(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata con cui la consigliera regionale Donatella Porzi (Pd) chiedeva chiarimenti sulla “chiusura delle chirurgie e progressivo depotenziamento dell’ospedale di Assisi: perché è stata disattesa la delibera dall'Assemblea legislativa ‘149/2021’ sul potenziamento del nosocomio di Assisi; quali sono i progetti presentati dalla Giunta Tesei al Governo nell'ambito del Pnrr che riguardano questo ospedale; come intende intervenire per l’immediata riapertura della chirurgia; come intende potenziare l’ospedale di Assisi, che negli anni ha visto e sventato numerosi tentativi di smantellamento”.

Illustrando l’atto in Aula, Porzi ha spiegato che “con la delibera 149 dell’11 maggio 2021, votata all’unanimità da questa Aula la Giunta Tesei si impegnava a definire all'interno del Piano sanitario regionale un progetto di valorizzazione e potenziamento dell'ospedale di Assisi, in considerazione del ruolo strategico che riveste e della rilevanza nazionale ed internazionale del luogo in cui è ubicato, in termini sia di presenze turistiche, sia del numero ragguardevole di utenti a cui deve prestare il servizio sanitario nel comprensorio; si impegnava a valutare, per eventuali investimenti nelle attività del nosocomio, il potenziale di mobilità attiva extra regionale, che avrebbe apportato benefici anche al bilancio regionale. Contrariamente ai proclami e agli impegni assunti, la Giunta Tesei, con il sostegno della Lega, ha proceduto alla chiusura della chirurgia dell’ospedale di Assisi arrecando un gravissimo danno ai cittadini, contraddicendo la propria maggioranza e in particolare la Lega e il suo capogruppo Stefano Pastorelli, che tanto si era speso per veicolare il grande operato della Giunta, e che oggi viene clamorosamente smentito dai fatti che testimoniano il continuo depotenziamento dell’Ospedale di Assisi. Ad oggi i circa 60mila cittadini del comprensorio dell’Assisano e tutti i turisti che insistono su tale distretto territoriale si trovano sprovvisti quasi completamente dei servizi dell’ospedale che, nei fatti, è stato reso scarsamente operativo dalle precise decisioni della Giunta Tesei sostenuta dalla sua maggioranza, a totale trazione leghista. A difesa dell’ospedale di Assisi si è prontamente schierata l’Amministrazione comunale e moltissimi cittadini che si sono costituiti in un Comitato per contestare alla Giunta Tesei la mancanza di una politica sanitaria favorevole agli interessi dei cittadini assisani; l’intero territorio dell’Assisano si opporrà con fermezza ad ogni tentativo di smantellamento dell’ospedale, conseguenza di una politica regionale priva di programmazione e progettazione che privilegia la sanità privata agli investimenti nella sanità pubblica ed universale”.

L’assessore Luca Coletto ha risposto che “il fatto che l’Assemblea legislativa abbia votato all’unanimità quell’atto è un fatto che dovrebbe rassicurare tutti. La rimodulazione degli interventi chirurgici in tutta la Regione, e quindi anche nell’ospedale di Assisi, è dovuto all’emergenza pandemica. Si è trattato di una sospensione temporanea. Da domani nel nosocomio di Assisi ripartirà una sala operatoria e dal 28 febbraio verrà ripristinata la normale attività, sempre covid permettendo. Comunque gli interventi programmati più urgenti sono stati garantiti in altri ospedali. Per quanto riguarda il personale, sono stati assunti 29 tra infermieri e oss, 8 sono le uscite. Quindi il saldo per Assisi è di 19 infermieri e 2 operatori sanitari aggiuntivi rispetto alla dotazione organica. Inoltre, sono in corso stabilizzazioni. Per quanto concerne la progettualità legate al Pnrr, si punta sulla telemedicina collegata all'intelligenza artificiale che partirà in via sperimentale appena avremo l'ok sulle radiografie e oncologia. Ci stiamo attivando sempre con l'intelligenza artificiale per la radiologia e la cardiologia a domicilio”.

Nella sua replica Porzi ha detto che “queste parole confermano quanto io avevo denunciato: lo smantellamento sta dando grandi difficoltà. Con il pronto soccorso al quale non ci si può risolvere perché senza chirurgia. E questo rende quasi impraticabile questo ospedale. Rischiamo che nel frattempo che le situazioni sperimentali si concretizzino, il resto vada in decadenza e si assista allo smantellamento del presidio”.


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