DeLucaPaparelliI consiglieri Thomas De Luca (M5S) e Fabio Paparelli (Pd) chiedono alla Giunta di Palazzo Donini "che fine hanno fatto i fondi stanziati per i comuni colpiti dall'alluvione” e per quale motivo “dopo tre mesi non c’è ancora stata  nessuna dichiarazione dello stato d'emergenza".

 

(UNWEB) Perugia, - “Dove sono i fondi promessi e necessari alla copertura dei danni provocati dall'alluvione che lo scorso 8-9 giugno ha colpito i comuni di Avigliano Umbro, Montecastrilli, Acquasparta, Sismano, Castel dell'Aquila ed Amelia? Che fine hanno fatto le risorse che a seguito della delibera dello scorso 21 luglio dell'Assemblea legislativa la Giunta avrebbe dovuto stanziare?”. Lo chiedono i consiglieri regionali Thomas De Luca (M5S) e Fabio Paparelli (Pd) ricordando che “la delibera ha approvato con voto unanime una risoluzione presentata unitariamente dalla Seconda commissione, dopo l'interrogazione presentata dalla minoranza il precedente 15 giugno in seguito ai danni ingenti provocati alle case, ai campi sportivi, ai negozi e alle aziende dei territori colpiti”. 

“Frane e allagamenti dovuti alle abbondanti piogge - ricordano De Luca e Paparelli - portarono al crollo di un tratto delle mura di Avigliano e all'esondazione di alcuni affluenti del Naja e del Rio Grande. Ci furono strade sommerse, intere famiglie costrette ad abbandonare le proprie case, fango e residui trasportati dalle acque. Un danno stimato all'agricoltura, alle aziende e alle infrastrutture in almeno un milione di euro, senza contare le difficoltà aggiuntive dovute all'emergenza Covid. Per questo la Giunta Tesei si era impegnata a stanziare fondi per la copertura dei danni e per la ripresa delle attività produttive, ponendo in essere tutti gli interventi strutturali necessari al consolidamento di pendii instabili e alla difesa delle alluvioni”. 

“Due mesi dopo l'approvazione della delibera - sottolineano Thomas De Luca e Fabio Paparelli - non sappiamo a che punto è lo stanziamento dei fondi. Risorse indispensabili per la riqualificazione ed il ripristino dei naturali alvei dei fossi interessati, per la pulizia degli stessi finalizzata ad un corretto deflusso delle acque, per una tempestiva programmazione volta al contrasto del rischio idrogeologico. Lavori urgenti e inderogabili alla luce delle calamità che purtroppo per effetto del riscaldamento globale vediamo sempre più spesso. Se la cause di questi disastro vengono ancora colpevolmente ignorate da parte delle forze di governo della Regione - concludono - non possiamo accettare il lassismo sullo stanziamento dei fondi necessari alla ripresa delle attività produttive. Chiediamo quindi di sapere siano le tempistiche per la totale attuazione dell'atto”.


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