fontenuov2(UNWEB) Perugia. “Il nucleo Alzheimer, sperimentato con successo all’interno della residenza protetta Fontenuovo, rappresenta un modello in grado di dare risposte innovative ed efficaci ai malati e ai loro familiari, che merita di essere potenziato ed esportato in altre realtà dell’Umbria”: lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, visitando stamani la residenza protetta “Fontenuovo” di Perugia, convenzionata con la Usl Umbria 1, che da oltre 130 anni offre assistenza socio-sanitaria ad anziani non autosufficienti e dal dicembre 2016 ospita, in via sperimentale, un nucleo specialistico Alzheimer.


“La collaborazione fra pubblico e privato, fra istituzioni, mondo del volontariato e terzo settore – ha sottolineato Barberini – è fondamentale per dare le migliori risposte possibili alle persone più fragili. Fontenuovo è una struttura che vanta una storia importante, ma soprattutto competenza, passione e umanità che sono presupposti essenziali per dare servizi di qualità. La sperimentazione attivata sul fronte dell’Alzheimer sta dando risultati positivi, da cui poter partire per far vivere questo progetto anche altrove, assicurando risposte omogenee in tutto il territorio regionale”.
L’assessore ha anche fatto il punto sugli anziani in Umbria, evidenziando che “sono oltre il 25 per cento della popolazione e la sfida è fare in modo che rappresentino non un problema, ma un’opportunità per la comunità”.
All’iniziativa è intervenuto anche il cardinale di Perugia e presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, affermando che “la struttura di Fontenuovo è un’opera-segno che è cresciuta tanto negli anni e che mira alla valorizzazione di tutte le persone, anche di chi è più fragile”.
La residenza protetta di Fontenuovo, ubicata nel centro storico di Perugia, è stata la prima struttura del genere ad ottenere l’accreditamento istituzionale, dispone di novanta posti letto convenzionati con la Usl Umbria 1, di cui dieci dedicati al nucleo Alzheimer attraverso un progetto sperimentale. I pazienti affetti da questa malattia cronico-degenerativa vengono assistiti attraverso servizi innovativi, come il “Giardino sensoriale” (un’area verde in grado di stimolare al livello sensoriale le persone con demenza), la “Stanza Snoozelen multisensoriale” (uno spazio che utilizza effetti luminosi, musicali, uditivi e olfattivi); la “Stanza del treno della memoria” (un treno virtuale che permette al malato un viaggio nei ricordi); il “Caffè Alzheimer” (luogo in cui gli ospiti possono svolgere attività insieme a familiari e volontari); “Sapore di casa” (progetto che offre la possibilità di svolgere attività in un ambiente che riproduce quello familiare).


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