Repace17122021(UNWEB) Perugia. Quello di dicembre è normalmente il mese dei bilanci. Luigi Repace, presidente del Comitato Regionale Umbro, è voluto intervenire in conferenza stampa, convocata presso la sede di Prepo, per fare il punto della situazione di un 2021 che si appresta a terminare e che ha messo a dura prova la tenuta dell'intero sistema.

NUMERI ED INTENZIONI - Repace ha aperto così: "Volevamo dare un messaggio di normalità ed è giusto che si ragioni in quest'ottica. Le difficoltà sono tutte delle società, che stanno soffrendo ed è la passione dei dirigenti che ci permette di andare avanti. A loro non dico andrebbe fatto un movimento, ma quasi". Le cifre sono incoraggianti: "Rispetto a due anni fa siamo sugli ottomila tesserati, mentre solo pochi mesi fa erano circa 1200".

SETTORI GIOVANILI - Sono proprio i ragazzi ad aver patito la lunga ed interminabile sospensione, ma anche qui si vede la luce in fondo al tunnel: "Stiamo ancora soffrendo in quest’ambito – precisa Repace – magari perché i genitori avevano paura ma i giovani devono ricominciare a fare sport. L'interruzione ha creato anche problemi psicologici ma sono sicuro che i numeri torneranno buoni". La volontà di incentivare la ripresa c'è ed il progetto "Il calcio a scuola", che coinvolge 18 classi e 3000 bambini, potrebbe fare da traino: "Abbiamo intenti formativi ed educativi vale a dire trasmettere valori quali rispetto, fair play, integrazione e divertimento".

TEMI SCOTTANTI - Ci si è dovuto e ci si deve ancora scontrare con una questione ancora irrisolta, quella della violenza: "Siamo nel 2021 e non si può sentire ancora parlare di questo. Non mi piace ciò che sta accadendo, stiamo studiando il fenomeno e abbiamo riscontrato che la maggior parte di queste situazioni”. Più nel dettaglio: “Non posso accettare che ancora oggi ci siano ragazzi che insultano qualcuno per via del colore della pelle. Bisogna analizzare bene perché ciò avviene ma mi auguro che questi atti presto scompaiano. Molto dipenderà anche dalle nostre società".

POCHI ARBITRI - C'è anche la necessità di riformare il sistema arbitrale, che conta un numero interpreti assai limitato: "E’ chiaro maggiore è la possibilità di scelta e maggiore è la qualità. Oggi ce ne sono in tutto 427 disponibili contro i 646 del 2018/19. Numeri che parlano da soli". In soccorso a questa situazione potrebbe venire una regola che afferma che ogni giocatore fino a 17 anni potrà arbitrare a meno che non sia coinvolta la società di appartenenza, in modo tale da incentivare la comprensione delle regole del gioco.

RAPPORTI DA RITROVARE - Repace ha chiuso la mattinata premendo su un aspetto importante: "Faremo i consigli nei vari comprensori. Vogliamo poterci confrontare con i dirigenti ristabilendo un contatto umano. Spero che a gennaio le cose possano cambiare". La messa in programma a Santa Maria Degli Angeli il prossimo 22 dicembre sotto l'organizzazione della serie C nell'ambito del programma "Il calcio fa bene al paese" potrebbe essere una prima propizia occasione.

Enrico Fanelli - Agenzia Stampa Italia