Fondatore e presidente della banca per 55 anni, ha ricevuto il grazie dei suoi dipendenti
Istituto di credito pronto ad affrontare la riforma del sistema grazie alle scelte in atto
(ASI) – Corciano, – È stata la tradizionale cena degli auguri che il Credito cooperativo umbro organizza annualmente per i suoi dipendenti ma arricchita da un elemento in più. La grande commozione che ha circondato la scelta appena fatta da Antonio Marinelli di lasciare la presidenza della banca. Un lungo applauso, parole di affetto, rispetto e stima hanno salutato l’uomo che ha guidato l’istituto di credito fin dalla sua fondazione come Cassa rurale di Mantignana nel 1957. A fare gli onori di casa, insieme a Marinelli, Luca Pecetti, attuale presidente della banca, e Marcello Morlandi, direttore generale del Credito cooperativo umbro. Presenti anche Paolo Grignaschi, direttore generale Federazione banche di credito cooperativo di Lazio, Umbria e Sardegna, Franco Baldelli e Cristina Bertinelli, assessori al bilancio rispettivamente del Comune di Corciano e di Perugia.
“Il presidente – ha commentato Morlandi – ha fatto una scelta coraggiosa, penso anche sofferta, ma veramente da persona lungimirante, attraverso la quale la banca riuscirà a compiere l’ultimo balzo necessario prima dell’autoriforma del credito cooperativo. Dopo 55 anni di guida eccellente, dopo aver portato la banca ai successi che tutti noi conosciamo, Marinelli ha dato conto di quello che è. Una persona che ha dedicato la vita a questo istituto. Poche volte ho conosciuto una persona così attaccata alle origini, al territorio e alla comunità che la banca ha sempre servito”. “Sono 55 anni – ha ricordato Marinelli – che sto in questa banca aperta su iniziativa anche di mio padre quando avevo 23 anni e ne divenni il primo direttore. A quel tempo, a pochi giorni dall’apertura mi sono rivolto alla Banca d’Italia affinché mi desse sostegno in questa esperienza totalmente nuova per me e ho trovato tutto l’appoggio necessario, come poi è sempre avvenuto in seguito ogni volta che la banca si è rivolta all’istituto di vigilanza. La banca è partita così. Oggi ha filiali nelle principali piazze dell’Umbria e conta 90 dipendenti con un’età media di 42 anni. I giovani, se si sanno responsabilizzare, sono una risorsa. Io ho sempre cercato di mettere le persone giuste al posto giusto. Questa banca ha sempre aiutato territorio e famiglie e la gente ha sempre capito che è un istituto onesto, di cui ci si poteva fidare”. “Quest’anno, come gli altri – ha aggiunto Morlandi –, si chiude con ampia soddisfazione per i risultati ottenuti. Andiamo verso un 2016 pieno di sorprese impegnative con la consapevolezza che saremo in grado di affrontare la riforma del sistema”. “È qualcosa che noi aspettiamo da tempo – ha confermato Grignaschi –, che condividiamo nelle sue ragioni di fondo, in particolare il rafforzamento del patrimonio ma consentendo di poter accedere anche al mercato dei capitali. Quello che non vorremmo è che le vicende degli ultimi giorni influissero su cose che non possono essere confuse tra loro, cioè l’operazione di salvataggio per le 4 banche in crisi e la riforma di un sistema, il nostro, che invece è ben solido. Anche noi, pur non trattandosi di istituti appartenenti alla nostra categoria, abbiamo partecipato al salvataggio come Movimento del credito cooperativo con 230 milioni di euro”. “La nostra – ha aggiunto Pecetti – è una banca importante per il territorio in un momento di grande trasformazione del settore. C’è una grande responsabilità legata a questi avvenimenti e credo che il presidente Marinelli abbia tracciato la strada e, pertanto, dobbiamo proseguire su questo percorso con determinazione e rispetto della tradizione. Il credito cooperativo umbro da lui voluto, di fatto, ha precorso i tempi di quello che a livello nazionale si sta verificando. Stiamo portando avanti progetti di sviluppo e aggregazione che oggi sono sul tavolo di tutti ma che noi stiamo esaminando e caldeggiando da lungo tempo e sui quali abbiamo iniziato a fare passi concreti”.