio degli ospiti, che così potevano alimentare gli attacchi con cross, palle lunghe e lanci in area. Con questi presupposti, si è preparata la beffa del minuto 93, che ha scosso le certezze del Perugia, pur senza risolvere di fatto la situazione critica di classifica del Trapani. Beffa per i tanti gol sbagliati prima dal Perugia; e perché arrivata nel recupero, dopo che i grifoni avevano resistito un tempo e mezzo in trincea. Ma la sconfitta e la classifica sono, però, un verdetto coerente con i limiti, soprattutto quelli di consistenza caratteriale, di personalità, di mentalità e di verve agonistica di questa squadra. Che, adesso, è messa irrevocabilmente di fronte alla proprie responsabilità per la partita di Venezia. Che è senza appello e non ammetterà approcci sciagurati.
Daniele Orlandi - Agenzia StampaItalia