(UNWEB) Un mese da capogiro: pensiamo ad una partita alla volta
Alla vigilia di un periodo intenso di gare, la ricetta per me è sempre la stessa, scontata: non pensare alle tante partite del mese, altrimenti vene il mal di testa, ma concentrarsi solo sulla partita da giocare. Dunque, oggi testa al Modena. Poi penseremo alle altre.
La formazione: più di un dubbio, con tutti disponibili. Burrai o Moscati?
Farò le mie valutazioni su chi far giocare domani. Ho più di un dubbio, perché avere a disposizione la rosa al completo, con tanti giocatori tutti forti, mi deve far considerare tanti aspetti. Abbiamo giocatori con caratteristiche diverse e ognuno può dare un contributo importante in base alle variabili di ogni partita, comprese le caratteristiche degli avversari. Moscati in regia ha fatto bene, Burrai lo stesso, per cui valuterò domani chi far giocare.
Modena difesa bunker, sarà difficile fare gol.
All’andata abbiamo vinto a Modena giocando con un sistema tattico diverso e sfruttando con cinismo le nostre occasioni, mentre la partita la tennero in mano loro. Oggi giochiamo in modo più propositivo e adesso abbiamo consapevolezza dei nostri mezzi. Sarà una partita difficile come all’andata.. Sarà difficile fare gol contro la difesa migliore di tutta la serie C, ma noi dobbiamo provarci, sfruttando le occasioni che riusciremo a creare. Voglio far notare che se loro non prendono gol è merito di tutta la squadra, perché gli attaccanti per esempio danno aiuto al centrocampo in fase difensiva e questo dimostra come il sacrificio di tutti può fare la differenza.
I dubbi in attacco
Anche in attacco ho dubbi sulla formazione. Bianchimano è titolare come tutti gli altri e ha dato finora un grosso contributo. Ho a disposizione giocatori forti e dovrò scegliere in base a tanti fattori e considerazioni. Per esempio, ci sono elementi rientrati da poco da infortuni e che non hanno i 90 nelle gambe, che potrebbero essere utili a partita in corso.
La concentrazione viene da sé in queste partite
In queste partite non bisogna parlare troppo con i giocatori, perché già di per sé l’impegno richiama concentrazione. Un allenatore deve parlar poco, l’adrenalina c’è già, domani sappiamo che le due squadre si affronteranno a viso aperto e sarà una gara difficile per tutte e due. Nelle partite non di cartello, il tecnico deve agire sugli stimoli, ma in quelle di vertice, non ho dubbi sul fatto che la squadra ci metterà attenzione. Sappiamo cosa dobbiamo fare sul campo e i loro punti di forza.
Non credo al turn over pianificato e conta chi gioca anche subentrando
Io non credo nel turn-over “ragionato” e pianificato. Credo, invece, alle specificità di una partita e al momento particolare in cui si gioca. Se un giocatore sta bene e riesce a fare tre partite in una settimana, perché non farlo giocare? Il turn over può avere vantaggi, ma presenta pure svantaggi. Importante è far sentire tutti i giocatori importanti per la causa. E poi, se i non addetti guardano alla formazione iniziale, io la mia valutazione su una partita la faccio sull’arco dei novanta minuti, perché spesso le partite le decidono i giocatori che subentrano. Per esempio, quando ero alla Juve Stabia, Elia fu decisivo per la vittoria del campionato come giocatore che subentrava quando i ritmi erano più bassi. Ecco perché i giocatori sono tutti importanti e io faccio le mie scelte anche in base a chi penso che possa darmi qualcosa in più per le sue caratteristiche anche a partita iniziata, quando magari ci può essere bisogno di recuperare o difendere un risultato. Insomma, conta non solo la formazione titolare, ma anche chi può dare di più a partita in corso.
Preferisco il gioco propositivo e non aspettare le giocate
Abbiamo giocato a tre in difesa in una fase in cui c’era bisogno di dare alla squadra più sicurezza e tranquillità dietro per poi sfruttare le giocate individuali. A me, però, piace essere più propositivo, anche se così si concede qualcosa in più agli avversari sulle ripartenze. Ma preferisco giocare e proporre, più che aspettare la giocata individuale. Comunque, di per sé, la difesa a tre non comporta un atteggiamento più difensivo, perché la cosa decisiva è come si interpreta il sistema di gioco.
Tra le chiavi di Perugia-Modena, i calci piazzati
Domani si affrontano due squadre forti, che meritano la posizione di classifica che hanno. Sarà una partita con dentro tutto: fioretto e scimitarra. Le chiavi della partita potranno essere di certo la imprevedibilità, i movimenti negli spazi, la qualità delle giocate e i calci piazzati. Su questi ultimi, in particolare, oltre che sfruttarli al meglio in fase offensiva, bisognerà essere molto attenti in fase difensiva, perché il Modena è squadra che li sa preparare molto bene, quindi ne dovremo concedere pochi. Ma, aldilà di tutto, la cosa più importante sarà la voglia di vincere che ci metteremo.
Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia