(UNWEB) L'Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la proposta di risoluzione della Terza commissione dal titolo “Procreazione medicalmente assistita e test prenatali non invasivi. Attuale situazione e prospettive per il futuro. Adozione di iniziative da parte della Giunta regionale”.
L’atto, scaturito da una mozione dei consiglieri Simona Meloni e Tommaso Bori (Pd) e illustrato in Aula dalla presidente della Terza commissione, Eleonora Pace, impegna l’Esecutivo di Palazzo Donini a valutare, in considerazione comunque dei dati statistici di successo rilevati nella Regione Umbria in relazione all’età, di elevare il limite di età attualmente previsto per la somministrazione di tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo omologo garantite dal servizio sanitario. Obiettivo da raggiungere seguendo le indicazioni del Dpcm del 12 gennaio 2017 ed in uniformità rispetto alle scelte fatte dalle altre Regioni. Inoltre la proposta di risoluzione impegna la Giunta a prevedere l’utilizzo dei test diagnostici prenatali non invasivi con il sistema della compartecipazione alle spese, ma anche ad implementare e potenziare i servizi e le strutture del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell’Azienda ospedaliera di Perugia ubicato presso l’ospedale di Pantalla. Infine l’atto punta a istituire un tavolo tecnico di lavoro a cui partecipano la Giunta regionale, il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell’Azienda ospedaliera di Perugia e l’Università, al fine di garantire un adeguato coordinamento e una proficua sinergia tra le parti coinvolte ed assicurare efficacemente il raggiungimento degli obiettivi.
INTERVENTI
Tommaso BORI (Pd): “Noi siamo per innalzare l'età per l’accesso e garantire la possibilità di lavorare al centro. Servono fondi e personale. Le regioni confinanti hanno un’età per la Pma più alta della nostra. C’è un forte tasso di mobilità passiva. Inoltre il centro di Pantalla offre anche la possibilità di congelare ovuli e seme per chi fa cure oncologiche. Dobbiamo garantire un futuro alla struttura e fare accordi con l'Università. Anche per i test non invasivi è importante adeguarci alla normativa e al resto delle regioni: o rimborsarli o garantirne la gratuità”.
Andrea FORA (Patto civico): “La necessità del personale per il centro di Pantalla è fondamentale. Senza il personale gli altri problemi neanche si pongono. Ci sono persone che dopo tre anni dall’inizio del percorso di Pma, se ce la faranno ad essere chiamate, dovranno ricominciare da zero. È una situazione assurda. Dispiace l’assenza dell’assessore Coletto quando si discute di un tema così delicato”.
Simona MELONI (Pd): “Quello di Pantalla era un centro di eccellenza. Il covid ha messo in luce le difficoltà, ha stoppato percorsi già iniziati. Molte coppie si sono rivolte a centri delle regioni confinanti. Ci è stato più volte detto che il centro di Pantalla sarebbe ripartito. Ma ancora siamo fermi. Ci sono coppie disperate. Serve uno sforzo per mantenere la qualità di chi ha lavorato in questi centri. Spero che l'assessore ci metta a conoscenza di quello che si sta facendo”.
Thomas DE LUCA (M5S): “Il problema è la disparità di accesso alle cure, come per i test non invasivi. Se paghi li hai, altrimenti no. Questo non è accettabile. Non possiamo non cogliere questo grido di allarme che viene dall’Umbria”.