(UNWEB) La Zona a Traffico Limitato di Terni è da sempre una grande ipocrisia: la politica, piuttosto che assumersi la responsabilità di scegliere tra aprire o chiudere il traffico nel centro città ci ha regalato una ZTL né chiusa e né aperta, cioè estremamente rigorosa e chiusa h24, ma solo sulla carta. Il risultato naturalmente è insoddisfacente per tutti. La ZTL di Terni non è facilmente accessibile per chi ci lavora o ci vuole fare acquisti, mentre lo è per un numero enorme di autorizzati e anche per chi non è autorizzato ma è disponibile a violare le norme visto il rischio molto basso di essere disturbato dagli organi di controllo.
Solo circa due anni fa la precedente amministrazione ha limitato gli accessi dei non autorizzati, ma tale riorganizzazione dovrebbe essere ancora migliorata, soprattutto per il problema ancora non risolto dell’accesso sostanzialmente libero alle Aree Pedonali Urbane, che infatti sono pedonali solo di nome.
Parcheggi in doppia fila, spazi specifici (per disabili, per le fermate dell’autobus e per il carico scarico) occupati illegalmente, pericoli per le persone sono purtroppo la norma a Terni, sia dentro che fuori la ZTL, e infatti non dipendono dai varchi accesi o spenti, ma dall’assenza sostanziale di controlli da parte del Comune.
La mancanza di controlli è pericolosa perché distorce la realtà e genera privilegi, è il caso del parcheggio di Largo Cairoli che nelle ore diurne è un parcheggio a disco orario e che però, per assenza di controlli, è diventato un parcheggio lunga sosta per i residenti. Confartigianato da anni ha proposto di trasformarlo in parcheggio strisce blu, per salvarlo dal degrado ed esaltarne la sua specifica funzione diurna di servizio per i cittadini che si recano presso le attività commerciali e artigianali. Oggi che finalmente l’assessore Bordoni (inspiegabilmente appena dopo aver annunciato un imminente cantiere che occuperà l’area) accoglie la proposta si evidenziano malumori dei residenti proprio perché preferiscono mantenere l’utilizzo illegittimo che ritengono, per mancanza di controlli, un privilegio acquisito.
Ancor più grave è che la mancanza di controlli e il caos che ne deriva siano diventati l’alibi per non investire sul centro città. Il centro oggi ha un solo punto di forza (la disponibilità dei parcheggi di attestamento realizzati negli ultimi decenni con risorse private), ma:
- non dispone di tecnologie dedicate al controllo dei flussi,
- non dispone di controlli reali all’accesso alle APU,
- non dispone di infrastrutture digitali avanzate volte a garantire il traffico crescente di dati;
- non dispone di servizi di mobilità condivisa per il trasporto di merci (non solo dal lato dei fornitori delle imprese, ma anche da quello dei clienti), né può giovarsi di una piattaforma logistica (realizzata e mai entrata in funzione);
- non presenta, almeno ancora in atto, sostanziosi interventi di evoluzione tecnologica nel campo della movimentazione di cose e persone;
- non dispone di un monitoraggio del territorio, che vada oltre la rete, ancora parziale, delle videocamere e certamente non dispone dei moderni sistemi basati sull’elaborazione dei dati in grado di garantire predittivamente la sicurezza dei cittadini.
Infatti non è un caso che nell’Ernst & Young Smart City Index che classifica le città italiane in base alla valutazione delle infrastrutture in termini di sostenibilità (acque, verde e rifiuti), di resilienza agli stress ambientali (inclusa la gestione degli eventi), di accessibilità (mobilità facilitata e reti di comunicazione), di inclusività (partecipazione), l’area urbana di Terni sia al 63mo posto in Italia con indice piuttosto basso, di solo 35,18 in un range 0-100.
Quanto sopra riguarda il tema della ZTL e della vivibilità del centro città in visione prospettica e in situazioni normali, riguardo alle quali Confartigianato Terni ha già fatto proposte specifiche che tengono anche conto di un progressivo cambiamento di valutazione che si evidenzia negli anni nelle categorie coinvolte.
Ma non è di questo che stiamo parlando oggi, perché nel momento attuale di contrasto alla pandemia non siamo in una situazione normale. Avere la capacità di governare significa anche saper governare l’emergenza che necessita di criteri del tutto diversi da quelli normali. Oggi, soprattutto in vista del riavvio della didattica in presenza, occorre fare il contrario di quello che eravamo abituati a fare fino a ieri, occorre incentivare il mezzo privato per impedire gli affollamenti dei mezzi pubblici. Occorre sostenere con provvedimenti eccezionali tutte le imprese, ognuna nella sua specifica localizzazione. Per questo oggi una fascia di accesso facilitato al centro città dedicata allo shopping è un vantaggio per le imprese e per i cittadini, naturalmente anche tenendo conto dell’attitudine all’inquinamento dei vari veicoli.
Un provvedimento del genere non pregiudicherebbe per niente le valutazioni sull’apertura o meno della ZTL in periodi normali, proprio perché di carattere emergenziale.
Di fronte all’emergenza che sta mettendo a rischio l’esistenza delle imprese e con essa i livelli di occupazione e di vivibilità complessiva del nostro territorio giudichiamo demoralizzante veder rinfocolare da parte comunale una polemica stantia su come dovrebbe essere una ZTL ideale, garantire finte disponibilità a farsi carico del problema, confondere i piani della responsabilità giustificando con il caos del traffico l’impossibilità di prendere provvedimenti emergenziali, quando il caos dipende dalla mancanza di controlli ordinari proprio da parte comunale.
Altrettanto demoralizzante è assistere a dichiarazioni di autorevoli parlamentari che scambiano l’atto di dire “no” con la capacità di governo, mentre tornano a garantire, ma solo a parole, la propria volontà di mettere in campo proposte sensate, che riguardo alla viabilità del centro città di Terni, dopo due anni e mezzo di governo della città non si sono ancora viste.
Per rispetto dell’intelligenza di tutti però, visto che i consiglieri del maggior partito della attuale maggioranza hanno affermato che oggi sono contrari, ma che erano “favorevoli all’apertura della zona a traffico limitato in primavera, nel periodo del lockdown perché ciò avrebbe consentito ai cittadini di svolgere le commissioni in maniera più rapida, favorendo anche l’asporto per bar, locali e ristoranti del centro storico” considerato che Confartigianato Terni ha richiesto esattamente questo intervento il 25/03/2020 con lettera formale indirizzata al Sindaco, all’Assessore alla Viabilità e all’assessore al Commercio senza ricevere nessuna risposta, vorremmo sapere allora chi è che era contrario e ha impedito allora, ed evidentemente impedisce anche oggi, di farlo.