L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata con cui i consiglieri regionali Michele Bettarelli (Pd) e Thomas De Luca (M5S) circa “l’esclusione  dell’Umbria dai  finanziamenti   del   Pnrr  relativi alla bonifica dei siti orfani”.

(UNWEB)  Illustrando l’atto in Aula Bettarelli ha detto che “secondo la Direzione generale del ministero della Transizione Ecologica la Regione Umbria ha comunicato che al momento non sono presenti siti che rispondono ai requisiti di cui al Pnrr. Per questo alla nostra regione non arriverà neanche un euro dei circa 500 milioni previsti dal Pnrr per la bonifica e la riqualificazione dei siti orfani. Tra le poche regioni in Italia a non ricevere i fondi per bonificare quei siti contaminati dove il responsabile dell'inquinamento non è individuabile o non provvede agli adempimenti previsti dalla legge. Deve ora essere chiarito perché l'Umbria sia stata esclusa dall'accesso al finanziamento. Nessuna risposta nemmeno di fronte alla richiesta di accesso agli atti presentata per sapere quali interventi sono stati finanziati con i fondi erogati alla Regione Umbria. Quali sono le azioni che la Giunta vuole mettere in campo per la riqualificazione dei siti orfani presenti in Umbria? La normativa sui ‘siti orfani’ prevede che laddove né il proprietario del sito potenzialmente inquinato né altro soggetto interessato provvede alle attività e agli interventi di bonifica, alla messa in sicurezza e ripristino ambientale, questo onere è in carico alla pubblica amministrazione. Oltre ai 105 milioni di euro destinati dal ministero della Transazione Ecologica, il Pnrr prevede 500 milioni di euro per la bonifica dei siti orfani per la loro riqualificazione. Compito delle Regioni è quello di adottare un Piano d'azione per individuare i ‘siti orfani’ ed identificare gli interventi specifici da intraprendere, nonché la riqualificazione di almeno il 70 per cento della superficie del suolo per ridurre l'occupazione del terreno e migliorare il risanamento urbano. La richiesta della Regione Umbria è stata però rigettata dalla Direzione generale. Di fronte alle centinaia di milioni di euro del Ministero per le bonifiche, semplicemente per la Regione Umbria i siti orfani inquinati non esistono”.

L’assessore Roberto Morroni ha risposto che “l’Umbria ha ottenuto il finanziamento per la bonifica di 6 siti orfani. Il ministero per la Transizione ecologica, a partire dal 2020, ha messo a disposizione per i siti orfani due canali di finanziamento. Con il primo canale sono stati assegnati all'Umbria 2 milioni 206mila euro e la Regione ha individuato 6 siti orfani. Per questi siti sono state avviate le procedure di utilizzo, individuando i comuni come soggetti attuatori. Il Ministero ha effettuato l’impegno per le risorse in favore regione. La successiva disponibilità economica è sul Pnrr, ma stabilisce una serie di ulteriori condizioni connesse agli stretti tempi di conclusione degli interventi entro il marzo 26, insieme all’obbligo di assicurare il recupero e l’effettivo utilizzo di almeno il 70 per cento delle superfici analizzate. Mentre il primo canale può finanziare anche singole parti del processo, il Pnrr deve giungere alla fase finale della bonifica e all’utilizzo dei terreni. Per consentire interventi contenuti nel tempo, il Pnrr prevede solo l’inquinamento di matrice suolo, escludendo l’acqua che richiede tempi più lunghi di recupero. Viste queste difficoltà non si sono potuti individuare interventi che garantissero le condizioni per il finanziamento previsto con il Pnrr. Non vi è stata inerzia della Regione, che ha investigato ogni possibilità. Piuttosto che rinunciare a presentare una proposta si è ritenuto di inviarne una formale, con la richiesta di usare parte dei fondi per i siti di discariche dismesse da tempo. Ciò nonostante il Ministero ha risposto di non poter accogliere le richieste a causa di una mancanza di evidenza della contaminazione del suolo. In Umbria, pur in presenza di numerosi siti da bonificare, non sono presenti siti qualificabili come siti orfani che possono rientrare nelle condizioni poste dal Ministero per accedere al Pnrr. Per la richiesta di accesso agli atti non si può che ammettere il ritardo e scusarsi”.

Nella sua replica De Luca si è detto “non soddisfatto della risposta. Questa è una questione molto grave, non sapete di cosa state parlando. Non è vero che non ci sono interventi finanziabili. Ci sono verbali dei carabinieri che lo dimostrano. Ci sono siti che rimangono inquinati e si sarebbe potuti intervenire con questi soldi”.


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