(UNWEB) “Da un lato si inneggia alla bellezza indiscussa dei piccoli borghi, alla loro virtù e alla loro forza, ma dall’altro non si fa nulla per difenderli e la Regione resta inerme di fronte alla smobilitazione dei servizi, aggravata da scelte proprio della giunta regionale. Un fatto grave che sta danneggiando tanti piccoli centri”. Così la capogruppo del Partito democratico, Simona Meloni, chiedendo “un cambio di passo e un interessamento reale, e non di facciata, nella tutela dei servizi di tutto il territorio”.

“L’ultima occasione è la continua chiusura degli uffici postali – spiega Meloni – come nel caso di Sant’Arcangelo, dove questa mattina si è svolta una protesta dei cittadini. Protesta sacrosanta, di fronte alla chiusura di un servizio fondamentale per la comunità. Chiusure che, sul territorio, fanno il paio con la smobilitazione delle banche, la cui presenza, dopo il caso di Intesa San Paolo, è ridotta lasciando sguarniti comprensori davvero vasti. In 5 anni in Umbria sono stati persi il 25 per cento degli sportelli, passati da 511 a 389, con solo 73 comuni su 92 con almeno uno sportello”.

“Quindi uffici postali, banche ma, come non manchiamo di sottolineare, anche gli ospedali e i presidi sanitari - prosegue Meloni - che con un piano anticovid davvero caotico, hanno lasciato migliaia di umbri senza un punto di riferimento certo. Gli umbri non meritano di essere abbandonati. La Giunta regionale deve mettersi in testa che l’Umbria è una regione dai mille borghi e deve fare di tutto per un modello organizzativo dei servizi che non lasci indietro nessuno. La necessità di servizi e assistenza si è dimostrata soprattutto in questi periodi di pandemia. Per questo - conclude - lavorerò ad una proposta di legge regionale per garantire a tutti i territori accesso al credito, assistenza e consulenza che le Poste e le banche devono garantire”.


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