Per l’agroalimentare puntare sulle filiere e lotta all’italian sounding
(UMWEB) Terni. Il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio è stato ospite di Confindustria Umbria per incontrare, nella sede di Terni, gli imprenditori del territorio.
“La disponibilità del Ministro a confrontarsi con le imprese - ha sottolineato Antonio Alunni, presidente di Confindustria Umbria – rappresenta un segnale importante. Confidiamo che incontri come questo possano essere utili a rafforzare il dialogo e a raggiungere quei risultati che servono all’economia e che sono fondamentali per lo sviluppo del Paese. Mi riferisco a temi come le infrastrutture, la ricerca, l’innovazione e l’internazionalizzazione”.
In particolare, si è trattato di un’occasione importante per approfondire le linee di indirizzo che il Governo intende perseguire per sostenere il tessuto produttivo italiano e, soprattutto, il comparto agroalimentare e del turismo.
All’incontro, cui erano presenti imprenditori dei principali settori industriali, hanno preso la parola il sindaco di Terni Leonardo Latini, il presidente della sezione di Terni di Confindustria Umbria Giammarco Urbani, il presidente della sezione Agroalimentare di Confindustria Umbria Cristiano Ludovici e la vice presidente nazionale di Confindustria Alberghi Maria Carmela Colaiacovo.
“Il dicastero del ministro Centinaio – ha aggiunto Giammarco Urbani – rappresenta alcuni degli asset strategici per il nostro paese. Temi come il sostegno alle filiere alimentari, la promozione delle nostre materie prime e delle nostre produzioni anche in chiave digitale, il contrasto alla contraffazione, sono fondamentali per difendere e promuovere il made in Italy nel mondo. In tal senso, la vicinanza delle istituzioni è determinante per favorire competitività e innovazione”.
Lo stretto legame con il territorio e con tutti gli attori della filiera è stato sottolineato da Cristiano Ludovici, presidente della sezione Agroalimentare di Confindustria Umbria che rappresenta 80 imprese con tre miliardi di fatturato e oltre 4 mila addetti. “L’industria alimentare – ha detto – è parte integrante di una filiera. Noi non possiamo immaginare la nostra produzione separata dal territorio, dalle tradizioni e dalle maestranze che vi albergano. Noi non vendiamo solo prodotti ma esperienze di vita, rappresentiamo un volano di crescita. Sono convinto che anche la ripartenza economica della Valnerina potrebbe trovare un supporto nell’attività dell’industria agroalimentare”.
E industria deve essere considerata anche quella del turismo. “È solo approcciando il turismo in modo industriale che possiamo portare dei flussi capaci di incidere in modo significativo sul Pil regionale – ha aggiunto Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente nazionale di Confindustria Alberghi - Cultura, ospitalità e tradizione agroalimentare sono i tre capisaldi italiani che dobbiamo promuovere.
Nella nostra regione, l’eccessiva pressione fiscale costringe le aziende del settore a lavorare con una redditività bassissima rendendo difficile la presenza di gruppi internazionali. Occorre lavorare su un più equo utilizzo degli strumenti fiscali partendo dal contrasto del sommerso”.
Il Ministro ha ribadito la volontà di ristrutturare il settore e di contrastare le attività abusive nel settore ricettivo attraverso l’introduzione di un codice identificativo.
“Abbiamo un importante lavoro da fare – ha concluso il ministro Centinaio - cominciare a promuovere L’Italia e il made in Italy in modo diverso, più organico e in concerto con gli altri dicasteri. In questa prospettiva sono convinto che l'abbinamento agricoltura e turismo sia una scelta vincente. Il contrasto alle frodi ed all’Italian sounding è uno dei temi prioritari del Governo. Ci muoviamo su due binari: contrastare il falso made in Italy e accompagnare i nostri imprenditori sui mercati internazionali facendolo in una forma nuova e presentandoci nel mondo in modo compatto costruendo una squadra che promuova l’agroalimentare italiano”.