(ASI) Spoleto – “L'obiettivo cruciale che ci proponiamo con l'Agenda Urbana dell'Umbria è quello di definire e attuare progetti per lo sviluppo sostenibile e inclusivo nelle cinque città che abbiamo individuato, i capoluoghi Perugia e Terni, e Foligno, Città di Castello, Spoleto, con una visione strategica non solo per il futuro di queste città, ma dell'intera regione”.
Lo ha detto il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, intervenendo oggi a Spoleto al convegno su “Agenda urbana - Le azioni strategiche per le nostre città” che si è svolto a Palazzo Mauri a Spoleto e nel corso del quale sono state presentate politiche e progetti per lo sviluppo urbano legati alla programmazione comunitaria 2014-2020 “che riserva al rilancio delle città quali luoghi privilegiati dell’innovazione, della creatività, della cultura, del capitale umano – ha ricordato - un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’Europa e delle regioni”. Presenti, tra gli altri, Nicolas Gharbi, della Direzione generale Politica regionale e urbana della Commissione europea, che ha parlato della nuova strategia europea per le città, e Giorgio Martini, dell’Agenzia per la coesione territoriale, che ha illustrato la “Agenda urbana nazionale”, e i rappresentanti delle Regioni Marche, Emilia Romagna e Toscana e dei Comuni di Ferrara, Ancona, Pisa, Città di Castello che hanno presentato, le iniziative progettuali per le proprie città.
“All’Agenda urbana dell’Umbria, finalizzata – ha sottolineato - a realizzare interventi per il miglioramento della mobilità sostenibile, la digitalizzazione dei servizi pubblici, soluzioni per città 'smart', risparmio energetico, valorizzazione dei beni culturali, contrasto alla povertà e all'esclusione sociale, sono destinati complessivamente circa 35,6 milioni di euro di cui 30,8 relativi al Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale, e 4,7 al Fse (Fondo sociale europeo). Una parte di queste risorse – ha spiegato - sarà garantito dalla Commissione Europea e dallo Stato, ed una parte, il 15% delle risorse complessive, sarà cofinanziata dai Comuni”.
“Ci sono gli strumenti e tutte le condizioni per attuare l'Agenda urbana. Abbiamo scelto di concentrare le risorse disponibili – ha sottolineato – evitando la frammentazione delle precedenti programmazioni e abbiamo deciso di muoverci in una logica di forte coprogettazione e di coordinamento: i Comuni delle cinque aree urbane in cui sarà operativa l’Agenda dell’Umbria, nel ruolo di Autorità Urbane, in questa fase sono impegnati a lavorare con la Regione Umbria per definire i Progetti di sviluppo urbano sostenibile, seguendo gli obiettivi e le azioni individuati nei Programmi operativi Fesr e Fse. Istituiremo una sorta di cabina di regia in modo che le progettualità seguano il filo conduttore dello sviluppo dell'intera regione”. Sb segue
“Un’attività molto importante – ha detto il vicepresidente Paparelli - che sta impegnando Autorità urbane e Regione da alcuni mesi e che dovrebbe portare nel corso di luglio alla definizione della proposta dei Programmi di intervento delle cinque città. Seguirà una fase istruttoria per arrivare, si prevede a settembre, alla formulazione definitiva dei programmi, necessaria per l’avvio della vera e propria fase attuativa, che potrebbe essere già possibile entro la fine del 2015”.
I Programmi “sono in corso di definizione a partire dai 'driver' di sviluppo individuati nei documenti programmatori della Regione: il ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e gli utilizzatori della città, per il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia delle infrastrutture di rete e dei servizi pubblici delle aree urbane, superando l’approccio 'per grandi opere' e quello delle 'iniziative sperimentali' per puntare a soluzioni più strutturali riferite a regolazione e gestione di servizi innovativi.
Si prevedono azioni su digitalizzazione dei servizi della pubblica amministrazione con passaggio a servizi digitalizzati anche utilizzando gli strumenti del web 2.0; sulla mobilità sostenibile, sia per l’adeguamento del trasporto pubblico locale sia con sistemi di mobilità “dolce”. Si punterà anche sul risparmio ed efficienza energetica, con riferimento al tema degli impianti di illuminazione pubblica (pali intelligenti). Inoltre, tra le priorità, sono previste pratiche e progettazione per l’inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e per aree e quartieri disagiati con azioni di sostegno alle politiche sociali e contrasto alla povertà e al disagio – anche occupazionale - per persone e famiglie con gravi fragilità socioeconomiche, e all’esclusione relazionale/culturale, soprattutto, con azioni per la partecipazione all’istruzione, la riduzione dell’abbandono scolastico, la diffusione della legalità e la sicurezza degli spazi pubblici. Azioni pilota riguarderanno poi la fruizione di attrattori culturali e naturali valorizzando la capacità attrattiva delle città dell’Umbria, il loro potenziale di crescita legato alla dimensione culturale, storica, artistica e naturale, da declinare soprattutto con l’applicazione delle nuove tecnologie.
In generale, nell’Agenda urbana dell’Umbria, un ruolo preminente – ha spiegato Paparelli - viene riservato alla gestione dei servizi collettivi, sia attraverso soluzioni tecnologiche innovative, in coerenza con il modello “smart cities”, sia – anche se in misura molto meno rilevante - attraverso piccole infrastrutture e “start up” di nuovi servizi.
La Regione ha scelto di dare attuazione all’Agenda urbana attraverso un coordinamento forte sia rispetto alle strutture tecniche regionali, sia rispetto alle Autorità urbane. Per questa ragione la scelta operata è quella dell’individuazione di un project manager che, a supporto dell’Autorità di gestione dei Programmi operativi Fesr e Fse che finanziano l'Agenda Urbana, ne coordina l’attuazione.
“È stato definito un format per la redazione del Programma di sviluppo urbano sostenibile – ha detto il vicepresidente Paparelli - ed è stato avviato un complesso iter di scambio, confronto, collaborazione tra le strutture regionali e quelle delle Autorità urbane. Ci sono, insomma, tutte le condizioni per costruire un'Agenda urbana per le città dell'Umbria del 2020. Ci confortano – ha aggiunto – i risultati ottenuti con la programmazione precedente, che vede l'Umbria fra le Regioni più virtuose. Ora dobbiamo accelerare sui tempi, ma fare in fretta e bene per una progettazione e attuazione efficiente ed efficace per la crescita sostenibile e inclusiva dell'Umbria intera”.
Il convegno, concluso dal direttore regionale Lucio Caporizzi, Autorità di gestione del Por Fesr e Fse dell'Umbria, è stato aperto dal sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, che ha sottolineato l'importanza dell'inserimento nell'Agenda urbana, che consente di avere risorse altrimenti non disponibili per concorrere allo sviluppo nella città.
Le risorse complessive destinate all'Agenda Urbana sono state ripartite dalla Regione Umbria, sulla base di elementi demografici e qualitativi, fra le cinque città: oltre 11 milioni e 600mila a Perugia, quasi 9 milioni e 500mila euro a Terni, circa 6 milioni e 600mila euro a Foligno, 4 milioni 180mila euro a Città di Castello e circa 3 milioni e 700mila euro a Spoleto.