De Augustinis(UNWEB) Spoleto. Leggo con perplessità il comunicato del Partito Democratico spoletino dopo un consiglio comunale sviluppato sull’ennesima mozione-ospedale, che mi impegna a fare cose che già ho fatto o che sto facendo e che, per altri versi, è in palese contrasto con la normativa vigente, addirittura europea.

Cerco di andare per ordine. Innanzitutto parliamo di ospedale, perché su questo la posizione dell’amministrazione è stata chiara fin dall’inizio: vogliamo che il San Matteo degli Infermi torni a garantire agli spoletini e ai cittadini del comprensorio i servizi sanitari che sono stati attivi fino ad ottobre 2020. Lo abbiamo detto pubblicamente, lo abbiamo messo nero su bianco nel ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria, è il nostro riferimento principale per quanto riguarda il nuovo Piano Sanitario Regionale: non credo che su questo possano esserci dubbi. Aggiungo, cosa non nota, che il 23 dicembre scorso abbiamo chiesto al TAR la fissazione celere del ricorso contro la delibera regionale che ha sancito la trasformazione del nostro nosocomio in Covid Hospital.

Veniamo poi accusati di non fare nulla per quanto riguarda le scuole. Qui è utile ricordare che scuole e trasporti sono materia di competenza regionale. Il Comune di Spoleto ha preso parte ai tavoli relativi alla riapertura e, quindi, a quelli sui trasporti e continuerà a seguire gli indirizzi presi in sede regionale e statale, anche in sede prefettizia. Per le scuole di competenza comunale la riapertura del 7 gennaio è stata consentita solo dal fatto che ottimi collaboratori, degni di ammirazione (che ringrazio ancora) hanno passato giorni e notti a monitorare la situazione (anche con il sottoscritto) coadiuvati da un apparato di volontariato frazionato, ma di buona operatività. Eviterei quindi accuse gratuite e spenderei invece parole di elogio per il lavoro che queste persone hanno compiuto per permettere ai nostri figli e nipoti di recarsi a scuola in un contesto sufficientemente sicuro.

Passiamo poi all’emergenza COVID, gestita con incredibile fatica (a dire di tutti i sindaci umbri senza distinzioni) secondo strumenti e materiali sanitari offerti dall’ordinamento, nel quadro di linee rigorose segnate da DPCM e decreti legge (insieme con complementi di disposizioni regionali) che sono preparati e diffusi nell’ambito di un Governo nel quale il Partito Democratico, a prescindere da qualunque giudizio critico, svolge un ruolo egemone, tanto che la maggioranza parlamentare provvede a convertirli regolarmente in legge.

Per quanto riguarda la campagna vaccinale non ci sono dubbi che questa vada accelerata, consentendo di far affluire il materiale necessario e realizzare centri anche presso strutture private disponibili, ma sempre con l’assenso del Ministro della salute e di altri centri di coordinamento: anche su questo fronte stiamo dando il nostro contributo alla Usl Umbria 2.

Ritengo quindi immotivate le critiche mosse dal PD spoletino, anche perché se lo stesso spirito critico fosse stato applicato negli anni passati, forse avremmo potuto evitare danni e scandali legati alla sanità pubblica nella nostra Regione e Spoleto oggi si troverebbe in una situazione diversa. Ma indipendentemente dagli errori del passato e dell’oggi, continuo a credere fermamente nell’invito alla collaborazione contenuto nel messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica. Il futuro sarà dei costruttori, delle persone serie ed affidabili e, come ribadito più volte, questa amministrazione potrà sempre essere considerata un riferimento per quanti hanno intenzione di impegnarsi sinceramente per il futuro della nostra città.

Fonte foto: http://www.duemondinews.com


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