(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato, con 11 voti a favore della maggioranza, un astenuto (Bianconi-misto) e 3 contrari (Paparelli, Meloni-Pd e Fora-Patto civico) la mozione che auspica “Misure volte alla promozione della procedura automatica per l'impiego dei fondi strutturali di investimento europei”, firmata dai consiglieri Paola Fioroni, Stefano Pastorelli, Valerio Mancini e Daniele Nicchi (Lega).
Illustrando l’atto in Aula, Fioroni ha spiegato che la mozione impegna la Giunta a “prevedere, nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie vigenti, anche attraverso l’inserimento di apposita previsione nel documento di indirizzo per l’elaborazione dei Programmi europei 2021-2027, la possibilità di attivazione della procedura automatica per l’impiego di una parte dei fondi SIE per interventi con elevato con impatto socio-economico ed occupazionale nel territorio di riferimento a diretto cofinanziamento dei soggetti beneficiari, in coerenza con gli Obiettivi Programmatici della Strategia Regionale, con i Goals dell’Agenda ONU 2030, con la Politica di coesione regionale e con la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. Attraverso i 5 Fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE) sono erogati oltre la metà dei fondi dell’UE. Dalla relazione annuale della Corte dei conti europea emerge che l’assorbimento dei fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE) da parte degli Stati membri, ed in particolare dell’italia, continua ad essere più lento del previsto: l’Italia nel 2019 è infatti al penultimo posto in Europa, davanti solo alla Croazia, con un livello di assorbimento del 30 per cento. La promozione di un approccio partecipativo ed integrato fra gli stakeholder del territorio (Associazioni di Categoria, PMI, Stati up innovative, Università, Enti Pubblici e organizzazioni di volontariato), favorendo la proposta e la realizzazione di iniziative capaci di coniugare innovazione e sviluppo sostenibile, e con elevato impatto socioeconomico ed occupazionale nel territorio di riferimento, che prevedono l’impiego di fondi europei con modalità diretta, per interventi a diretto cofinanziamento dei soggetti beneficiari potrebbe consentire il risparmio di risorse regionali, la riduzione dei tempi amministrativi e, soprattutto, con il coinvolgimento propositivo degli stakeholder del territorio, Io sviluppo più organico ed integrato dei progetti. Siamo il quarto contributore dell’Ue, versiamo più di quanto riceviamo e non si riusciamo neanche a spendere tutti i fondi. Per questo serve la promozione della procedura automatica: un approccio che fa risparmiare risorse regionali, tempo, e consente uno sviluppo più organico e integrato dei progetti”.
INTERVENTI Andrea FORA (Patto civico): “È un tema che richiede un’istruttoria tecnica. Chiedo il rinvio in Commissione. In caso contrario voterò contro. Le premesse della mozione sono condivisibili, come la progettazione dal basso e il coinvolgimento del territorio. Però il tema è strettamente tecnico. La mozione consente alla Giunta di proporre alla Commissione Ue che una parte dei fondi sia assegnata con procedura automatica, quindi con negoziati individuali con partenariati privati che possano investire con risorse proprie, usufruendo di fondi pubblici. A me lascia perplesso. Nessuna regione lo ha attivato. Questa procedura non è stata concessa a nessuno stato. Si va al di fuori dell’evidenza pubblica. Si tratta di risorse che devono rispondere a trasparenza nell’assegnazione e sviluppo che non sia legato a pochi, ma che abbia ricaduta ampia. Percorsi di questo tipo sono stati nelle passate legislature utilizzati per fondi di investimento e non per queste tipologie di fondi. Qui parliamo di fondi che servono per finanziare sviluppo sociale ed economico sul territorio. La mozione è condivisibile nelle premesse, ma la soluzione per migliorare l’utilizzo di fondi mi lascia perplesso. Serve migliorare la pubblica amministrazione regionale. Lavorare a strade alternative più veloci a me lascia molto perplesso sia per questioni tecniche, che sono ad oggi non fattibili, e anche sul piano politico perché non si garantisce trasparenza nell’assegnazione delle risorse”.
Vincenzo BIANCONI (Misto): “Propongo un emendamento congiunto che dica che tutti hanno le stesse possibilità di partecipare a far crescere il nostro territorio. Altrimenti rimango perplesso. Apprezzo il coinvolgimento e la partecipazione. Bene la possibilità di cogliere le istanze che possono venire da singoli soggetti. Però è fondamentale che alla fine ci sia una bando, una evidenza pubblica che possa far competere chiunque a poterne essere beneficiario. Serve costruire un progetto strategico con una visione e con una ricaduta sociale a terra”.
Fabio PAPARELLI (PD): “Non voteremo questa mozione. Non credo sia emendabile. Se c’è un limite all’utilizzo dei fondi strutturali, il problema è che hanno parlato ad una platea troppo limitata di imprese. Non tutti hanno avuto la possibilità di accesso, per una non ottimale promozione. Dobbiamo lavorare ad allargare la platea non a restringerla. Questa mozione tende a privatizzare la gestione dei fondi strutturali. Nel caso del Psr, i piccoli operatori non hanno capacità di cofinanziamento. La mozione va nella direzione opposta rispetto a quella verso cui dovremmo andare”.
Simona MELONI (Pd): “Apprezzabile l’attenzione ai fondi strutturali di investimento europeo. Ma non possiamo rivolgere l’attenzione a delle nicchie. Dobbiamo capire linee di indirizzo strategiche. Prima serve una visione, poi andare nelle particolarità. I fondi nascono per ridurre il divario tra territorio. Dobbiamo cominciare a parlare di cofinanziamenti, di linee di indirizzo della Giunta, fare una consultazione dal basso. Una cosa non esclude l’altra, ma prima serve parlare dell’indirizzo che devono prendere i fondi per lo sviluppo della regione. Dobbiamo tendere ai più. La priorità al momento non è questa”.
Paola FIORONI (Lega): “Non accetto di rimandarla in Commissione e di fare emendamenti. Non è stata compresa la ratio di questa mozione che è di allargare la platea e non restringerla. Questa procedura dà la possibilità di iniziative dal basso. Gli imprenditori non sono una platea ristretta. Qui si parla di una allocazione parziale dei fondi strutturali europei. La mozione permette la possibilità di spendere più fondi perché è una procedura più confacente alle esigenze di progettazione sul territorio. Alla regione rimangono strette competenze di controllo e valutazione sui progetti presentati dalle imprese. Il percorso è trasparentissimo. Questa è una fase prodromica perché si tratta di inserire nelle linee programmatiche. Abbiamo tempi per approfondimenti. Nella premessa ho evidenziato come l’azione politica debba essere quella di intercettare possibilità, dando alternative per le esigenze dei cittadini. In Germania si adotta questa procedura e altre regioni italiane stanno facendo il nostro stesso percorso. Le associazioni di categoria la ritengono una opportunità”.