185666069 2997266537177031 5082504183587866514 n(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la proposta di risoluzione predisposta dalla Seconda commissione in merito all’infrastruttura e ai servizi della Ferrovia Centrale Umbra, che prevede “interventi in merito all’ottimizzazione degli orari di trasporto e il coinvolgimento dei Sindaci dei territori interessati”.

Illustrando l’atto di indirizzo in Aula, il presidente della Commissione, Valerio Mancini, ha spiegato che “la risoluzione è stata predisposta e votata dopo un percorso particolarmente partecipato dai vari soggetti interessati alla materia, a partire dai rappresentanti dell’associazione ‘Il Mosaico’ che hanno presentato una cospicua documentazione progettuale con la quale veniva rimarcata l’urgenza di interventi immediati per mitigare il disservizio a cui sarebbero soggetti i passeggeri pendolari e studenti, con particolare riferimento alle zone dell’Altotevere.

Il documento mira ad impegnare la Giunta regionale ad assumere ogni iniziativa, in considerazione che tale proposta proviene dal basso e risponde ai bisogni più volte manifestati dai cittadini, che consenta di rivedere l’attuale orario di servizio, con l’eliminazione delle corse veloci su gomma, che pur collegando Città di Castello alla stazione di Perugia S. Anna, bypassano i centri abitati di Umbertide e di Ponte S. Giovanni, nodi fondamentali per il trasporto ferroviario nella nostra regione. A tal fine occorre prevedere, in sostituzione delle corse veloci su gomma, l’istituzione di treni veloci con fermate su Trestina, Umbertide e Ponte S. Giovanni, con 3 corse veloci nel corso della mattinata, e 3 corse di rientro, senza ulteriori aggravi in termini di km/treno. Inoltre la risoluzione invita l’Esecutivo ad assumere ogni iniziativa che modifichi e ottimizzi gli attuali orari di partenza da Città di Castello verso Ponte San Giovanni e di ritorno, al fine di permettere l’interscambio con i servizi di Trenitalia verso Fontivegge-Università-Ospedale Silvestrini, sia verso Assisi-Foligno-Terni-Roma, mettendo in atto anche interventi di riqualificazione delle stazioni esistenti potenziando le biglietterie ed i servizi ai viaggiatori. Ma anche a porre in essere tutte le azioni utili affinché si ristabilisca il collegamento ferroviario Città di Castello–Sansepolcro, nella volontà politica che tutto l’intero tratto ferroviario diventi di interesse nazionale; porre in essere il ripristino della ferrovia Sansepolcro–Arezzo, supportando e qualificando come progetto interregionale la proposta della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo, invitando la Regione Umbria a coordinate azioni comuni; assumere ogni iniziativa, in sintonia con l’attuale Piano regionale dei trasporti e che potrà trovare conferma ed ampliamento nei successivi atti di programmazione del settore, coinvolgendo anche i Sindaci dei comuni interessati, al fine di rendere effettivo il collegamento tra il fondovalle ed i comuni collinari dell’Alta Valle del Tevere, anche mediante l’integrazione, con bus di minore dimensione tra TPL e Trasporto Scolastico dedicato, in maniera tale da rendere effettivo lo sfruttamento della rete ferroviaria per finalità turistiche.

Nel documento viene ricordato che “la società RFI SpA gestisce integralmente la linea ferroviaria ex Ferrovia Centrale Umbra e che il tratto nord non è considerato di interesse nazionale. La società Busitalia Sita Nord svolge in Umbria, oltre ai servizi di trasporto pubblico su gomma, navigazione e mobilità alternativa, anche i servizi ferroviari sulle infrastrutture ferroviarie di Umbria TPL e Mobilità spa e di RFI. Nonostante i lavori di rinnovamento che hanno fino ad ora interessato l’infrastruttura ferroviaria – è scritto nella Risoluzione -, permangono situazioni di disservizio per i cittadini residenti nei comuni dell’Alta Valle del Tevere che quotidianamente hanno la necessità di spostarsi verso il capoluogo regionale e verso la Toscana, seppure con le restrizioni dettate dall’attuale fase di emergenza sanitaria da Covid 19. Viene quindi ricordato che dalle audizioni tenute dalla Commissione è emerso che tali criticità nel servizio derivano anche dalle limitazioni di velocità imposte dall’assenza nell’infrastruttura ferroviaria dei moderni dispositivi di sicurezza previsti dalla legge a cui si aggiunge la presenza di passaggi a livello a raso privi di barriere che obbligano i treni ad un’ulteriore riduzione della velocità di transito. La ex Ferrovia Centrale Umbra rappresenta un’opportunità di sviluppo per tutto il territorio regionale anche dal punto di vista turistico, per la sua possibilità di collegamento alle molte ciclovie, che la stessa Regione sta realizzando, e ai cammini e sentieri che attraversano gli splendidi borghi umbri”.

INTERVENTI

Enrico MELASECCHE (assessore ai trasporti): “Per la Giunta l’obiettivo fondamentale è quello di ridare dignità all’intera Ferrovia centrale umbra. In questi pochi mesi, nonostante il covid, sono state fatte azioni volte a conseguire proprio i risultati che questo documento auspica, ma la situazione ferroviaria è di una complessità unica e non si possono tracciare nuovi orari con facilità, poiché i controlli per la sicurezza ferroviaria impongono prima la sicurezza e poi la velocità. Non è dunque possibile assecondare richieste che a prima vista possono apparire facili da applicare, ma in concreto non lo sono. Ci sono stati vari incontri con esperti ferroviari di Busitalia e dirigenti nazionali di Rfi, ravvisate difficoltà con diagrammi e incroci che non consentono l’applicazione di quegli orari. Nella relazione dell’ingegner Naldini, esperto di trasporti, si legge che il tema della velocizzazione della linea ex Fcu è da tempo nell’agenda dei lavori: già a luglio 2020, a pochi mesi dall’insediamento della Giunta, abbiamo convocato Busitalia e Rfi per trattare questioni come l’aumento dell’attuale velocità sulla tratta Perugia-Città di Castello, con le problematiche di passaggi a livello con e senza barriere, l’istituzione di collegamenti ferroviari diretti tra Perugia Ponte san Giovanni-Umbertide-Città di Castello, condizionata da norme ferroviarie e condizioni fisiche dell’infrastruttura, con installazione del nuovo standard di controllo e marcia del treno che consentirà infine la ripresa del servizio a piena velocità, pari a 95 km ora. Ma tenendo conto di fermate alle stazioni e incroci con altri treni, trattandosi di ferrovia a binario unico, si determina un valore inferiore ai 50 km orari. Previsto l’avvio di servizi integrati diretti da Città di Castello a Perugia Fontivegge, per offrire il migliore servizio possibile e consentire di arrivare nella rete di trasporto perugina e proseguire con altri treni o trasporto su gomma. La richiesta dell’associazione ‘Il Mosaico’ va sottoposta sia a Busitalia che a Rfi per la valutazione di fattibilità. È stata proposta l’introduzione di servizi veloci Città di Castello-Perugia con fermate solo a Trestina e Umbertide, ma tale configurazione determina criticità per l’utenza potenzialmente non servita, pensiamo ai ragazzi che devono raggiungere le scuole. Secondariamente i tempi di incrocio alle stazioni con altri treni non sono in linea con la normativa nazionale: 2 minuti di fermata anche in incrocio quando ce ne vogliono almeno 5, per cui da Città di Castello a Perugia, con l’incrocio con altri 3 treni, già servirebbero almeno 9 minuti in più rispetto a quanto stimato dall’associazione. Si crea anche uno squilibrio fra i servizi: andrebbero bene per Trestina, Umbertide e Città di Castello ma a discapito delle altre località, per cui dovrebbero essere sentiti i sindaci di tali città. È un piano fattibile in generale, ma bisognerebbe riflettere sul problema scuole, con disagi consistenti e forse superiori agli effetti positivi. Una proposta non in linea con le condizioni tecniche attuali, non buona per la mattina, perché mancherebbero servizi strategici a livello regionale. Inoltre, non c’è parità di costi, ci sarebbero comunque maggiori costi per i chilometri dove la ferrovia non è ancora aperta, vedi Ponte san Giovanni-Perugia S.Anna, su cui si devono utilizzare gli autobus, con un costo di circa 87mila euro l’anno. Anche Rfi conferma. Abbiamo fatto miracoli, assegnato a Italferr la progettazione di un nuovo sistema, trattato con Rfi per la realizzazione, abbiamo più volte sollecitato la gara. Stiamo anche trattando sia con Trenitalia che con Busitalia il recupero dei 4 minuetti quasi abbandonati, 4 milioni di impegni e 1 anno di lavoro a Foggia presso le officine Trenitalia. Pensiamo anche alla Gara in predisposizione per tutto il Tpl, con la presidente siamo andati dal nuovo amministratore delegato di Rfi ci ha garantito sul ripristino dell’intera tratta, da Sansepolcro a Terni, in tempi ravvicinati, e in quell’occasione è stato ribadito l’interesse per lo sfondamento a Nord, in accordo con la regione Toscana. È in corso un enorme lavoro di rendicontazione al Mit per sbloccare 24 milioni di euro bloccati da anni, per pagare i lavori fra Perugia S.Anna e Ponte san Giovanni e non solo. Abbiamo ereditato una situazione drammatica ma da qui a un anno o due anno potremmo vedere i risultati di un lavoro eccellente. Abbiamo fatto tutto il possibile, eventuali altre cose se le dovrebbero discutere i tecnici dell’associazione Mosaico con quelli di Rfi, per una spiegazione sulle ragioni tecniche relative alla sicurezza. Comprendiamo le ragioni delle richieste, ma dobbiamo fare i conti con la realtà e le esigenze tecniche e di sicurezza”.

Michele BETTARELLI (Pd): “Ringrazio il consigliere Mancini per il lavoro svolto in Commissione, dove è stato previsto anche di analizzare la situazione relativa alla tratta sud della Ferrovia centrale umbra, dove risulta complicato spostarsi anche per poche decine di chilometri. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, con emendamenti e proposte pervenute anche dai sindaci dell’Altotevere, elementi che ‘spoliticizzano’ la questione e danno la misura del grande interesse della collettività, giungendo infine a una risoluzione unanime. Il voto sarà chiaramente favorevole”.

Thomas DE LUCA (M5S): “Non si possono sostenere cose campate per aria. Non c’è una visione per il territorio e per questa regione. Mi chiedo quale sia la convenienza per un pendolare tra Terni e Perugia a prendere un treno che ci mette un’ora e mezzo, quando con un'auto privata ci mette meno. Qual è la visione per il futuro? Questa proposta non è una visione di prospettiva. Noi dovremmo ragionare della connessione con la Capitale, anche in termini turistici”.

Valerio MANCINI (Lega): “Noi oggi abbiamo un gestore che esegue il trasporto pubblico sulla base di un affidamento preciso, di un contratto di servizio che tiene conto di un piano regionale di trasporti. Nel piano regionale di trasporti vigente viene più volte ripetuto quanto scritto nella risoluzione. Noi invitiamo a prendere visione delle tabelle sinottiche che sono state fatte da operatori che hanno gestito e guidato locomotori e autobus in questi anni. Gli orari sembrano più volti alla gestione dei turni di lavoro che dei passeggeri. Se come gestore perdo 5 mila passeggeri mi farei qualche domanda. Questa Giunta sta facendo i salti mortali. Lei assessore ha fatto la sua parte. Noi vogliamo dargli ulteriori strumenti politici. E questa risoluzione vi dà pieno mandato a sostenere che questi orari sono possibili. Non mi accontento di vedere quegli orari e quei tempi di percorrenza. Le corse veloci sono una necessità richiamata da questo piano. 2 ore per fare 55 km non sono la normalità. Noi non siamo servi di atteggiamenti che lasciano territori indietro. Lei riceverà un mandato pieno, politico e trasversale, sulla sua battaglia che sta già costruendo a livello nazionale. Intanto facciamo quanto è possibile”.

DICHIARAZIONI DI VOTO

Enrico MELASECCHE (assessore): “Voterò con convinzione questo atto, sono cose che vogliamo anche noi e le stiamo anche facendo. Vogliamo conseguire i migliori obiettivi possibili. Ricordo che dal 2017 la Ferrovia centrale umbra è chiusa, che è stata gestita da cani, con situazioni vergognose, debiti su debiti che gli umbri stanno ripagando, rivolgersi a chi ha gestito così la ferrovia. Noi vogliamo cambiare completamente la situazione ma ci sono le leggi sulla sicurezza ferroviaria. Abbiamo pressato al massimo gli operatori, prima di noi non era mai avvenuto. Un settore da cui tutti scappavano per le inchieste penali e della magistratura contabile. La dorsale regionale non potrà mai andare a 200 chilometri l’ora. Vogliamo che questa ferrovia sia collegata con Toscana ed Emilia e vogliamo farne un brand della Ferrovia centrale umbra, tanto che abbiamo previsto anche il recupero delle stazioni per salire con la bicicletta a fare bike sharing. Quindi un utilizzo non solo per i pendolari ma anche per i turisti”.

Michele BETTARELLI (PD): “Voto favorevole, apprendo con piacere che anche gli altri faranno altrettanto. Sta diventando antipatico dare sempre la colpa a chi c’era prima, dopo un anno e mezzo qualcosa si potrebbe anche vedere”.

Thomas DE LUCA (M5s): “La visione che ha messo sul tavolo l’assessore necessità di una revisione integrata globale di tutta la regione. Inutile gestire l’esistente e spendere milioni di euro per riproporre un modello che non funziona. C’è necessità di un ragionamento di più ampio respiro”.

Stefano PASTORELLI (Lega): “Voteremo compatti sì a questa proposta. Condividiamo i contenuti della risoluzione, che dà un mandato politico alla Giunta su una struttura che dovrebbe essere un fiore all’occhiello e funzionale alle esigenze dei cittadini, non dei gestori”.

Fabio PAPARELLI (PD): “Noi votiamo a favore, avendo partecipato al lavoro della commissione su questo atto importante. Mi ha stupito che la discussione abbia preso una piega che ha poco a che fare con i contenuti. L’assessore vota a favore ma è contrario. Ricordo che il rilancio della Ferrovia centrale umbra parte dall’accordo con il ministro Del Rio nel 2016, senza quel lavoro non si potrebbe fare nulla”.


 AVIS

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