Pd M5S(UNWEB) “La Regione chieda alla Usl Umbria 2 e, nell'eventualità, anche alle altre aziende sanitarie, di ritirare subito il vergognoso atto di censura che ha colpito i dipendenti, ai quali viene impedito di rilasciare dichiarazioni a mezzo stampa se non previa autorizzazione della direzione aziendale”. È la domanda che i consiglieri regionali Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Donatella Porzi, Simona Meloni, Fabio Paparelli (Pd) e Thomas De Luca (M5S) rivolgono alla Giunta di Palazzo Donini.

“Questo inconcepibile bavaglio preventivo, che lede la libertà di espressione costituzionalmente garantita e mortifica l'autonomia delle professioni mediche, rappresenta – evidenziano gli esponenti dell’opposizione - un fatto grave che deve essere subito ritirato. La voce dei medici e di tutto mondo sanitario che, ogni giorno, combatte in prima linea la battaglia contro il Coronavirus non può essere oggetto di alcun tipo di censura. Tenuto conto che ci sono dirigenti sanitari delle stesse aziende, soliti esprimere sui socialnetwork posizioni e informazioni non sempre corrette e veritiere, è paradossale che loro stessi impediscano ai dipendenti di rappresentare la realtà che stanno vivendo, del tutto diversa rispetto a chi sta dietro una scrivania a dettare ordini”.

“Auspichiamo dunque – concludono - che l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto chieda di rettificare al più presto quanto contenuto nella circolare interna della direzione generale, che contrasta in maniera evidente con i diritti dei lavoratori e anche con il diritto dei cittadini ad essere informati”


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