(UNWEB) “Guai ai vinti”. Perugia sembra drammaticamente ripiombata nella Roma del 390 a.C., per effetto delle recenti decisioni della novella Brenno. L’ultimo episodio è la concessione degli spazi comunali solo dietro la firma di una dichiarazione stabilita dalla Giunta che attesti su basi ideologiche una patente di “democraticità” del richiedente.
Un’inaccettabile imposizione. In pratica, il Comune vestirebbe i panni di una specie di Commissario del Popolo e, dall’alto di una supposta ‘superiorità morale’, si arrogherebbe il diritto ideologico di stabilire chi è democratico e chi no. A proposito, il Sindaco ci informi: ha provveduto ad individuare e nominare questo pseudo ‘garante della democrazia’?
Nemmeno nel dopoguerra, a Perugia, i socialisti e i comunisti (quelli veri …) hanno mai imposto una simile dichiarazione preventiva. Più che un delirio di onnipotenza, l’annuncio di questo nuovo regolamento sembra nascondere una condizione di debolezza, un’assenza di idee in merito allo sviluppo e al miglioramento della nostra città.
La deliberazione, palesemente illiberale,viene sancita, per altro, evocando un pericolo che non esiste, richiamando un’epoca del nostro Paese che andrebbe storicizzata e consegnata definitivamente al passato. Mentre esistono leggi in vigore che garantiscono a tutti libertà di opinione ed un equo accesso agli spazi pubblici, purché nel rispetto della legge.
Qualcuno ricordi al sindaco di Perugia che siamo nel XXI secolo, che gli spazi pubblici sono dei cittadini e non delle giunte che amministrano, di volta in volta, la città. Qualcuno ricordi al sindaco di Perugia che dovrebbe rappresentare tutti i perugini, anche quelli che non la pensano come lei. Ed è proprio questa la forza della Democrazia! «Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo» Questo valore difende un vero democratico.
Viceversa,ponendo un vincolo ideologico sulla concessione degli spazi pubblici, sono chiari gli effetti negativi che un clima palesemente illiberale provocherebbe in città: si alimenterebbero le tensioni minando la pacifica convivenza dei cittadini. Una deriva che va certamente scongiurata.
Se così fosse, il sindaco svelerebbe una natura contrapposta a quella esibita in campagna elettorale, piena di buoni propositi sull’ascolto e sulla partecipazione. Il suo mandato passerebbe alla storia non certo per l’ inclusività bensì per aver creato divisioni fra i perugini.
Ettore Bertolini