Esperienza di welfare di comunità a partire dalla progettazione verde che ha coinvolto partenariato pubblico-privato. I luoghi del progetto: Orto botanico del Cams, Centro immigrati via del Favarone e Casa Padre Pio
(UNWEB) Dopo tre anni di attività e sette differenti corsi, è giunto a conclusione Futuro nel verde, progetto realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Tra gli obiettivi principali, nell’ottica del welfare di comunità, sono state avviate azioni di inclusione sociale che hanno dato l’opportunità a persone disoccupate e con fragilità di formarsi nel campo del verde ornamentale attraverso percorsi professionalizzanti teorico pratici. Sono stati 80 i corsisti coinvolti in sette corsi, di cui una buona parte ha potuto spendere l’esperienza maturata in contesti lavorativi. Trenta i docenti, un giardino dei profumi, tre gli orti realizzati e 20 quelli urbani progettati. Le ore totali di lezioni erogate ammontano a circa 790. Numeri importanti per un progetto che ha visto come capofila la Cooperativa Sociale Perusia Onlus e ideato e progettato insieme alle agronome Beatrice Marucci e Carla Schiaffelli. Futuro nel Verde ha creato sinergia mettendo insieme un partenariato d’eccellenza che vede coinvolti, oltre alla Cooperativa Perusia, anche il Centro di Ateneo per i Musei scientifici, la Fondazione per l’Istruzione Agraria e la Federazione Italiana Produttori Piante Officinali.
Tre i luoghi significativi della città di Perugia che hanno ospitato Futuro nel verde e che sono stati impreziositi dal lavoro svolto. In primo luogo, l’Orto botanico del Cams dell’Università degli Studi di Perugia in cui sono stati compiuti degli interventi che forniscono occasioni in più per visitarlo. Sono stati, infatti, realizzati una Piramide sensoriale di profumi e un camminamento di circa trecento metri, con caratteristiche di accessibilità, che parte dall’ingresso di via Romana e, passando per l’uliveto plurisecolare, arriva fino al roseto. Qui l’evento di chiusura del progetto a cui hanno partecipato venerdì 2 luglio, insieme a Marucci e Schiaffelli, Bernardetta Gasperi, Presidente della Cooperativa Perusia onlus, Simonetta Cesarini, membro del Comitato di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Edi Cicchi, Assessore alle Politiche sociali del Comune di Perugia, Roberto Rettori delegato del Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, David Grohmann, Direttore del Cams, e Marco Maovaz, Responsabile dell’Orto botanico.
Il Centro Immigrati di via del Favarone ha invece visto la riqualificazione delle aiuole e delle aree verdi attraverso la coltivazione e la cura di piante officinali, coinvolgendo i beneficiari del progetto SAI (ex SPRAR-SIPROIMI) del Comune di Perugia. Il terzo spazio di Futuro nel Verde è stato la Casa di Quartiere ‘Casa Padre Pio’, centro diurno per anziani a Castel del Piano in cui è stato realizzato un giardino accessibile, soprattutto a persone con fragilità motorie, per la coltivazione di piante officinali da profumo e orticole.
Bernardetta Gasperi, Presidente della Cooperativa Perusia ha dichiarato: “Per noi oggi è un giorno di festa, abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati. Anche durante l’emergenza sanitaria a causa del COVID 19 il progetto Futuro nel Verde non si è mai fermato. Abbiamo costruito orti, ma anche relazioni ed abbiamo aiutato tante persone coinvolgendo disoccupati, anziani, famiglie, immigrati, giovani con disabilità e in difficoltà. Questa è sempre stata la nostra mission”.
“Tra gli aspetti positivi di Futuro nel verde – hanno commentato Marucci e Schiaffelli – c’è sicuramente il fatto di aver dato una possibilità a persone con difficoltà di ripensarsi e rimettersi in gioco attraverso un percorso professionalizzante nel verde ornamentale, nell’ambito di un contesto di welfare. I corsisti, infatti, hanno potuto applicare sul campo le nozioni apprese durante le ore d’aula, fattore importante per rendere concreta l’esperienza del corso. All’inizio, ci siamo prefissate degli obiettivi alti che speravamo di raggiungere, la nostra più grande gioia è che li abbiamo anche superati. I partner coinvolti sono molto soddisfatti dell’esperienza vissuta e dei risultati raggiunti”. “Il progetto rientra nel bando del 2018 per il welfare di comunità. La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – ha aggiunto Cesarini – tiene moltissimo all’inclusione delle persone fragili, fin da prima dalla pandemia. Siamo consapevoli che tanto più abbatteremo le disuguaglianze tanto maggiore sarà lo sviluppo dell’Umbria, per cui mettere a disposizione risorse affinché tante persone fragili o comunque a rischio di esclusione dalla società possano acquisire una capacità professionale per la Fondazione è molto importante”.