(ASI) Perugia- Varati dalla Giunta regionale dell’Umbria, su proposta del vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Fabio Paparelli, i criteri e le modalità attuativa del nuovo strumento regionale di supporto ai programmi di internazionalizzazione delle piccole medie imprese che sarà attivo dai prossimi giorni dopo la pubblicazione dell’avviso pubblico, con l’assegnazione di 1 milione di euro.


“L’obiettivo - afferma Paparelli - è quello di favorire una maggiore competitività delle imprese e in particolare intervenire sul sostegno ai processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese umbre, andando a semplificare ulteriormente le procedure amministrative e gli oneri a loro carico, nonché riducendo i tempi amministrativi di risposta da parte degli uffici regionali”.
“Ciò sarà reso possibile e concreto – sottolinea - attraverso l’attivazione di una procedura a sportello in cui l’esame istruttorio delle domande pervenute, da effettuare con una procedura valutativa con cadenza mensile, seguirà l’ordine cronologico di presentazione delle domande e andrà a verificare la coerenza con gli elementi richiesti con quelli proposti ovvero la qualità del progetto presentato, le attività previste e la loro stabilizzazione sul mercato estero, la maggiore iterazione, aggregazione e innovazione, l’incremento occupazionale previsto e la costituzione di partnership con imprese estere”.
“In particolare - ricorda Paparelli - le aggregazioni dovranno essere costituite da reti di almeno tre imprese attraverso lo strumento dei contratti di rete con personalità giuridica (rete-soggetto), consorzi o società consortili, nonché da reti senza personalità giuridica (rete contratto), Ati, Ats e Rti. La misura rimarrà aperta fino all’esaurimento delle risorse che la Giunta ha assegnato in prima battuta per l’importo un milione di euro, con step mensili per l’ammissione a finanziamento”.
Viene prevista inoltre “anche una premialità in termini di incentivo per le piccole imprese che avranno un contributo massimo erogabile del 50% rispetto alle medie imprese per cui non potrà superare il 40 per cento”.
“Siamo di fronte ad un cambio di passo – conclude Paparelli – messo in campo per venire incontro alle esigenze di velocità, affidabilità e trasparenza di cui le imprese hanno bisogno per intraprendere o consolidare al meglio il cammino dell’internazionalizzazione con un supporto concreto delle istituzioni”.


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