(UNWEB) Panicale. Coriolano di William Shakespeare, nell’adattamento e la regia di Marco Plini, sarà al Teatro Caporali di Panicale, domenica 12 febbraio, alle 17.
L’opera, interpretata da Marco Maccieri, Luca Cattani, Giusto Cucchiarini, Cecilia Di Donato, Marco Merzi e Valeria Perdonò, contiene temi di straordinaria attualità ed è sicuramente la più politica e una delle meno rappresentate del drammaturgo inglese.
La tragica vicenda personale del generale Caio Marzio, detto Coriolano da Corioli, città dei Volsci dai lui espugnata, è indissolubilmente legata al destino di Roma, una città in espansione in cui le istituzioni democratiche sono ancora fragili e nuove forze popolari si affacciano sulla scena politica.
Coriolano, allevato e cresciuto in una gens romana, secondo i valori tradizionali nella guerra e per la guerra, è campione assoluto in battaglia, le sue imprese vittoriose contro i Volsci, una volta rientrato a Roma, lo rendono il candidato ideale per la carica di console. Coriolano però è un conservatore, disprezza il popolo che accusa di codardia ed è apertamente ostile ai tribuni i nuovi magistrati eletti in rappresentanza delle istanze popolari. L’intransigenza di Coriolano, il suo senso di assoluto, entra in conflitto con le esigenze di mediazione della politica, i tribuni riescono a capovolgere l’esito dell’elezione e a esiliare Coriolano, condannandolo come nemico del popolo. Coriolano, tradito da Roma, tradirà a sua volta alleandosi con il suo nemico Tullo Aufidio, il capo dei Volsci e marciando contro Roma per cingerla d’assedio e punirla della sua irriconoscenza. Soltanto l’ambasceria guidata dalla madre Volumnia convincerà il guerriero a firmare la pace e salvare Roma dalla distruzione. Tornato dai Volsci troverà la morte verrà ucciso per l’invidia di Aufidio e perché riconosciuto traditore dell’alleanza.
La vicenda narrata in Coriolano crea un attrito con l’oggi perché racconta di una forma politica in divenire. La Roma repubblicana in cui il popolo smette di essere massa passiva, l’argilla della storia plasmata dai re, e chiede di avere voce e parte attiva nelle decisioni dello stato che lo riguardano, mette in luce le contraddizioni e i conflitti di una democrazia dei primordi, sollevando interrogativi che restano fondamentali per chi vuole provare a “pensare la politica”. Il testo presenta in apertura una città che sembra sull’orlo di una guerra civile, l’espansione militare all’esterno ha creato pericolosi conflitti interni. Nell’insanabile opposizione tra Coriolano e il popolo si riflette una lotta di classe che si gioca non sul piano economico ma su quello dei valori.
Coriolano è come una palestra civile, ci allena, ci costringe ad assumere un atteggiamento vigile e critico proprio perché interroga le nostre contraddizioni, ci chiede in continuazione “da che parte state?” ma chiede anche inevitabilmente una riflessione, un ragionamento, soprattutto una presa di coscienza.
Sabato 11 febbraio, dalle 14 alle 19, Marco Maccieri terrà a Panicale un workshop teatrale. Info, costi e iscrizioni tel. 327 9923665.
Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.
E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.