100368802 2707657819471239 4744150716870819840 oL'Assemblea legislativa dell'Umbria ha deciso all'unanimità di rinviare in Commissione per ulteriori approfondimenti la mozione presentata dai capigruppo della minoranza (De Luca-M5s, Bori-Pd, Fora-Patto civico e Bianconi-gruppo misto) che chiede l'impegno della Giunta regionale ad “attivarsi per dichiarare lo stato di emergenza climatica ed ambientale, riconoscendo le responsabilità storiche del cambiamento climatico”.

 

(UNWEB) Perugia, L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha deciso all'unanimità di rinviare in Commissione per ulteriori approfondimenti la mozione presentata dai capigruppo della minoranza (De Luca-M5s, Bori-Pd, Fora-Patto civico e Bianconi-gruppo misto) che chiede l'impegno della Giunta regionale ad “attivarsi per dichiarare lo stato di emergenza climatica ed ambientale, riconoscendo le responsabilità storiche del cambiamento climatico”. 

La tematica è stata riconosciuta di estrema importanza da tutte le forze politiche, ma si vogliono discutere gli aspetti su cui non tutti sono d'accordo, come l'appoggio ai movimenti giovanili “Friday for future” o “Extintion rebellion”, e sulla presa di posizione da intraprendere come Regione Umbria rispetto all'universo mondo, quindi evitando fughe in avanti che possano compromettere l'efficacia del documento o addirittura danneggiare l'Umbria in caso di contrasto con misure statali o europee, dato che in tutte le istituzioni il discorso della salvaguardia ambientale è da tempo iniziato. 

L'atto, illustrato in Aula dal primo firmatario, Thomas DE LUCA (M5S), chiede di “ATTIVARE OGNI POSSIBILE CONTRIBUTO ALL'INTERNO DELLE COMPETENZE DELLA REGIONE PER CONTENERE L'AUMENTO DELLA TEMPERATURA GLOBALE AD 1,5°C E FISSARE UN OBIETTIVO DI AZZERAMENTO DELLE EMISSIONI NETTE DI GAS CLIMALTERANTI ENTRO IL 2030, ritenendo l'obiettivo di zero emissioni nel 2050 insufficiente e incoerente con lo stato di emergenza climatica. DARE MASSIMA PRIORITÀ AL CONTRASTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO NELL'AGENDA DELL'AMMINISTRAZIONE REGIONALE, tenendo conto in ogni azione amministrativa o iniziativa degli effetti che questa comporta sul clima; garantire che le misure di contrasto, mitigazione e adattamento vengano implementate secondo il principio di giustizia climatica. I costi della transizione non devono gravare sulle fasce più deboli della popolazione, ma devono essere sostenuti soprattutto da chi ha causato maggiormente i danni ambientali; invitare tutte le istituzioni territoriali, a partire dal Comuni appartenenti alla Regione Umbria fino ad arrivare al Governo, a varare analoghi provvedimenti; progettare una conversione ecologica dell'economia a partire da un radicale mutamento nella produzione e negli usi dell'energia, e da un 'Green New Deal' in grado di coniugare traguardi di sviluppo sostenibile e di giustizia sociale, senza pregiudicare i cicli naturali di cui gli esseri umani sono parte integrante”.
Richiesta anche l'ESCLUSIONE, DAL PATTO DI STABILITÀ, DELLE SPESE E DEGLI INVESTIMENTI DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI VOLTI ALLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI CLIMALTERANTI e all'adattamento, al cambiamento climatico, con particolare riferimento alle risorse finalizzate al risparmio e all'efficienza energetica, allo sviluppo delle energie rinnovabili e alla messa in sicurezza del territorio per la prevenzione del dissesto idrogeologico e dalla siccità. Infine, AVVIARE UN PERCORSO DI CONDIVISIONE E DI AUDIZIONE, ALL'INTERNO DELLA COMMISSIONE COMPETENTE, DEI MOVIMENTI E DELLE ORGANIZZAZIONI CHE STANNO PROMUOVENDO TALI AZIONI, IN PRIMO LUOGO IL COORDINAMENTO REGIONALE DI 'FRIDAY FOR FUTURE UMBRIA', DI 'EXTINCTION REBELLION', COMITATI E ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE, CON L'OBIETTIVO DI SVILUPPARE LA PRIMA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE SUL CLIMA.
 
INTERVENTI:
Daniele CARISSIMI (LEGA): “Si tratta sicuramente di una QUESTIONE IMPORTANTE CHE PIÙ DI OGNI ALTRA MERITA TOTALE CONDIVISIONE. Il tema è però molto complesso, la letteratura scientifica non è univoca. C'è chi riconosce l'intervento umano come causa del problema, altri sostengono che si tratta di cicli naturali che il pianeta ha sempre attraversato. Tutti comunque, Stati, Ue e singoli cittadini non si devono sottrarre alle proprie responsabilità. Ci sono obiettivi di medio e lungo periodo per evitare gli effetti climalteranti. La Regione non ha così tanti poteri come lo Stato ma non ci si può sottrarre a questa discussione. Il Green new deal, un nuovo intervento comunitario, i finanziamenti che dovranno arrivare, saranno occasione per la transizione verde, per riconvertire l'economia. Condivisibile il fine della mozione ma non in toto. CI SONO ASPETTI CHE NON CONDIVIDIAMO: L'APPIATTIMENTO DELLE REGOLE SULLA BASE DI MOVIMENTI GIOVANILI, esaltati troppo da Greta Thurnberg, lo sciopero, che non riteniamo la forma migliore per scrivere politiche ambientali. Il problema è anche quello della reale efficacia delle dichiarazioni di emergenza ambientale, che non producono effetti vincolanti. Comunque, per raccogliere l'invito di coloro che hanno proposto la mozione, con tanti passaggi condivisibili, PROPONIAMO DI RINVIARE LA MOZIONE IN COMMISSIONE PER ADEGUARLA A UN TESTO CONDIVISO”. 

Tommaso BORI (Pd): “Appare impossibile negare i cambiamenti climatici in atto. Si tratta di una BATTAGLIA COMUNE CHE DEVE RIGUARDARE TUTTE LE ISTITUZIONI. Il Manifesto di Assisi deve essere un punto di riferimento per mettere in campo tutte le azioni possibili per una reale svolta verde. Anche l’azione della Regione Umbria deve orientarsi in questo senso. Non basta essere il Cuore verde d’Italia, noi dobbiamo esserlo veramente, nella prassi e nei risultati, e non solo per l’Italia, ma per l’Europa. In realtà, le nostre città sono da bollino nero, con indici di inquinamento dell’aria che non sono calati neppure durante il lockdown. Su alcune questioni importanti la politica ha seguito la scienza, riuscendo a dare risposte importanti. NON BISOGNA RIDICOLIZZARE I GIOVANI, GRETA, GLI SCIOPERI PER IL CLIMA. IN PIAZZA C’ERANO TUTTI, I NOSTRI ATENEI, TANTA SOCIETÀ. NON BISOGNA SMINUIRE LA PRESA DI COSCIENZA DI UN PROBLEMA VERO. Sono favorevole agli approfondimenti in Commissione se servono ad approfondire veramente magari con i tanti ragazzi che si sono impegnati per una svolta verde”.

Thomas DE LUCA (M5S): “Bisogna applicare il metodo scientifico, che mette fine alle ipotesi complottiste sul cambiamento climatico. Trovo molto pericoloso che in una sede istituzionale si dia spazio a queste teorie. Sulla questione climatica non si può più scherzare: essa sta impattando in modo grave sul nostro sistema di produzione e alimentazione. Le previsioni scientifiche vedono intere popolazioni costrette a migrare per fuggire da territori ormai inabitabili a causa del clima. Si tratta di impegnarsi per la sopravvivenza della nostra specie. I giovani che seguono Greta non sono degli esaltati ma coloro che dovranno vivere il mondo di domani, i destinatari di quel pianeta. Nell’acqua potabile ci sono le microplastiche, come pure nel lago di Pilato. Siamo di fronte a qualcosa che non può più essere ignorato. Sono DISPONIBILE A RINVIARE L’ATTO IN COMMISSIONE, MA CON L’IMPEGNO DEL PRESIDENTE MANCINI A CALENDARIZZARE LA DISCUSSIONE IN TEMPI CERTI E CON UN IMPEGNO REALE IN QUESTA DIREZIONE, PER UNA LEGGE REGIONALE CHE CALCOLI L’IMPATTO AMBIENTALE DELLE POLITICHE REGIONALI”. 

Valerio MANCINI (LEGA): “Si tratta di un tema complesso che si inserisce in un momento economico complesso per l’Europa intera. NON CREDO CHE LA COMMISSIONE POSSA AVVIARE UNA DISCUSSIONE RAPIDA SU UNA QUESTIONE COSÌ COMPLESSA, CHE NON PUÒ PRESCINDERE DA CONSIDERAZIONI DI CARATTERE NAZIONALE. La Seconda commissione ha peraltro un calendario già fitto di impegni e atti. La natura per noi è un patrimonio tuttavia dobbiamo confrontarci con un quadro internazionale complesso”.

MICHELE BETTARELLI (PD): “Nella mozione ci sono considerazioni validate da basi scientifiche sui cambiamenti climatici. Può piacere o meno la posizione di Greta Thurnberg, ma gli assunti di partenza sono di sicuro condivisibili. SOLLECITO DI AFFRONTARE LA QUESTIONE CON SOLERZIA, ANCHE PERCHÉ RICORDO CHE DA FINE GENNAIO CHIEDO DI AFFRONTARE IL PIANO RIFIUTI, ANCH'ESSO INERENTE IL TEMA IN OGGETTO. Inoltre, con la collega Porzi abbiamo pensato di CONDIVIDERE IL MANIFESTO DI ASSISI PROPOSTO DA 'SYMBOLA' SULLA SOSTENIBILITÀ, che ritengo possa essere ricomprendere in questo documento”. 

VINCENZO BIANCONI (gruppo Misto): “Il tema del clima e la mozione sono centrali anche nel RIMETTERE A PUNTO UN PIANO STRATEGICO PER LA NOSTRA REGIONE. L'Umbria può essere un modello per l'Italia e per il mondo. Costruiamo intorno a queste tematiche una legge che tuteli le buone pratiche e porti anche sviluppo economico in questo momento difficile. IL MARKETING OGGI VIENE RICONOSCIUTO E GENERA RICADUTE IMPORTANTI, quantomai necessarie in questo momento”.

ROBERTO MORRONI (FI-assessore): “A NOME DELLA GIUNTA SIAMO BEN FELICI DI RACCOGLIERE QUESTO INVITO E SVILUPPARE UNA RIFLESSIONE SUL TEMA, che ha un'inconfutabile valenza ed attualità. Ritengo però azzardato attribuire esclusivamente ai cambiamenti climatici l'inquinamento, ma su questo dobbiamo comunque concentrare la nostra attenzione. Altro punto: TALI QUESTIONI DEVONO ESSERE AFFRONTATE IN UN'OTTICA NON TERRITORIALE, ALTRIMENTI SAREBBE UN ATTO INCONSISTENTE. C'è una strategia nazionale che si articola in Piani regionali di sviluppo sostenibile. La dimensione non è nemmeno solo nazionale, ma globale. Il continente europeo meno di altri inquina il pianeta, perché le normative che abbiamo lo dimostrano. Si può e si deve approcciare un percorso simile, ma all'interno di quei binari. La Regione è in contatto con il Ministero dell'ambiente, sta marciando in questa direzione, nell'ottica di fare dello sviluppo sostenibile un brand qualificante della nostra regione, ma senza venir meno alla consapevolezza necessaria che serve concretezza e non consiglia fughe in avanti. SE SI DOVESSE ABBRACCIARE L'IPOTESI STERILE DI ANDARE PER LA PROPRIA STRADA, PROVVEDIMENTI ANCHE DI AVANGUARDIA MA CHE NON TROVINO PARI IN ALTRE REGIONI O IN EUROPA POTREBBERO RIVELARSI UN DANNO PER NOI. Dobbiamo essere ragionevoli ma non andare per conto nostro”.


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