190739751 3007809759456042 4709776410296841562 n(UNWEB) L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità la mozione del consigliere Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) che chiede alla Giunta regionale di “proseguire nelle sedi istituzionali competenti il lavoro a difesa degli interessi del territorio regionale al fine di mantenere invariati i criteri di riparto del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) per gli anni 2021 e 2022”. Il dispositivo dell’atto di indirizzo è risultato così emendato dopo il confronto con l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni.

Illustrando l’atto in Aula [prima del voto e della concertazione sul nuovo dispositivo], Fora ha spiegato che “il ministro dell’Agricoltura ha trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni la nota che propone il cambiamento dei criteri di ripartizione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) per gli anni 2021-2022, passando quindi dai criteri cosiddetti ‘storici’, a criteri definiti più ‘oggettivi’. I nuovi criteri causerebbero per il ‘Programma di sviluppo rurale’ della Regione Umbria (e delle regioni Sicilia, Puglia, Campania, Basilicata e Calabria) una ingente perdita di risorse finanziarie (nell’ordine di 400milioni di euro) per il biennio 2021-2022. Nel corso della ‘Commissione Politiche Agricole’, il 30 marzo 2021, le Regioni interessate dal taglio hanno espresso il totale dissenso rispetto alla proposta ministeriale, definendola del tutto incomprensibile nel merito, evidenziando che oggi le risorse nazionali per l’agricoltura si concentrano maggiormente nelle aree forti del Paese mentre dovrebbe invece essere fatto il contrario. L’attuale proposta ministeriale toglie dalla disponibilità delle regioni più svantaggiate delle risorse che pure sono, ontologicamente, destinate ad esse, indirizzandole verso i territori più sviluppati con effetti notevolissimi sull’aumento dei divari tra i territori agricoli e rurali. La nuova ipotesi di riparto delle risorse del Feasr appare ingiustificata e ulteriormente penalizzante nei confronti del comparto agricolo. I criteri ‘oggettivi’, prendendo ad esempio come riferimento la ‘produzione lorda vendibile’, non tengono conto della strategia europea ‘Green Deal, Farm to Fork e biodiversità’, che mira a rendere più sostenibile, trasparente e biodiversa l'intera filiera agroalimentare".

INTERVENTI

Thomas DE LUCA (M5S): “Voterò favorevolmente a questa mozione. Più volte abbiamo posto al Ministro la necessità di una mediazione che eviti di avvantaggiare le sole Regioni del nord. Si tratta di una questione molto complessa, non legata soltanto alle scelte del ministero dell’Agricoltura.

Roberto MORRONI (assessore all’Agricoltura): “La vicenda della ripartizione di quei fondi è in discussione su diversi tavoli da novembre 2020. Da allora ci sono stati oltre una dozzina di incontri, con due passaggi nella Conferenza dei presidenti delle Regioni. Ci sono state interlocuzioni con il Ministro. Insieme alle altre 5 Regioni abbiamo definito e sostenuto una linea comune tesa a confutare la posizione di quelle Regioni che chiedono una ridefinizione dei criteri in questione. Questo atto stride perché la sollecitazione alla Giunta appare impropria, visto che le interlocuzioni sono già state avviate da tempo. Se invece l’idea è di affiancare e convergere con la Giunta, dando sostegno alla posizione dell’Esecutivo questo va detto esplicitamente”.

Andrea FORA: “Nella mozione viene ampiamente dato conto dell’impegno profuso dall’assessorato regionale in questa difficile vertenza. Un atto politicamente rilevante potrebbe garantire una forza maggiore nella trattativa con il Governo. Nessun problema a riconoscere il lavoro svolto in questo senso”.


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