(UNWEB) Todi, – Si è chiusa ieri la prima edizione del Festival Todi Città del Libro, vera e propria festa della cultura in piazza. Un successo notevole di pubblico, che ha visto la nutrita partecipazione sia agli eventi sul palco di piazza del Popolo, nel cuore della splendida cittadina medievale, che nella Sala del consiglio, nel Palazzo del Capitano, con affreschi del ‘300. Nomi di spicco, spettacoli, concerti: un programma di tutto rispetto che si è svolto da giovedì 17 e si è chiuso ieri, domenica 20, con le ultime conferenze in programma. Organizzato dall’Associazione Castelli di Carta con il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Todi e dell’Ente Tuderte di Assistenza e Beneficienza La Consolazione, il festival è il primo evento culturale di importanza nazionale a ripopolare la piazza dopo mesi e mesi di chiusura.
Una quattro giorni in cui si sono alternati sul palco e in sala conferenze nomi di spicco della cultura, del giornalismo e anche dello spettacolo. Giampiero Mughini, Costanza Miriano, Alessandro Meluzzi, Stefano Zecchi, Stenio Solinas, Fausto Biloslavo, Gian Micalessin, Francesco Borgonovo. E ancora, Paolo Bargiggia, Toni Capuozzo, Marco Gervasoni, Gianluca Veneziani, Laura Tecce. Sono alcuni dei nomi di un cartellone davvero di prestigio.
“Todi città identitaria”
Ieri – dopo la giornata clou di sabato, con la premiazione del concorso letterario – tra le conferenze, segnaliamo quella su “Todi città identitaria“, con l’assessore alla Cultura Claudio Ranchicchio e il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, moderati dallo scrittore ed editore Andrea Lombardi (CulturaIdentità). Un’occasione per ribadire come il festival sia naturalmente nel solco di una vocazione culturale e letteraria della città di Jacopone fin dalla sua nascita e lungo i secoli. Una città che trasuda arte e bellezza in ogni dove. Particolarmente sentita la questione del rilancio della città, con la cultura volano della ripresa economica. Numerosi gli interventi dal pubblico, con proposte e suggerimenti su come continuare nella strada tracciata dal festival.
“Contro la folla” di Ricucci
Altro evento interessante, la presentazione del libro “Contro la folla” di Emanuele Ricucci, con l’autore ed Emanuele Merlino (che a sua volta ha presentato al festival il suo libro “Norma Cossetto. Rosa d’Italia”). Un libro, quello di Ricucci, non contro il popolo, sia chiaro. Ma contro l’insieme indistinto, indifferenziato di esseri umani. Senza identità. Non a caso il sottotitolo recita “Il tempo degli uomini sovrani”. Dove il sovranismo è qui declinato nella riappropriazione della propria identità rispetto alla folla indifferenziata del pensiero unico globale. Una poltiglia mescolata – liquida e virtuale – l’uomo del futuro deve necessariamente ripartire dal suo essere sovrano di se stesso.
I saluti finali: arrivederci all’anno prossimo
Gran finale poi con la chiusura del festival, i ringraziamenti a tutti, il saluto degli editori presenti con numerosi stand in piazza in quella che tanti, tra i partecipanti, hanno anche definito fiera del libro. Perché la cultura è anche economia. Proprio quello che ci serve per ripartire. Ecco perché gli organizzatori danno appuntamento a tutti all’anno prossimo, con la seconda edizione del festival. Viva i libri, viva la libertà.