intercity(ASI) “Un incontro deludente”. Questa la definizione data dal comitato Pendolari Roma – Firenze. L’incontro in oggetto è quello avvenuto sabato 9 dicembre ad Orvieto.

All’incontro erano presenti, oltre ai rappresentanti del comitato, facente parte del Coordinamento dei Comitati Pendolari Umbro, anche il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, l'assessore alla mobilità Andrea Vincenti e l'assessore regionale ai trasporti della Regione Umbria Giuseppe Chianella. Presente, su richiesta del sindaco Germani, anche il sindaco di Chiusi, Juri Bettollini, convocato in virtù dei numerosi collegamenti diretti esistenti tra Orvieto e la città toscana.

L’incontro e le richieste

Durante l’incontro di sabato scorso, il comitato dei pendolari ha presentato all’assessore Chianella una piattaforma di richieste specifiche avanzate dal comitato, che, nel corso della settimana precedente, era stata presentata e condivisa dal comune di Orvieto.

Tra le richieste avanzate le più importanti sono: l’impegno a non concedere la fermata ad Orte dell’intercity 581, in servizio sulla tratta Firenze- Roma, la resa permanente di tre collegamenti regionali che attualmente vengono soppressi nel periodo estivo, e la modifica dell’orario di un quarto regionale, il 2305, al fine di consentire ad Orte l’incrocio con un altro regionale, il 21630, in servizio sulla tratta da Roma a Terni. Tale coincidenza al momento non è possibile per soli 4 minuti di scarto. I passeggeri diretti da Orvieto a Terni devono attendere ben 40 minuti la coincidenza con il regionale che li porta da Orte a Terni. Infine, questione di primaria importanza, è stato chiesto dal comitato dei Pendolari Roma- Firenze, oltre al rinnovo della carta TuttoTreno, anche la sua rimodulazione in modo da estenderne i benefici ed incentivarne l’uso come strumento per favorire il trasporto pubblico su ferro.

Nonostante le premesse, più che buone, l’incontro, secondo i rappresentanti dei pendolari, non è andato bene. In un comunicato stampa hanno infatti segnalato “la ritrosia mostrata dall'assessore Chianella nell'ascoltare e raccogliere le istanze che venivano presentate e più in generale lo spirito di contrapposizione messo in campo nei confronti di una platea di cittadini, che gli si rivolgeva in modo certamente animoso, ma sempre rispettoso”. “Sarebbe bello” – dicono i rappresentanti dei pendolari – “riscontrare in chi ha l'onere e l'onore di governare un territorio, una maggiore disponibilità alla comprensione dei temi e dei problemi e all'ascolto dei cittadini, che non sono controparti degli amministratori, ma soggetti che gli amministratori dovrebbero rappresentare e tutelare”. “La sensazione che abbiamo ricevuto” – proseguono-“ è quella che la Regione Umbria sia oggi un'istituzione distante dai cittadini dell'orvietano e in particolare dalle richieste dei pendolari che sono cittadini residenti, che contribuiscono nella regione e che, in questa come in altre circostanze, si sono fatti portatori di proposte concrete in materia di pendolarismo e più in generale di un adeguato collegamento del territorio orvietano. Su questi temi fatichiamo onestamente a comprendere quale sia la visione politica e strategica della Regione”.

Malgrado l’insoddisfazione da parte dei pendolari verso l’atteggiamento adottato dall’assessore Chianella, il comitato Roma – Firenze ha fatto sapere che è stato confermato l'impegno della Regione e dei sindaci presenti a contestare, ora e per il futuro, la fermata del treno IC 581 ad Orte e il mantenimento della Carta TuttoTreno, sulla quale però hanno precisato di “continuare ad insistere per una scelta politica della Regione nella direzione di una copertura adeguata di questo strumento”.

Contro velleità e liti.

Si legge nel comunicato - “Noi come pendolari della Roma-Firenze siamo già uniti in un unico comitato da tanti anni ormai, proprio perché convinti che il collegamento di media percorrenza e media velocità svolto oggi tramite IC (e che in un futuro più o meno prossimo potrà essere svolto anche tramite diverso e più adeguato materiale rotabile), sia fondamentale oltre per chi, come noi, lo utilizza ogni giorno, anche più in generale per la vitalità sociale, economica, demografica e culturale dei nostri territori. La strada giusta da percorrere, a nostra avviso, non è quella delle velleità, piuttosto medioevali, talvolta sbandierate da alcuni amministratori locali e anche da alcuni utenti, l'un contro l'altro armati, ciascuno per far prevalere la propria stazione, ma al contrario la rete e la sinergia dei sindaci e delle regioni per garantire un utilizzo razionale della linea Roma-Firenze. In questa direzione ci auguriamo di poter proseguire il lavoro con tutte le amministrazioni regionali e comunali coinvolte”.

Le prospettive

La battaglia per impedire la fermata dell’Ic 581 a Orte procederà anche domani a Perugia. Proprio per la giornata di domani, nartedì 12/12/2017, è infatti prevista un audizione, alle ore 15, in seconda commissione regionale dell’assessore Chianella. L’audizione, proposta dai consiglieri leghisti Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, avrebbe “auspicato” la convocazione dei comitati dei pendolari umbri. Tale invito non sarebbe però stato accettato dal presidente Eros Brega. Pertanto nella giornata di domani l’assessore Chianella sarà chiamato, assieme al sindaco di Orvieto Germani, in audizione presso la commissione al fine di riferire circa lo stato delle trattative per impedire la fermata di Orte all’intercity. Va ricordato che lo stesso Chianella aveva scritto una lettera ufficiale al ministro dei trasporti Graziano Delrio chiedendo che non venga concessa, e che il collegamento rimanga di tipo diretto tra Roma e Orvieto.

Alta velocità, regionali e intercity

Della battaglia per assicurare la mobilità dei territori umbri, soprattutto da e verso Roma, ed in particolar modo della provincia di Terni, va detto che al momento pare essersi raggiunto un inedito stato dell’arte. Seppur con rapporti tesi tra viaggiatori ed istituzioni locali da una parte, e la Regione Umbria dall’altra, al momento vi sono buone possibilità di impedire il rallentamento di un collegamento veloce tra l’Umbria e la capitale. Rallentamento dettato per altro, come rilevato da Gianluigi Giusti, del Coordinamento dei Comitati Pendolari Umbri, da necessità poco attinenti al servizio passeggeri. L’istituzione a suo tempo della fermata ad Orte di un altro intercity, operante sulla stessa tratta da Roma a Firenze, aveva infatti dimostrato la scarsa utenza generata a fronte di un netto rallentamento del collegamento stesso che andava a penalizzare soprattutto gli utenti dell’Orvietano.

Va detto che questa battaglia combattuta per favorire la raggiungibilità dell’Umbria sta però avvenendo un po’ in sordina. Eppure non si tratta solo di una fermata per un treno al servizio di Orvieto, ma di una lotta che potrebbe dimostrare la capacità dell’Umbria di agire al fine di avere un maggior numero di collegamenti veloci, e del migliore sfruttamento degli stessi. Con veloce non si intende solo il “Frecciarossa”, al contrario argomento assai discusso, bensì quella fondamentale rete fatta di Regionali Veloci e treni Intercity che, come dimostrato dagli ultimi bilanci di Trenitalia, non solo continuano ad essere i preferiti dall’utenza, ma anche quelli più redditizi per la stessa azienda. Si tratta insomma del nerbo del trasporto ferroviario, di cui costituiscono la base sulla quale poter costruire collegamenti ultra veloci, e di rango, quale l’eventuale futuro Frecciarossa Perugia – Milano, o altri treni di tipo “Freccia”, magari con un collegamento diretto anche sulla capitale.

Ma per far questo, per poter cioè adagiare la classica “ciliegina sulla torta”, non sarà forse il caso di ricordarsi che la “torta” va prima preparata con cura e poi trattata con altrettanta cura e competenza per far si che il risultato sia soddisfacente, duraturo ed efficiente? Allo stesso tempo la carta TuttoTreno non può essere ridotta ad argomento attinente i soli viaggiatori pendolari. Si tratta infatti di uno strumento che, se ben utilizzato, come richiesto dai comitati dei viaggiatori, potrebbe portare all’incentivazione del trasporto su ferro con il conseguente ritorno dei tanti benefici in materia ambientale, occupazionale e strategica, che la regione Umbria dichiara di perseguire, ma che allo stato attuale pare ben lungi dall’essere stato conseguito.

Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia


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