(UNWEB) "Innanzitutto cerchiamo di far fronte all'emergenza del caro carburante, poi saremo pronti ad affrontare le proposte di intervento strutturale arrivate dal governo. Per le imprese non c'è più tempo e la misura è ormai colma."
C'è molta preoccupazione nelle parole pronunciate da Marina Gasparri, responsabile regionale trasporti della CNA, che si fa interprete degli enormi disagi delle imprese del settore mentre la trattativa con il governo sembra essersi arenata.
"Nell'incontro di ieri (15/03, ndr), la vice ministra Bellanova ha messo sul tavolo della trattativa un pacchetto di provvedimenti che, solo potenzialmente e solo in un futuro non immediato, riscriverà le regole del settore, rimuovendo alcune delle criticità strutturali del comparto. Peccato che si sia rimandato ad altra sede e ad altro momento il problema del caro carburante. Intendiamoci – aggiunge Gasparri - la proposta è di per sé importante, ma è fuori tempo. Bisogna prendere coscienza che l'emergenza è un'altra, perché dopo mesi di aumento progressivo del costo del carburante e dell'Ad blue, che hanno raggiunto rispettivamente i 2,30 euro medi e 1 euro e 30 al litro, il fatturato delle imprese è già andato in fumo e oggi i mezzi sono costretti a viaggiare in perdita per garantire i contratti. È questa l'emergenza del momento. Non affrontarla subito e con strumenti dall'effetto immediato, significa condannare alla morte migliaia di imprese. La risposta del governo non può essere un taglio di 15 centesimi/litro del carburante. Serve un intervento più drastico, con crediti d'imposta e sforbiciate vere alle accise, e serve mettere fine alle speculazioni ormai palesemente in atto, per ammissione dello stesso ministro Cingolani. Saranno questi i temi che porteremo all'attenzione dei deputati e dei senatori di tutte le forze politiche e della presidente della giunta regionale, all'assemblea straordinaria che abbiamo convocato per dopodomani, sabato 19 marzo, alle ore 10.00, al centro congressi dell'hotel Quattrotorri a Perugia. Da lì valuteremo la necessità di altre forme di mobilitazione, se dal governo non arriveranno segnali più concreti. Siamo consapevoli della situazione internazionale e, come sempre, ci muoveremo con responsabilità, ma a questo punto è possibile che se si troverà l'accordo tra tutte le associazioni del trasporto, si andrà anche verso il fermo nazionale del settore."