(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso, durante l’odierna seduta di question time, l’interrogazione a risposta immediata presentata dai consiglieri Thomas De Luca (M5S) e Fabio Paparelli (Pd) su “Gravi omissioni e ritardi nella risposta all’accesso agli atti in merito al superamento del valore obiettivo del nichel ai sensi del d.lgs 155/2010”.

Illustrando l’atto in Aula, De Luca ha detto di voler dimostrare in maniera pratica “cosa respirano gli abitanti dell’area di Terni” ed ha mostrato un piccolo pezzo di siepe di un giardino di Prisciano (Terni) dove ha dimostrato come la polvere presente rimanga attaccata ad una calamita. “Questa polvere – ha detto De Luca – è presente anche sui tetti, sulle strade ed in tante altre superfici. La Regione, nel Piano della qualità dell’aria, in Commissione e in altre circostanze ha affermato che questa polvere è prodotta da caminetti e stufe, ma queste ceneri non rimarrebbero incollate alla calamita. A Prisciano, per il secondo anno consecutivo e per cinque anni su sette, da quando è iniziato il monitoraggio, i valori di concentrazione di nichel nell’aria hanno superato quello ‘obiettivo’ fissato dal decreto legislativo ‘50/2010’ (20 nanogrammi/metrocubo). Ma i valori di Prisciano non sono i peggiori. Lo studio scientifico svolto dal dipartimento di chimica dell’Università La Sapienza ha evidenziato non solo valori simili, di media, a Borgo Rivo di Terni, ma anche in altre zone della città. Nelle case di Viale Brin sono stati riscontrati, nella media invernale, 120 nanogrammi - metrocubo, 6 volte oltre il valore fissato dalla legge ‘150/2010’. All’assessore Morroni riconosco il fatto di avermi illustrato i motivi tecnici che hanno portato ai ritardi nelle risposte ai miei quesiti. Attraverso questa interrogazione chiedo “quali azioni sono state adottate dalla Giunta regionale, ai sensi dell’art 9-10 del D.lgs 155/2010, a fronte del sistematico superamento del valore obiettivo del nichel come riportato dallo stesso decreto”.

L’assessore Roberto Morroni ha risposto che “la relazione tra concentrazione di nichel e attività produttive nella Conca ternana non è nuova ed è stata rappresentata, da sempre, con la massima trasparenza. Il Piano per la qualità dell’aria vigente (2013) aveva già indicato che l’acciaieria è la principale sorgente di emissioni. Nella proposta di aggiornamento del Piano, adottato dalla Giunta regionale nel luglio 2021, viene evidenziato che nella Conca ternana si registrano alte concentrazioni di metalli associate alle attività industriali. I dati tratti dall’inventario regionale delle emissioni, aggiornato al 2018, mostrano che nella Conca ternana i processi di combustione nell’industria dell’energia contribuiscono per il 42 per cento delle emissioni di nichel, mentre i processi senza combustione si attestano al 55 per cento. A livello regionale la quota di nichel emesso dai processi industriali è pari al 71 per cento. La rete di monitoraggio della qualità dell’aria evidenzia una specifica criticità relativa alle concentrazioni di nichel registrate a Prisciano con il reiterato superamento, escluso il 2018 e 2019, del limite dei 20 nanogrammi. Dal 2017 tale limite risulta rispettato in tutte le altre stazioni di rilevamento della rete regionale. Circa le azioni di risanamento intraprese dalla Regione, la proposta di aggiornamento del Piano regionale per la qualità dell’aria, ancora all’esame della Seconda Commissione, introduce misure di risanamento che vanno ad incidere sulle emissioni di metalli intervenendo specificatamente sul comparto industriale della Conca. Poichè i metalli sono trasportati in atmosfera dalle polveri, le misure indirizzate alla riduzione della concentrazione delle polveri incidono automaticamente anche su una parte importante delle concentrazioni dei metalli in atmosfera. Sono state introdotte misure che pongono limitazioni alla realizzazione e al potenziamento di impianti di combustione sopra i 3 mega. Inoltre si impongono, in sede di rilascio, rinnovo e modifica sostanziale dell’autorizzazione integrata ambientale limiti stringenti sui livelli emissivi di impianti collocati all’interno dell’area critica. Al fine di diminuire le concentrazioni di metalli nella zona di Prisciano è stato autorizzato il progetto che prevede il trasferimento in ambienti completamente chiusi e confinati delle attività di gestione delle scorie. È previsto il completo convogliamento delle arie esauste in un complesso sistema di abbattimento che porterà ad una drastica diminuzione delle emissioni di polveri e quindi alla riduzione di valori di nichel registrati a Prisciano. Rispetto all’attività di monitoraggio, l’accordo di programma per l’adozione di misure per il miglioramento della qualità dell’aria in Umbria, sottoscritto con il ministero dell’Ambiente ha destinato 97mila 600 euro per la predisposizione e pubblicazione di indagini epidemiologiche per valutare gli effetti sulla salute della popolazione dovuti all’esposizione di inquinanti atmosferici. È anche prevista la realizzazione di un nuovo studio da realizzarsi da parte di Arpa Umbria sulla caratterizzazione delle concentrazioni Pm10. Questo per determinare meglio la natura delle polveri fini così da individuarne le origini e risalire alle sorgenti responsabili della loro produzione. Rispetto alla procedura di infrazione per il mancato rispetto dei limiti di concentrazione delle polveri fini Pm10, a causa dei ripetuti superamenti delle concentrazioni giornaliere, la Conca ternana è stata inserita nella procedura di infrazione attivata dalla Commissione europea, che si è conclusa con la sentenza di condanna da parte della Corte di giustizia europea. Nel 2019, per la prima volta da quando esiste la rete di monitoraggio regionale, nessuna delle centraline presenti nella Conca ternana ha violato il limite di 35 superamenti della media giornaliera. Nel 2020 le stazioni di rilevamento di Terni, anche per una stagione particolarmente avversa, non hanno potuto registrare il rispetto di questo limite. Nel 2021 si è comunque confermato il trend positivo già registrato nel 2019. La posizione della Regione Umbria è stata inserita tra quelle classificate come in via di risoluzione”.

Nella replica, De Luca, ha detto che “ad oggi non c’è traccia della risoluzione del problema delle polveri. Dopo oltre 20 anni si continua ancora a studiare. Le polveri e la puzza di plastica bruciata continuano ad entrare nei polmoni dei ternani”.


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