(UNWEB) Perugia. E’ troppo tempo che l’attività del Lion Club Perugia Concordia si svolge in forma virtuale. Però non sono mancate iniziative per essere vicini a chi ha bisogno di aiuto e di sostentamenti essenziali. I progetti Lions “fame: aggiungi un posto a tavola” seguito a ruota da “una luce di speranza” hanno visto l’applicazione completa del club, prima sotto la presidenza di Fabiana Buiese e a seguire con quella di Mauro Fagioli.
Ma pure in questo drammatico periodo di COVID-19 è giusto “dare a Cesare quello che è di Cesare”. Ed è stata proprio Fabiana Buiese, un vero Generale di comando, a conquistare i meriti sul campo (leggi territorio di competenza) che le è valso il riconoscimento più prestigioso per chi appartiene alla grande famiglia dei Lions: il Melvin Jones Fellow. Ed è stato Quintino Mezzoprete, Governatore del distretto 108 L (Lazio, Sardegna e Umbria) a consegnare, se pure in forma virtuale, via web a Fabiana il simbolo di questo riconoscimento. Le motivazioni comprendono la sua capacità di “attirare” soci (7 in tutto) di cui 4 nel 2020 e oggi l’ingresso nel club di Swetlana Bohdan, direttore regionale di un patronato che ha avuto l’onore del benvenuto direttamente dal governatore Mezzoprete. Ma la Buiese ha il merito anche di aver portato la “voce” del suo club anche a livello internazionale distinguendosi nell’organizzazione di una convention internazionale svoltasi a Milano. Un club attivissimo quello del Perugia Concordia con questo attuale organigramma: Mauro Fagioli, presidente; Fabiana Buiese, segretario; Piergiorgio Di Clemente, cerimoniere; Roberto Mencarelli, tesoriere; Moreno Catalpi, vice presidente.
Un club che ha saputo moltiplicare aiuti a famiglie bisognose individuate dall’emporio Siloe di Ponte San Giovanni, diretto da Paolo Sorbelli e coordinato da Elda Luchetti con un primo intervento di 600 € per 6 famiglie e moltiplicatosi in un 6x6 con contributi di 3.600€ per 12 famiglie in generi alimentari di assoluta necessità per trascorrere, se non altro, a tavola e in famiglia momenti di serenità. In pratica le quote sociali per i tradizionali appuntamenti conviviali sono state “dirottate” in una beneficenza concreta e solidale.