0P5A0154(UNWEB) Perugia. Una calca di tifosi del genere probabilmente non se l'aspettava nemmeno lui. Il Best Western Hotel Quattrotorri brulicava di Sirmaniaci (e non solo) per assistere al primo atto ufficiale di Angelo Lorenzetti quale nuovo allenatore della Sir Safety Susa Perugia. In tanti, sulla scorta dello scudetto conquistato a Trento, sperano che lui possa essere l'uomo della svolta definitiva: è ancora viva la delusione per i traguardi sfumati da fine febbraio a poche settimane fa e patron Gino Sirci si affida alla sapienza del tecnico di Fano per cercare fare meglio delle ultime stagioni.
 
E' proprio Sirci ad aprire la mattinata: "Ci siamo dovuti trasferire qui perché la sala stampa  del PalaBarton era inutilizzabile per il raduno nazionale di Judo. Questa è quasi una seconda casa per noi e speriamo sia una giornata bella e fortunata". Sul rapporto con il neo tecnico: "Quante battaglie contro. Chi avrebbe detto che le nostre strade potevano incrociarsi come alleati?. Questa è una squadra che vuole continuare ad essere grande e aveva bisogno della persona giusta. Sono certo che lo sarà. Angelo è un uomo preparato, a modo, e bello. Tutto questo che diciamo si avvererà anche per il futuro, ne sono certo".
 
Ecco la risposta di Lorenzetti: "Sono felice anche io e grato. So dell'opportunità che mi viene offerta. Non mi aspettavo un'accoglienza così. Se il rapporto tra squadra e tifosi è di contagio ed emozione significa che è un buon inizio".
 
SPAZIO ALLE DOMANDE DEI GIORNALISTI
 
Coach, come le è sembrata Perugia da fuori?
 
È una società che ha camminato anche abbastanza velocemente. Nella pallavolo farlo non è semplice perché a volte si cade. È più facile lamentarsi e rimanere giù. I risultati, anche a spese della squadra che allenavo, sono arrivati. Ho avuto sempre attestati di stima verso di essa
 
Quali caratteristiche dovrà avere la sua squadra?
 
Mi piacerebbe vederla votata all'attacco. Lascio abbastanza libertà e all'inizio qualche difficoltà c'è. Poi quando si prende il cammino diventa discreto. Vorrei poi che si occupasse in modo importante il centro della rete e sfruttare le caratteristiche dei nostri battitori. Poi che ci si abbracci per caricarsi per il punto successivo
 
Lei conosce diversi giocatori?
 
Vero. Con Giannelli ho trascorso cinque anni molto coinvolgenti. Facevo fatica a posizionarlo da avversario. Lo ritrovo avendo fatto delle imprese ma devo rimetterlo in cammino per conoscerlo. La relazione allenatore alzatore è importante
 
Che campionato si aspetta? 
 
La SuperLega è ultra competitiva. L'equilibrio finalmente la fa da padrona. È un campionato che inizia da oggi, volano le parole e dobbiamo usarle bene. Bisogna battagliare palla su palla. Poi una cosa non va dimenticata: la squadra forte non è quella che non entra mai in crisi ma quella che ne esce il più velocemente possibile
 
Presidente, cosa le rimarrà della passata stagione?
 
Che è stata molto difficile. Abbiamo iniziato bene ma abbiamo dovuto accontentarci di due bellissimi trofei. Almeno uno all'anno lo abbiamo vinto. Sarà dura perché ci sono tanti competitor ma non si lascerà nulla al caso. Noi serenamente guardiamo gli altri per poi introdurci piano piano. Solo Ben Tara dei nuovi si aggiunge, siamo molto fiduciosi


Angelo, lei è stato avversario di tante battaglie. Che idea si è fatto della situazione dello scorso anno? 

 
Malgrado il buon lavoro che si fa in palestra e la fiducia bisogna conquistare ogni partita e a volte nello sport accadono momenti che nemmeno ti aspetti. A volte si fa fatica a recuperare la positività, gli avversari lo capiscono e prendono le contromisure. Questo credo possa essere successo, ne ho viste tante
Lei è favorevole o contrario al turnover massiccio?
 
Oramai questa è una tematica importante. Si può fare riposare dei giocatori, ma è un punto di vista che non mi appartiene tanto; oppure tenere pronto un giocatore nel caso un titolare possa accusare delle difficoltà. Appena avrò la squadra dichiarerò i titolari, poi durante l'anno se ci dovessero essere problemi lo rifarò
 
Presidente, può prefigurarsi un progetto più lungo per la squadra? 
 
È un medio termine quello di due anni, direi. Gli allenatori li hanno cambiati anche le altre squadre quindi la media è chiara. Vedo in lui l'uomo del futuro
Angelo lei riesce a dare qualcosa in più alle squadre. Qual'é il segreto?
Difficile mettere certe etichette. I ragazzi di Trento mi hanno regalato il fatto che sono l'ultimo allenatore vincitore. Poi palla al centro e 0-0. Va detto però che le società mi hanno messo a disposizione belle squadre. Voglio vedere imbastire relazioni di lavoro e di squadra. Vero che sono importanti i campioni ma conta anche questo che è indipendente dal talento.
Domanda per entrambi. Non giocare le competizioni internazionali può essere un vantaggio?
 
Sirci: avremmo preferito giocare in Europa, ma ci concentreremo sull'allenamento. Vista la compressione del campionato non gireremo i pollici e ci sarà molto da fare
Lorenzetti: siamo in una stagione preolimpica. I club fanno molti sacrifici ed è un campionato particolare. Il giocare è importante perché alcune squadre sono migliorate malgrado gli impegni. L'allenamento sarà ancora più centrale.
Ultima per il coach: la situazione di Leon come va trattata? 
 
E' un argomento molto importante che coinvolge tanti aspetti. La delusione è legata ad una promessa. Posso promettere l'impegno ma non di vincere. I suoi numeri erano buoni, poi si pensa che debba fare molto di più ma non è più il tempo di questi giocatori qua. Come tutti però dovrà studiare la pallavolo.