(UNWEB) Assisi, - Un Teatro Lyrick tutto esaurito per il concerto della Banda Musicale dei Carabinieri organizzato dall’Istituto Serafico di Assisi in occasione dei suoi 145 anni e per promuovere il progetto de I Letti di Francesco.
“Oggi i protagonisti non sono i Carabinieri della Banda ma gli ospiti e gli operatori dell’Istituto Serafico cui va un abbraccio fortissimo da parte mia, dei Carabinieri e delle loro famiglie”, il saluto del generale di corpo d’armata, Tullio Del Sette, che interpellato dalla presentatrice Liliana Fiorelli sull’origine del termine Benemerita attribuito all’Arma, ha spiegato come i Carabinieri siano benemeriti per il loro operato tra la gente sul fronte della sicurezza (citati tra gli altri i sacrifici di Andrea Angelucci e Donato Fezzuoglio) ma anche per il loro stare tra la gente e adoperarsi per iniziative benefiche come quelle andate in scena ieri sera”.
Di “due grandi esempi per la comunità”, l’Istituto Serafico e l’Arma dei Carabinieri, ha parlato Stefania Proietti, che prima di diventare sindaco di Assisi è statai consigliere d’amministrazione dell’Istituto, carica che ricorda “con estremo orgoglio e un po’ di commozione”. “Il Serafico - ha detto è un’eccellenza del territorio che da sempre porta in alto il nome della città di Assisi e questo anniversario deve essere l’occasione per ribadire l’importanza dell’Istituto per la città di Assisi e non solo. Il lavoro che gli operatori svolgono quotidianamente con cura e amore è esempio concreto di misericordia e carità e la sua eco è internazionale”.
La presidente del Serafico Francesca Di Maolo ha ringraziato “di cuore” il generale Del Sette e la Banda, “per questa serata - ha detto - e per il vostro eroismo quotidiano: quando siamo andati in Kosovo, gli unici segni di ‘civiltà’ erano quelli portati dai Carabinieri”. E proprio dal riferimento al Kosovo si è passati all’altro tema della serata, quello dei Letti di Francesco, un progetto che l’Istituto Serafico porta avanti con risorse proprie derivanti dalla generosità dei donatori. “Una finestra aperta sul mondo dei bambini disabili che l’Istituto ha voluto creare quale ‘segno concreto’ del Giubileo della Misericordia, nel segno delle parole di Papa Francesco che ci ha invitato a prenderci cura degli ultimi”. Le cure offerte dall’Istituto si estendono quindi a bambini pluridisabili gravi che fuggono da paesi in guerra o da realtà dove non sono presenti condizioni idonee al loro percorso di cura e riabilitazione. Il percorso si articolerà in molteplici attività educative-abilitative- riabilitative e socio-assistenziali che si svolgono all’interno delle unità residenziali e semiresidenziali, nell’area dei laboratori e nell’area dei terapisti.
Di Maolo ha anche ricordato, ad un mese dal terribile sisma che ha colpito il Centro Italia, l’esempio che il Serafico può dare a quei territori: a seguito del devastante terremoto che colpì l'Umbria, nel settembre 1997, l'Istituto subì danni gravissimi, sia strutturali che materiali, che lo resero inagibile per mesi, ma proprio durante la ricostruzione il Serafico è stato ulteriormente rinnovato, in modo da poter erogare agli utenti, servizi sempre migliori ed un più elevato livello di intervento, diventando un Centro d'eccellenza del nostro Paese per l'altissima qualità dei servizi e a competenza del personale.
A chiudere gli interventi, il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino, che ha ricordato il grande esempio di amore fornito dall’Istituto Serafico che deve essere di insegnamento contro l’indifferenza contro la quale più volte ha parlato Papa Francesco. “Se volete imparare cosa significa la gioia - ha concluso il presule - basta andare a dire messa al Serafico: per me è la messa più bella, la gioia di questi ragazzi non ha eguali”.
La Banda Musicale dei Carabinieri, diretta dal tenente colonnello Maestro Massimo Martinelli, ha proposto l’Ouverture di Mozart, cui è seguito il Panis Angelicus di C. Frank, la Sinfonia per Baarìa di E. Morricone, la Marcia Militare Proshanie Slavyanki di V.I. Agapkin, l’intermezzo della Cavalleria Rusticana di P. Mascagni, L’Ave Maria di C. Gounod con la partecipazione del soprano Catia Calisti, la Pomp and Circumstance di E. Elgar,la Lezginka di A. Khacaturian, la Marcia d’ordinanza dell’Arma dei Carabinieri La Fedelissima di L. Cirenei e l’Inno Nazionale Il Canto degli Italiani di M. Novaro. Vista la location, in scaletta anche un pezzo extra, il il Fratello Sole Sorella Luna (noto anche come Dolce Sentire).