(UNWEB) L'Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata della consigliera Simona Meloni (Pd) che chiedeva alla Giunta regionale di “fare chiarezza sugli appalti delle Asl umbre coinvolte nelle inchieste sulle ambulanze”.
Meloni ha illustrato l’atto ispettivo spiegando che “deve essere spiegato il livello di coinvolgimento della sanità umbra rispetto alle inchieste sulle ambulanze della cooperativa ‘Italy Emergenza’, recentemente riportato alle cronache della trasmissione televisiva Report, che vedono coinvolta, al momento come parte offesa, anche la USL Umbria 1, nell’ambito dell’indagine curata dalla Guardia di Finanza di Pavia e riguardante le gare d’appalto aggiudicate in varie regione italiane dalla cooperativa First Aid One, affidataria dei trasporti sanitari in emergenza/urgenza e ordinari/programmati per pazienti COVID 19 ed effettuati però attraverso mezzi non sanificati e insufficienti a coprire adeguatamente il servizio”.
“Stando a quanto è abbiamo potuto apprendere dalle inchieste giornalistiche pubblicate già a fine ottobre, su diverse testate locali, poi confermate dalla trasmissione di Rai3 andata in onda il 12 novembre - ha spiega Meloni - la società appartenente ai fratelli Antonio e Francesco Calderone e al prestanome Francesco Di Dio con sede a Pesaro e operativa in Lombardia e in altre regioni italiane, si sarebbe aggiudicata anche in Umbria una serie di appalti, a partire dal novembre 2019, sulla base di offerte eccezionalmente basse, tanto da essere state segnalate come anomale dalla stessa stazione appaltante. Secondo i magistrati ciò era possibile grazie al mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sui luoghi del lavoro, allo sfruttamento dei lavoratori, all’uso improprio di personale già in servizio presso le aziende sanitarie pubbliche e ad un numero dei mezzi impiegati sensibilmente inferiore a quello previsto, tanto da compromettere l’efficienza dei soccorsi a la sicurezza degli stessi pazienti trasportati. Stupisce che ai dirigenti della Asl Umbria 1 non sia sorto il sospetto che ad un prezzo antieconomico il servizio sarebbe risultato per forza scadente, ma ciò che appare più grave è che a segnalare queste anomalie siano state le autorità inquirenti e non gli stessi organi di vigilanza e controllo della Asl. Ritengo quindi opportuno e urgente che un report dettagliato sui bandi che le ASL umbre hanno attivato per il servizio ambulanze, al fine di fugare ogni dubbio sulla effettiva regolarità dei servizi assicurati ai cittadini umbri e pagati dalle casse della Regione”.
L’assessore Luca Coletto ha convenuto sul fatto che “affidare una gara d’appalto al massimo ribasso spesso non è la miglior cosa, servirebbe una modifica normativa che indirizzi verso non dico un accreditamento perché salterebbero le gare, ma almeno fornire criteri per cui le offerte debbano rispettare necessità di servizio, particolarmente per settori come quello dell’emergenza-urgenza. Ad ogni modo, la Direzione Salute e welfare ha chiesto una dettagliata relazione e verifiche sugli appalti affidati e la Direzione Asl 1 ha inviato una relazione con tutte le evidenze riscontrate e i controlli effettuati, controlli che avvengono costantemente, anche durante l’esecuzione del servizio. Non si sono mai verificati episodi di mancati trasferimenti dei pazienti o che siano avvenuti in maniera non idonea. Non si sono mai verificate interruzioni del servizio. Il comando dei Carabinieri ha ispezionato mezzi ed equipaggi a più riprese e in più ospedali, non riscontrando alcuna anomalia”.
Nella replica conclusiva, Meloni ha detto: “fa piacere che nelle ispezioni non siano emerse criticità, vedremo l’inchiesta nazionale come procederà ma resto convinta che sugli appalti, con offerte eccezionalmente basse, sia complicato mantenere standard qualitativi alti e servono approfondimenti sugli appalti in settori delicati come l’emergenza-urgenza. Monitoreremo la situazione”.