(UNWEB) Perugia. “Prendiamo atto dagli organi di stampa, non senza sconcerto, che la Lega in Umbria promuove manifestazioni pubbliche senza garantire il rispetto delle più elementari norme sulla sicurezza e il distanziamento sociale”. E’ quanto dichiara il Portavoce dell’Opposizione Fabio Paparelli (PD).
“I 170 leghisti radunati ieri dal consigliere regionale Pastorelli nella cena conviviale di Assisi così come dimostrano ampiamente - sottolinea Paparelli - le foto pubblicate, stanno a dimostrare che non solo non sono state in alcun modo rispettate le normali regole di comportamento imposte dalla pandemia ma neppure gli obblighi di legge, che impongono di indossare le mascherine dalle ore 18 alle ore 6, in tutti i luoghi all’aperto in cui non si mantengono le distanze, così come disposto dall’ultima ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, la stessa che ha fermato il ballo nei locali al chiuso e all’aperto, come nel caso del Papeete, locale divenuto ormai di culto tra i leghisti di fede Salviniana come Pastorelli. Obbligo peraltro non circoscritto solo alle zone della movida ma, come noto, anche negli spazi pubblici ove sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale. Oltre alla gravità del fatto in sé, ciò la dice lunga su quale sia il reale livello di attenzione che sta riservando la Lega umbra, che ieri schierava per l’occasione il suo stato maggiore attovagliato accanto all’onorevole Caparvi e alla vicepresidente dell’Assemblea legislativa Fioroni, rispetto al rischio concreto di una ripresa repentina dei contagi”.
“Colgo dunque l’occasione – scrive Paparelli - per ricordare al consigliere Pastorelli e all’assessore veneto dell’Umbria Coletto che stiamo ancora attendendo misure strutturali ed organiche per affrontare questa nuova ondata che sta coinvolgendo anche l’Umbria, con la predisposizione di protocolli unitari, l’individuazione di strutture per l’isolamento preventivo, l’obbligo e non tanto la facoltà di effettuare i tamponi per chi rientra da Paesi a rischio, percorsi separati per l’accesso agli ospedali, anche al fine di garantire la normale attività delle aziende ospedaliere e uno stop, ormai necessario, ad ogni tipo di manifestazione se non in forma contingentata e fortemente ridotta e controllata”.
“In ballo - aggiunge il portavoce - c’è la salute dei cittadini e la tenuta del nostro sistema sanitario che continua ad essere depauperato di strutture e personale in favore del sistema privato, come dimostra da ultimo la vicenda tamponi o le lunghissime liste di attesa. Nonostante gli annunci e le auto celebrazioni – afferma - non c’è alcun modello umbro da evidenziare, né in sanità né, tanto meno, nel settore turistico, in cui si sta operando in assoluta continuità con il passato, registrando risultati del tutto in linea con le altre Regioni italiane”.
Per Paparelli “servirebbe, anche in questo caso, un programma straordinario di interventi e di aiuti a lavoratori ed operatori, che si aggiunga ai provvedimenti nazionali, ma la mancata approvazione del masterplan triennale, peraltro imposto dalla legge regionale, dimostra che non si è in grado di scegliere alcuna strada se non quella della demagogia e del qualunquismo”.
“In vista del 14 settembre – conclude - in questo contesto poco rassicurante e con un indice di contagiosità fortemente risalito, è naturale dubitare anche sulla capacità stessa di affrontare in modo adeguato la riapertura delle scuole dell’Umbria e l’avvio dell’anno scolastico”.