(UNWEB) Vi proponiamo la poesia 'Gioie e dolori' del giovane lettore del giornale Federico Bogna.
Gioie e dolori
Partoriti da un grembo ancora troppo acerbo,
martire ricoperto di velluto ceruleo
stretto a quell’ albero rimasto:
Un enorme salice piangente dorato di smalto
Coi rami erti e solenni,
e con le foglie inebriate di linfa color porpora.
Le prime pioggerelline vi carezzano
Al calar della madre tenebra.
Virtuosi strumenti vi solleticano
Con la loro reminescente sinfonia
E vi baciano creando tutto intorno
Una maestosa aurea fruttata.
Solo adesso il vecchio orologio si è fermato.
Nulla si muove più.
E’ solo il sacro cuore a battere.
Mi immagino nei meandri ricordi,
ciechi pittori che sputano sulle loro tele ,
immensi cieli baciati dagli oceani,
mille ingenui amori che sbocciano in un tramonto arso rosè.
In tutto questo rimani tu,
anima fragile timido agnellino fatato,
con le tue gioie e i tuoi dolori Tu.
Federico Bogna
Fonte: https://www.publicdomainpictures.net/it/view-image.php?image=230471&picture=proteggi-l39amore