Lorenzetti19092024(UNWEB) Perugia. Dopo due tornei vinti, amichevoli ma nello stesso tempo di grande prestigio vista la qualità delle avversarie in campo, per la Sir Susa Vim Perugia è tempo di tornare a far sul serio. Sono passati quasi cinque mesi dal giorno in cui, in quel di Monza, i Block Devils si cucirono sul petto il secondo scudetto, ma dovranno dimostrare di non aver smarrito la strada della vittoria. Sabato c'è la Supercoppa, che inizierà sabato pomeriggio con la semifinale contro Piacenza. Forse il peggior avversario possibile, ma quello con il successo è un filo che non deve essere spezzato, al netto delle prevedibili difficoltà.
 
Domani mattina la squadra bianconera partirà per Firenze e la giornata odierna è stata l'occasione per fare il punto della situazione con il coach Angelo Lorenzetti. La società ha deciso infatti di ripristinare le conferenze stampa pre gara.
 
Qual'è la condizione a cui questa squadra arriva all'appuntamento?

Buona. Abbiamo avuto a disposizione un periodo più corposo per lavorare con i ragazzi, soprattutto quelli di ritorno con le nazionali. È chiaro che non si può far subito tanto in palestra e saremo a Firenze con tanta voglia di fare bene

Si arriva con la mente libera o si sente il peso di quanto fatto lo scorso anno?

Bella domanda perché nello spogliatoio ne abbiamo parlato. La cosa investe tutto l'ambiente non solo la squadra. Abbiamo cercato di analizzare la cosa ma devo dire che non sembra che la pressione non sia mai mancata. Difficile aggiungerne dell'altra. Altro aspetto da analizzare è che la pallavolo non è come la boxe, ovvero che il campione incontra solo uno sfidante. Qui arriveranno in tanti e anche chi ha vinto deve iniziare a correre come gli altri. Non dobbiamo attendere nulla, perché qualora altro dovessero vincere i gonfaloni non verranno tolti. Dobbiamo andare all'attacco per conquistare il nuovo

Lei non si tirato indietro dicendo che siete favoriti. Perché bisogna definire la Sir così?

Penso che ci siano due cose: la prima è un'estate in cui una squadra fa una campagna acquisti straordinaria. Non è il caso di Perugia perché Leon è partito. Poi il fatto che chi vince poi l'anno prima deve ritenersi favorita. Si cerca di stare vicini alla vittoria ma non necessariamente vince sempre, vedi le olimpiadi. Possiamo promettere di competere fino in fondo, questo sì

 

Come vede la squadra in ottica Supercoppa? 
 
È una manifestazione particolare perché arriva ad inizio stagione nonché legata allo scorso anno. È da sempre una bella competizione ma con tanti punti interrogativi

È giusto secondo lei assegnare un trofeo in questa fase?

Si perché si gioca subito per qualcosa. In più si alza immediatamente il livello di adrenalina e non può che essere un regalo per il pubblico

Come cambia il discorso rispetto allo scorso anno?

C'è differenza ma non così tanta visto che avevamo giocato due partite di campionato. Il discorso lo abbiamo affrontato con i ragazzi che erano qui il primo agosto. All'inizio ti trascinano e ti prendono poi hanno un down. I nazionali invece sono stati accolti con un ritmo elevato. L'inserimento è stato molto buono e sono arrivati con spirito propositivo importante e gradito sia da parte mia che da parte degli altri giocatori. È stato dunque più facile lavorare

Sirci ha citato Jordan. Che livello vede?

La pallavolo è uno sport di squadra. Penso e spero innanzitutto che i ragazzi abbiano percepito l'impegno di crescere su un aspetto facile, ovvero trovare un conflitto produttivo. La squadra non è di solo quelli che giocano. Le ali cercheremo di farle più robuste forti. Non vogliamo creare una verità ad ogni situazione è quando metti in circolo dei giudizi bisogna avere l'onere della prova

Avete a disposizione ben tre posti quattro. Chi vede come titolare?

Quando parliamo di fare squadra questo argomento è dentro. La società ha preso tre giocatori bravi per via delle capacità finanziarie e per aver imparato dal passato. Abbiamo visto che se non ne hai tre le cose si possono complicare. Il loro livello è simile. Importante è il rispetto dei ruoli e quando non sono ben definiti si rischia il crack. Nessuno di loro tre è titolare ma devo ruotarli. Capiterà poi che qualcuno giochi male e non lo tolga perché voglio vedere se sviluppa o meno certe competenze

Ma chi sta fuori lo accetta volentieri questo?

Non so. Noi abbiamo anche la volontà di essere un gruppo senza lamentele. In quello che farò ci sarà qualcosa che dà fastidio ad un giocatore. Il modo di venirlo a sapere sarà importante e ci siamo equipaggiati per questo. Se qualcuno non indirizza il lamento alla persona interessata vuol dire che non ci sono i giusti valori per stare a Perugia

Prima avete giocato in Polonia e poi a Jesi. C'è qualcosa su cui insistere particolarmente?

Qualcosa di tecnico sicuro, ma la partenza contro Civitanova è stata troppo soft. Il secondo set potevamo vincerlo anche non giocando bene. E noi dobbiamo riuscire ad avere la meglio anche in questa situazione, che non è automatica e va ripresa

Come si gestisce una squadra tra regular season e playoff?

Non so. Magari migliorano le altre squadre. Poi Perugia è sempre arrivata in finale quindi tutte queste sconfitte non le ho viste

Infine Piacenza

E' una squadra che conosciamo bene e che ci ha fatto male. Ha cambiato giocatori importanti. Poi ha aggiunto un giocatore come Kovacevic che ha un talento infinito specie in attacco. Non gli capita sempre e spero non gli capiti a Firenze. 

 
Enrico Fanelli - Agenzia Stampa Italia
 
 
 

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