Antonio Marinelli e Luca PecettiLa fase operativa dal primo luglio. La nuova Bcc Umbria conterà oltre 6mila soci e 29 filiali

Luca Pecetti: Momento storico per la cooperazione di credito e per l’economia regionale

(ASI) Perugia – Il dado è tratto. Anche i soci del Credito cooperativo umbro – Bcc Mantignana, al termine dell’assemblea straordinaria dell’istituto, domenica 22 maggio al centro congressi Quattrotorri di Perugia, hanno dato il via libera alla fusione con CrediUmbria che porterà, a partire dal primo luglio 2016, alla nascita della Bcc Umbria Credito cooperativo – società cooperativa. Una decisione favorevole presa quasi all’unanimità dai 982 soci presenti (977 i voti favorevoli) e che segue di poche ore la medesima scelta fatta dai ‘colleghi’ dell’istituto presieduto da Palmiro Giovagnola, riuniti in assemblea straordinaria sabato 21 maggio. “È una pagina storica per il credito cooperativo e per tutta l’economia regionale – ha commentato soddisfatto Luca Pecetti, confermato alla presidenza del Credito cooperativo umbro nel corso dell’assemblea ordinaria dei soci che ha aperto i lavori –. La decisione presa oggi consolida, infatti, la cooperazione di credito in Umbria. La volontà di migliorare la nostra posizione e aumentare le nostre potenzialità, rafforzando il patrimonio, è lo spirito che ci ha guidato in questo progetto e ci ha permesso di giocare d’anticipo anche rispetto a quanto sta accadendo a livello nazionale”. A interessare e rivoluzionare nel suo complesso il sistema cooperativo del credito è, infatti, la recente riforma del settore che spinge le Bcc ad aggregarsi e che dovrebbe portare, nel breve-medio periodo, i circa 360 istituti di credito cooperativo oggi attivi a ridursi a poco più di cento. “La nuova banca – ha sottolineato Marcello Morlandi, direttore generale del Credito cooperativo umbro – sarà una di quelle che sopravviveranno a questi cambiamenti e ne siamo orgogliosi. Questo è il frutto e il coronamento di un intenso lavoro avviato già in tempi non sospetti. La nostra intenzione è quella di continuare a dare risposte pronte e valide ai nostri soci e a tutto il tessuto economico e sociale regionale che in questi anni ha vissuto momenti di forte difficoltà”. La nuova realtà che si accinge a prendere vita, che avrà sede legale a Perugia in piazza IV Novembre e direzione generale a Moiano di Città della Pieve, conterà quasi 6.300 soci, 180 dipendenti e 29 filiali, disporrà di una raccolta di circa 900 milioni di euro e impieghi per circa 700 milioni di euro. La nuova Bcc Umbria interesserà nel territorio regionale circa il 60 per cento della popolazione e avrà una zona di competenza composta da 32 comuni, di cui 18 nelle provincie di Perugia e Terni e 14 in quelle di Arezzo, Siena, Rieti e Viterbo. A presiederla, inizialmente, sarà Palmiro Giovagnola, espressione di CrediUmbria, con vicepresidente Luca Pecetti, espressione del Credito cooperativo umbro. Direttore generale sarà lo stesso Morlandi, affiancato da un vicedirettore, l’attuale direttore di CrediUmbria Stefano Capacci. Il consiglio di amministrazione sarà composto da 13 membri, 7 dell’istituto di Mantignana e 6 di quello moianese, mentre saranno 5 i componenti del comitato esecutivo presieduto da Luca Pecetti, 2 del Credito cooperativo umbro e 3 di CrediUmbria. “L’organigramma eletto è composto da tutte persone di qualità – ha ricordato Morlandi – che hanno dimostrato di stare vicino al territorio e quindi degne di prendere l’incarico che gli è stato riconosciuto”. Prima della votazione finale si è svolto un interessante dibattito durante il quale dalla platea sono stati sollevati dubbi e perplessità, fatte osservazioni e chiesto chiarimenti. La giornata si è quindi conclusa con volti sorridenti, abbracci e lunghi applausi all’ex storico presidente Antonio Marinelli, colui che più aveva voluto questo risultato e più si è impegnato negli anni per raggiungere questo obiettivo. “Dobbiamo dire grazie a Marinelli e alla lungimiranza del consiglio di amministrazione – ha concluso Pecetti –. Il lavoro, però, non finisce mai e siamo attentissimi e aperti a ogni ulteriore possibilità nell’ottica della realizzazione di un unico forte polo regionale del credito cooperativo”.

Il tavolo assembleare 2


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