Ha collaborato con grandi direttori d’orchestra e registrato vasto repertorio
(UNWEB) Perugia. Il pianista di fama internazionale Paul Badura-Skoda sarà ospite d’eccezione dell’edizione 2017 del Music Fest Perugia (Mfp). Ad annunciarlo Peter Hermes e Ilana Vered, direttori del festival che da ormai undici anni porta la musica classica nelle estati del centro storico perugino.
“Paul Badura-Skoda – ha confermato Hermes, direttore esecutivo di Mfp – è uno dei più importanti pianisti del nostro tempo. Un artista leggendario che si è esibito in tutte le più grandi sale da concerto del mondo e per anni è stato il pianista che ha avuto il maggior numero di dischi disponibili sul mercato. La sua personalità musicale è caratterizzata dalla completa immersione nella musica, una ricerca appassionata per l’essenziale e un senso di responsabilità artistica”.
Nel 1945 Badura-Skoda entra diciottenne al Conservatorio di Vienna e due anni dopo la Gesellschaft der Musikfreunde (Società degli amici della musica) gli conferisce il primo premio in un concorso per giovani artisti austriaci e una borsa di studio per studiare con Edwin Fischer. Sono gli anni che gettano le basi per il futuro artistico di Badura-Skoda. Nel 1949 Wilhelm Furtwängler e Herbert von Karajan vengono a conoscenza del suo talento eccezionale e lo invitano a suonare con loro. Immediatamente il giovane viennese diventa un artista di fama mondiale.
Da allora, Badura-Skoda è stato ospite celebrato nei più importanti festival musicali e solista con le più prestigiose orchestre. Oltre a Furtwängler e von Karajan, ha collaborato con direttori d’orchestra di fama come George Szell, Karl Böhm, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Sir Charles Mackerras, Sir Georg Solti, Kent Nagano e John Eliot Gardiner. Ha inoltre registrato un vasto repertorio, oltre 200 lp e decine di cd, tra cui i cicli completi delle sonate per pianoforte di Mozart, Beethoven e Schubert.
“Badura-Skoda – ha spiegato ancora Hermes – si esibisce con pari autorità sia con strumenti d’epoca che moderni. È stato un pioniere nel proporre l’uso di pianoforti d’epoca durante le perfomance. La sua profonda conoscenza degli strumenti dai tempi di Bach e Mozart fino a oggi gli ha dato la capacità di estrarre da strumenti moderni una qualità del suono che non manca mai di stupire pubblico e critica”.