Percorso condiviso dalle forze di opposizione in consiglio comunale

lorenzo pierottip(ASI) Corciano. “Abbiamo usato tutti i mezzi che la legge ci consentiva, applicando tutti i limiti al massimo”.

Così l’assessore allo sviluppo economico, Lorenzo Pierotti, torna sul problema della ludopatia e sull’approvazione da parte del Consiglio Comunale del nuovo Regolamento riguardante le Sale Gioco e gli Apparecchi da Gioco. “Abbiamo recepito – spiega – la legge regionale 21/2014 ‘Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico’ – continua – che ha demandato ai Comuni la definizione dei luoghi sensibili alla presenza di apparecchiature da gioco e, conseguentemente, la determinazione della distanza minima da essi”. “Per la definizione dei ‘nostri’ luoghi sensibili – prosegue – non ci siamo discostati dal dettato normativo e l’elenco va dagli istituti scolastici di ogni ordine e grado, ai centri di aggregazione giovanile, dai centri sportivi e luoghi di culto, ai centri socio-ricreativi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario, fino alla Biblioteca comunale ‘Gianni Rodari’. Da essi è stata applicata la distanza massima che la legge regionale ci consente, ossia 500 metri. Pertanto, d’ora in poi non potranno essere aperti nuovi locali in cui giocare e vincere denaro né, visto che non ci è consentito intervenire sulle imprese esistenti, essere incrementato anche un solo apparecchio negli esercizi che ne sono dotati, se queste attività non distano almeno mezzo chilometro dai luoghi individuati”. Il percorso è stato condiviso in Consiglio Comunale anche dalle forze di opposizione ed il nuovo Regolamento sarà applicato pure per le procedure in essere. “Quello che mi preoccupa – conclude Pierotti – è il risvolto sociale drammatico di questo fenomeno e, per questo, faccio appello al noto buon senso dei corcianesi, degli educatori e degli operatori delle varie associazioni affinché tengano gli occhi aperti. Chi è affetto da ludopatia, infatti, non è capace di uscirne da solo. Il malato di gioco è cronicamente incapace di resistere all’impulso di giocare ancora e spesso si trova nella condizione di dover chiedere prestiti a usurai o a fonti illegali; a volte giunge a perdere il lavoro per assenteismo ed accumula bugie. Per questo, non possiamo permetterci di guardare altrove”.


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