Vossi 1Ricevuta in Comune dalla Sindaca Ferdinandi e dall’Assessore Vossi la delegazione

in partenza per Varsavia per il torneo internazionale “Coppa Insulina a Bordo”

(UNWEB) Lo scorso anno  ottenne il premio di squadra più competitiva; stavolta punta invece al titolo. Ma al di là dei risultati sul campo, la Nazionale italiana di calcio a 5 composta da ragazzi affetti da Diabete di tipo 1, con quartier generale a Perugia su iniziativa di AGD Umbria (l’Associazione regionale per l’aiuto a bambini e giovani con diabete di tipo 1), in realtà ha già vinto. Perché partire per il secondo anno consecutivo per la Polonia con la possibiilità di partecipare ad un importante torneo internazionale di calcetto, la “The insulin on Board Cup 2025” in programma a Varsavia sabato e domenica prossimi, rappresenta già un traguardo dal significato profondo: riuscire a dimostrare ancora una volta che il diabete non è un ostacolo alla realizzazione personale e sportiva, ma piuttosto costituisce l’occasione attraverso il gioco di squadra, l’impegno sportivo e l’incontro con coetanei di altri Paesi, per far vivere ai ragazzi un’esperienza di crescita, autonomia e confronto valorizzando, se possibile, la patologia. Un’avventura supportata anche dal Comune di Perugia che prima della partenza della delegazione azzurra ha voluto ricevere una rappresentanza di giocatori e di Agd Umbria a Palazzo dei Priori con la sindaca Vittoria Ferdinandi e l’Assessore allo Sport Pierluigi Vossi a fare gli onori di casa.
"Portare questi giovani a Varsavia significa non solo partecipare a un torneo di calcio, ma soprattutto abbattere barriere culturali e sociali legate al diabete” – ha spiegato Enrico Piano, vicepresidente di AGD Umbria. “Lo sport – ha proseguito - è uno straordinario strumento di inclusione, motivazione e consapevolezza. Vedere questi ragazzi in campo, felici e determinati, è il segno più concreto che con il giusto supporto e una corretta informazione si può vivere una vita piena, attiva e senza limiti".
Parole condivise dalla Sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi per la quale “accogliere questi giovani nella casa comunale è stato un momento emozionante e significativo per tutta la città. La loro partenza per Varsavia rappresenta un esempio concreto di come lo sport possa diventare strumento di riscatto, inclusione e consapevolezza. Sono ambasciatori di coraggio e determinazione e portano con sé un messaggio potente: che ogni limite può essere trasformato in risorsa”.
Un plauso e i migliori auspici anche dall’Assessore allo Sport, Pierluigi Vossi che ha aggiunto come “il calcio a 5 è per questi ragazzi non solo un gioco, ma una palestra di vita. Come Comune, siamo orgogliosi di sostenere un progetto che unisce sport, salute e formazione personale. Auguriamo alla squadra un'esperienza indimenticabile, nella certezza che torneranno arricchiti da questa straordinaria avventura”.
All’iniziativa, promossa e coordinata dalla Fondazione polacca “Fundazia Cukrzyca”, parteciperanno ragazzi con diabete provenienti da diverse regioni italiane: i pugliesi Samuele Rampino e Andrea Villani (entrambi da Bari), il friulano Cristian Venier (da Pordenone), il toscano Neri Cortigiani (da Firenze). E poi il plotone degli umbri, con il ternano Michele Fucina e i perugini Roberto Lucarelli, Sami Kalboussi, Giacomo Tavani e Andrea Natalizi. Quest’ultimo è anche il medico che si occuperà di seguire la squadra dopo aver collaborato, con AGD Umbria negli anni prima in qualità di tutor e ora in veste di sanitario. La delegazione sarà completata dallo stesso Enrico Piano e dall’interprete Bahar Zad Behtooi, già socia dell’Assocoazione.
Il progetto rientra nelle attività di empowerment giovanile che AGD Umbria porta avanti da anni, puntando su educazione terapeutica, sostegno alle famiglie e promozione di uno stile di vita sano e attivo. L’esperienza di Varsavia rappresenta dunque un momento di forte valenza educativa e

relazionale, che consentirà ai ragazzi di rafforzare la fiducia in sé stessi e la capacità di gestire la propria condizione con serenità.
In chiusura di cerimonia l’associazione non ha mancato di ringraziare tutte le famiglie, i volontari, gli operatori sanitari e gli sponsor che hanno reso possibile questa avventura, testimoniando ancora una volta quanto la rete tra persone e associazioni possa fare la differenza.