(ASI) Perugia. Francesco Giullare di Dio. Con lui –che esortava i suoi fratelli ad essere felici in Dio e ilari- inizia il teatro cristiano, che accoglieva il patrimonio delle tradizioni popolari, utilizzandolo con fantasia sul piano della vita attiva. Una “follia” agli occhi del mondo, che il regista Paolo Todisco intende riproporre, come ha ricordato questa mattina in conferenza stampa, riportando gli attori –i pazzi- in mezzo alla gente, ai giovani del sabato sera, che sono lì pensando a tutt’altro.
Francesco –ha ricordato ancora Todisco- fu l’iniziatore di un rapporto aperto con il popolo di Dio fuori dalle chiese o nei grandi prati e, come annota il suo biografo, Tommaso da Celano “quando la dolcissima melodia dello spirito gli ferveva nel petto si manifestava all’esterno e la vena dell’ispirazione divina traboccava alla maniera giullaresca (...)”.